La maggioranza consiliare approva gli aumenti dell’addizionale comunale per lavoratori e pensionati. Nonostante, il nostro lavoro per presentare un emendamento che ristabilisse le fasce di reddito e andasse a contenere gli aumenti, i Consiglieri di maggioranza hanno deciso di andare avanti sulla proposta dell’amministrazione Innocenti dell’innalzamento allo 0,8%, il massimo consentito per legge, dell’addizionale comunale (sono esenti i redditi sotto i 10.000 euro). Non ci convincono per niente le motivazioni presentate in Consiglio dall’assessore Rivi che ha parlato di misura necessaria per lo sviluppo della nostra Città. Noi viviamo in questa comunità e i dati reali sulle categorie economiche evidenziano oltre il 30% di lavoratori dipendenti che sono sotto i 10.000 euro di reddito imponibile, parliamo di precari, di giovani che faticano ad avere uno stipendio che li renda indipendenti. Il resto della popolazione attiva si attesta su redditi tra i 15.000 e i 28.000 euro annui.
A questo si aggiunga che la capacità di spesa delle famiglie si è ridotta al minimo a causa dell’inflazione galoppante e dei rincari sull’energia, non ci sembra il momento opportuno per chiedere altri sacrifici che peseranno tra i 30 euro e gli 80 euro, in media, a lavoratore o pensionato. Inoltre, questa tassa non tiene conto del numero dei figli a carico, degli affitti, dei mutui che gravano sui bilanci familiari. Si tratta di una misura che va a consolidare il bilancio comunale che lo rende secondo le parole dell’assessore in linea con quello di altri Comuni. A noi non ci interessa cosa succede in altri territori ci preme la situazione di Sansepolcro e dei sui nuclei familiari che fino ad ora, grazie a una politica di contenimento della spesa pubblica, hanno sempre visto preservati i propri redditi. Di fronte a un bilancio di previsione in cui per effetto dei finanziamenti statali e dei fondi del PNRR ci sono milioni di euro per i lavori pubblici e le manutenzioni si è scelto di aumentare ancora di più i capitoli per investimenti.
È sotto gli occhi di tutti, come sulle opere più importanti ancora si annaspi e non ci siano certezze: ritardi, problemi, contenziosi che hanno portato al blocco dei lavori sul secondo ponte e sulla scuola Buonarroti. Il grande progetto di riqualificazione e rigenerazione del centro storico non è stato condiviso né con la città, né nelle apposite commissioni. L’assessore Marzi ci ha spiegato che non era possibile fare un concorso di idee su Piazza Torre di Berta non c’erano i tempi tecnici, l’ennesima occasione persa per incapacità di programmazione.
Purtroppo l’arroganza di questa amministrazione ha toccato il suo apice sul nostro secondo emendamento che proponeva l’istituzione di un fondo dedicato allo sport per permettere ai giovani e ai ragazzi, che sono impossibilitati a fare sport a causa delle difficoltà economiche delle loro famiglie, di accedere alle numerose offerte sportive della nostra città. Una misura che ha come scopo quello di incentivare la pratica sportiva e di prevenire forme di disagio giovanile. Su questa misura avevamo proposto di togliere 15.000 euro dal capitolo della comunicazione e di destinarle al settore giovani. Nel capitolo della comunicazione ci sono circa 46.000 euro, una cifra sicuramente alta per un Comune come il nostro. L’assessore Rivi non ha inteso ragioni, per lui quel capitolo è intoccabile anche di fronte alla possibilità di ripristinare le cifre con le variazioni di bilancio. L’assessore e i consiglieri si sono arroccati sulla loro posizione dimostrando insensibilità e una totale mancanza di visione futura, chiedendoci di ritirare l’emendamento per ripresentarlo garantendo il loro voto favorevole. Purtroppo, pur di concretizzare una misura che riteniamo necessaria abbiamo deciso di ritirare l’emendamento.
Con l’approvazione di questo bilancio da parte dei consiglieri di maggioranza si è scritta una pagina triste per la nostra comunità, con la promessa di uno sviluppo che chissà quando arriverà, visto i tempi di realizzazione delle opere, si alzano le tasse in maniera iniqua a tutti i pensionati e i lavoratori, andando a impoverire la loro capacità di spesa. Di quale crescita si parla? Oggi, solo di meno risorse a disposizione delle famiglie.