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La bella storia di Lea, cagnolina “meticcia” di tre anni che ha evitato di finire al canile e si è rivelata campionessa nella ricerca del tartufo straordinaria, un fiuto eccezionale, affettuosa e intelligente”


Città di Castello. Cagnolina “meticcia” di tre anni dopo aver evitato di finire al canile per impossibilità del suo proprietario di tenerla assieme ad altri cani è stata adottata da un noto “cavatore” tifernate e si è rivelata una vera e propria campionessa nello scovare i tartufi. Dopo, Leo, il cane, cocker spaniel, che ha perso la vista da oltre un anno ma il naso ed un olfatto super gli consentono ancora di andare a tartufi con il suo inseparabile conduttore, ora un’altra bella storia a lieto fine vede protagonista guarda a caso Lea, una simpatica “bastardina” di tre anni che assieme al suo nuovo proprietario, Mario Guerrini, “Mindo” per gli amici, 62 anni, esperto tartufaio, sta dando sfoggio di grande abilità nella ricerca del prezioso prodotto della terra: in pochi mesi di attività ha consentito la ricerca di oltre un chilo di preziosa trifola, bianchetto e nero.

Davvero un record. Senza dubbio originale la storia che ha fatto incrociare i “destini” di “Mindo” e “Lea” dopo la tragica scomparsa di “Fimo” un lagotto romagnolo, che era un campione riconosciuto da tutti nella ricerca del tartufo incappato, purtroppo come tanti altri animali, nelle “maledette” polpette avvelenate che non gli hanno lasciato scampo. “Nonostante gli ammirevoli e continui tentativi del veterinario, il dottor Luigi Bigi, grande professionista che ringrazio – ha precisato Mario Guerrini, ancora commosso per l’accaduto – Fimo è morto”. Poco tempo dopo da quel tragico evento Guerrini è venuto a conoscenza che un amico, proprietario di una cagnolina “meticcia”, non potendola più tenere con sé stava per condurla al canile per consegnarla comunque in buone mani.

Lui non c’ha pensato due volte ed ha deciso di adottarla, aumentando così di numero la famiglia a “quattrozampe” specializzati nella ricerca del tartufo fra cui un cane che ha di nuovo chiamato Fimo in ricordo del lagotto che non c’è più. Lea oltre che essere una cagnolina affettuosa si è rivelata bravissima nella ricerca del tartufo. “Lea ha una predisposizione naturale ed un fiuto eccezionale in ogni terreno ed ha già dato sfoggio della sua capacità di trovare tartufi: in poco tempo ne ha scovati di ottime pezzature, specie trifole”, ha concluso Guerrini, nel ricordare a tutti che i tartufai “sono i primi amici dei cani, che li trattano con amore come fossero figli e sono ben consapevoli che le loro fortune dipendono solo dal fiuto impareggiabile e dall’intelligenza di questi straordinari animali”.

Tutto questo è ben descritto nel libro del Professor, Lorenzo Tanzi, proprietario del “leggendario” cane non vedente, Leo, “Il tartufaio, un uomo, i suoi cani, i tartufi”, Petruzzi Editore già alla seconda ristampa. Ed ora ecco un’altra bella storia che guarda caso ha per protagonista “Lea”, cagnolina, “regina” del bosco.

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