“Dedicare una mostra all’opera fotografica di Aurelio Amendola relativa ai ritratti di Alberto Burri, Emilio Vedova e Hermann Nitsch, effettuati durante l’esecuzione delle loro opere, ha un duplice obiettivo: quello di porre in evidenza le diverse modalità operative dei tre artisti, emblematici per la processualità delle loro azioni e dei loro modi espressivi, e al contempo fornire al più basto pubblico uno specifico campo di indagine dell’attività di un grande fotografo italiano che con quei Maestri riuscì a stabilire un sodalizio e un’amicizia durevole, idonea oltretutto a coglierne le più significative attitudini artistiche e umane”: con queste parole Bruno Corà, presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri presenta l’esposizione da lui curata, dal titolo AURELIO AMENDOLA: BURRI/ VEDOVA/ NITSCH. AZIONI E GESTI, che celebra l’anniversario della nascita del Maestro Alberto Burri, il 12 marzo, esaltandone le opere, i contesti culturali e le relazioni da lui avute corso degli anni.
Fino al 30 giugno agli Ex Seccatoi del Tabacco, nell’area delle esposizioni temporanee, saranno presentate quarantaquattro stampe fotografiche di grandi dimensione e opere uniche degli artisti in mostra: Plastica M1 (1962) e Nero Cellotex (1978) di Alberto Burri, Non Dove/Breccia 1988 III (1988) di Emilio Vedova e 18b.malaktion (1986) di Hermann Nitsch. Inoltre, nel settore della documentazione saranno proiettati filmati loro dedicati.
Tanti gli applausi ad Aurelio Amendola che con il suo obiettivo fotografico è riuscito a far vivere al grande pubblico momenti di intimità tra gli artisti e le loro opere: quegli attimi di silenzio difronte alla tela bianca, l’inizio della sfida artistica, la nascita di una nuova opera. Grazie al fotografo pistoiese, percorrendo le sale espositive dedicate alla mostra allestita negli spazi degli Ex Seccatoi del Tabacco, si scopre molto dei tre protagonisti di questa mostra.
In occasione del vernissage di sabato 11 marzo sono state numerose le persone presenti provenienti anche da fuori regione. Da Venezia è arrivato a Città di Castello Fabrizio Gazzarri, direttore della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, dalla Fondazione Morra di Napoli, Giuseppe Morra, Massimo Di Carlo della Galleria dello Scudo di Verona, dal Mar di Ravenna il direttore Roberto Cantagalli, il sindaco di Faenza Massimo Isola. Dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria era presente Luca Delogu, il coordinatore regionale I.C.O.M. Vittoria Garibaldi, Cristina De Angelis per la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Alle 17 in punto a tagliare il nastro ed aprire ufficialmente l’esposizione sono stati il presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Bruno Corà, e il sindaco di Città di Castello Luca Secondi, affiancati il vicesindaco Giuseppe Bernicchi e gli assessori alla Cultura e al Turismo, Michela Botteghi e Letizia Guerri, i consiglieri e i revisori della Fondazione Burri.
“L’esperienza espositiva che la Fondazione Burri si accinge a compiere in collaborazione con la Fondazione Vedova di Venezia e con il contributo operativo del Museo Nitsch di Napoli, è la prima del genere – aggiunge Corà – e ci incoraggia a seguitare su un terreno che gli stessi artisti in vita avevano già tracciato per loro conto, nella frequentazione avvenuta nel corso degli anni, a Roma, a Venezia e in altri luoghi al seguito delle loro iniziative e dei loro viaggi”.
“La mostra di assoluto livello artistico accende ancora una volta i riflettori sul grande maestro simbolo dell’arte contemporanea a livello mondiale. – ha dichiarato il sindaco tifernate Luca Secondi – La nostra bellissima città rinascimentale, grazie ad Alberto Burri e le sue opere immortalate in movimento da Aurelio Amendola maestro fotografo che più di ogni altro lo ha conosciuto da vicino consegnano alla storia scatti memorabili. Un’altra significativa tappa di valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico, che il maestro ha voluto tutto costudito in città, e che grazie a queste prestigiose rassegne della Fondazione Palazzo Albizzini trova ulteriore occasione di promozione a livello internazionale”.
Amendola ha dedicato gran parte della sua attività ad immortalare gli artisti in azione, dichiarando altresì di aver maturato da diverso tempo l’idea di una mostra sulle azioni e sui gesti che hanno portato alla nascita di opere come quelle dei tre grandi protagonisti della mostra AURELIO AMENDOLA: BURRI / VEDOVA / NITSCH. AZIONI E GESTI, ritratti in tempi e luoghi diversi.
Il fotografo pistoiese non nasconde l’entusiasmo di vedere realizzato un suo sogno. Un’esposizione emblematica, dunque, dell’attività di Amendola che segue altri importanti appuntamenti inaugurati negli anni scorsi nella sede degli Ex Seccatoi del Tabacco a Città di Castello, tra i quali la mostra Obiettivi su Burri, dedicata all’opera di 36 fotografi che dal 1954 al 1993 ritrassero l’artista tifernate intento nella sua attività artistica, e la successiva giornata di studi sul tema “Fotografia: opera e/o documento?” durante la quale intervennero fotografi, critici, studiosi di fotografia e testimoni di momenti rilevanti della vita di Burri, tra cui lo stesso Amendola.
Il rapporto tra Burri e il fotografo Aurelio Amendola è stato uno dei più assidui e consolidati, un sodalizio documentato da opere fotografiche di Amendola che Burri riteneva adeguate a esprimere il senso del suo lavoro e tra queste vi sono specifiche sequenze dedicate agli atti performativi dell’artista nel suo studio, nel compimento delle sue opere.
“In Vedova le immagini di Amendola descrivono un’intensità emotiva che diviene pittura di pensiero, di domanda e azione erratica e mnemonicamente evocativa, naufragio e superamento, scontro e abbraccio con il colore, con la luce, con l’instabilità e l’impermanenza. – aggiunge il presidente della Fondazione Burri – In Nitsch, esponente di una mitteleuropea inquieta e inappagata, ex protagonista dell’Azionismo viennese, il fotografo ha piuttosto dato risalto allo spazio teatrale dell’artista, documentandone la poetica tragica e i segni di una pittura e di una drammaturgia operativa protesa al rito e alla liturgia di una nuova possibile esperienza del dionisiaco nel nostro tempo”.
Per l’occasione è pubblicato un catalogo che, oltre ad accogliere le opere fotografiche di Amendola, contiene un testo critico del curatore Bruno Corà, antologie di scritti critici ed apparati biobibliografici riguardanti Amendola, Burri, Vedova e Nitsch.
La mostra AURELIO AMENDOLA: BURRI / VEDOVA / NITSCH. AZIONI E GESTI, prodotta dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri in collaborazione con la Fondazione Vedova di Venezia e la Fondazione Morra di Napoli, si avvale della cura dell’immagine e dell’allestimento dell’architetto Tiziano Sarteanesi, con la cooperazione di tutto lo staff della Fondazione Burri.
La mostra sarà visitabile fino al 30 giugno poi in autunno verrà allestita nuovamente a Venezia presso la Fondazione Vedova.