L’ approvazione in Consiglio, con sole due astensioni, della Mozione per dotare il nostro Comune di un Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni, da me presentata, è un buon segnale che va nella direzione giusta: fornire gli strumenti più adeguati per realizzare una collaborazione fattiva e una partecipazione concreta dei cittadini alla vita e alla cura dei beni comuni del nostro territorio.
L’atto normativo, se verrà definitivamente approvato previo passaggio in Commissione, disciplina le forme di collaborazione tra i cittadini e l’amministrazione, finalizzate alla cura, alla rigenerazione e alla gestione condivisa dei beni comuni, che trovano realizzazione, più concretamente, attraverso la stipula dei Patti di collaborazione.
Già adottati in oltre 270 Comuni italiani, questi strumenti hanno permesso di recuperare e rivitalizzare moltissimi spazi e luoghi più o meno dismessi e degradati delle città, che sono diventati parchi ricchi di attività e colori, aiuole fiorite, aree urbane piene di giovani impegnati in attività sociali, orti collettivi, giardinetti curati, luoghi di riuso e recupero di materiali di scarto e molto altro. Il Comune di Città di Castello potrà così non solo porre rimedio ad una mancanza, ma favorire e incentivare quello che a volte avviene in forma sporadica, e portare un sensibile miglioramento della condizione di spazi comuni e condivisi, con notevole beneficio in termini di salvaguardia, protezione e cura, stimolando la partecipazione dei cittadini, giovani e adulti, all’esercizio della responsabilità personale e collettiva verso la propria città, rendendoli soggetti protagonisti del benessere collettivo.
Troppe volte assistiamo infatti al degrado degli spazi, all’incuria e alla disattenzione verso aree urbane ed extraurbane, cui si aggiunge un effetto di negativa emulazione: ciò che è degradato chiama degrado, fino purtroppo al vandalismo. Occorre invertire questa tendenza e mi auguro che a questa prima approvazione segua la stesura definitiva, perchè tali strumenti siano operativi al più presto e in maniera continuativa.