“Covata” record di cigni al parco di Rignaldello. “Mamma” Gisella ha messo al mondo sette piccoli, uno fra i parti più numerosi da quando i cigni da oltre 30 anni popolano il laghetto a pochi passi dal centro storico e dal genio di Alberto Burri, i vicini ex-seccatoi del Tabacco che custodiscono le opere del maestro. A distanza di un anno circa dall’ultimo lieto evento la natura ha di nuovo stupito e commosso tutti coloro che ogni giorno si occupano della gestione dell’area verde naturalistica e i numerosi visitatori pronti a sfidare il maltempo per immortalare un vero e proprio evento che si è rinnovato con numeri senza dubbio significativi.
Si è ripetuto il suggestivo rituale divenuto appuntamento immancabile per i bambini che con i genitori e i nonni frequentano l’area verde attrezzata, affettuosamente chiamata “parco dei cigni”. Solo nel 2020, l’anno del Covid-19, la magia della vita aveva subito una battuta di arresto, che nel drammatico contesto dell’esplosione della pandemia non era passata inosservata. Dopo i quattro figli dati alla luce lo scorso anno poi, l’altro ieri, mamma Gisella ha regalato a papà Checco, sette uova, da cui sono usciti fuori sette piccoli pennuti. Emozione unica per chi, (pur abituato a questi monenti straordinari che la natura di volta in volta regala), ha seguito il lieto evento, a cominciare dal consigliere dell’Arci Caccia Alberto Alunni che da sempre si prende cura dei cigni. Dopo aver covato le uova per tutta la giornata di lunedi, mamma Gisella si è concessa una piccola pausa il giorno dopo per un bagno insieme ai figli, alcuni ancora protetti sotto le ali, subito invitati a prendere confidenza con l’acqua e l’ambiente nel quale cresceranno.
“Ogni volta è sempre una gioia accogliere i nuovi cigni, assistere quasi incantati alla magia della vita che si rinnova da oltre trent’anni in questo parco”, ha dichiarato Alunni, precisando che “i nuovi arrivati hanno mostrato subito di essere vivaci e in salute, scendendo in acqua e iniziando a nuotare con la mamma”. “Siamo orgogliosi di essere i custodi di quest’area verde, che proprio nei cigni ha il suo simbolo e che insieme al Comune cerchiamo di mantenere e rendere sempre nelle migliori condizioni, a disposizione dei tanti cittadini, soprattutto famiglie con bambini e turisti che quotidianamente la frequentano spesso proprio dopo aver ammirato le opere del maestro Burri nel vicino museo”, conclude il consigliere dell’Arci Caccia, associazione che gestisce in convenzione da oltre vent’anni il parco. “La raccomandazione che rivolgo a tutti coloro che verranno qui in questi giorni è di non gettare più il pane in acqua, perché è nocivo per i cigni appena nati: se vogliamo bene ai nuovi arrivati, vanno benissimo verdura e un po’ di mais”. La nascita di altri sette cigni ha rinnovato la tradizione consolidata del parco di Rignaldello, dove questa specie di uccelli vive da oltre trent’anni. Anche il primo abitante si chiamava Checco: il cigno mascotte del parco, morto tre anni fa, venne portato nell’area verde dopo essere stato rinvenuto ferito lungo la superstrada E45.
Il parco comunale di Rignaldello. Situato lungo la sponda sinistra del fiume Tevere, nei pressi del quartiere di Rignaldello, appena fuori le mura della città, è stato realizzato dall’amministrazione comunale negli anni ’90 sotto la progettazione e la direzione del dottor Marco Bani, biologo, ambientalista, oltre che speleologo. L’area è nota come “parco dei cigni”, per la presenza di questi animali da circa 30 anni. Il primo esemplare venne trovato lungo la superstrada E45 e, dopo essere stato curato con l’aiuto di un veterinario, fu introdotto nel parco. Nell’ambito della riqualificazione dell’asta del Tevere da parte del comune di Città di Castello, il parco ambientale di Rignaldello nel 2016 è stato interessato da un profondo restyling del lago, dell’area attrezzata per il gioco, dei percorsi, degli spazi verdi e degli ingressi.
Un impianto di fitodepurazione garantisce la filtrazione e, dunque, la pulizia delle acque del lago, dove vivono cigni, ma anche specie migratorie, come germani, pesci d’acqua dolce e tartarughe. L’area offre anche la possibilità di fare esperienze ambientali, grazie a cinque aree tematiche (percorso sensoriale, lettini aromatici, accampamento indiano, area lettura e percorso per la caccia alle impronte) e un centro servizi con materiale informativo e pubblicazioni a carattere divulgativo per scuole, associazioni e turisti.