Ha riscosso un grande successo “Differenziare per includere e innovare”, evento che si è svolto sabato 27 maggio presso la scuola dell’infanzia “M. Monini”, plesso che appartiene al II Circolo di Umbertide, e organizzato dalle scuole senza zaino dell’Umbria, di cui fa parte appunto la direzione didattica “G. Di Vittorio”, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria.
In centocinquanta tra docenti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado provenienti da tutta la regione hanno partecipato alle attività laboratoriali incentrate sulla differenziazione didattica che, ricordiamo, si fonda su una metodologia in grado di guardare a ciascun soggetto nella sua globalità, tenendo conto che ogni individuo ha un passato e delle esperienze pregresse, interessi diversi, bisogni e potenzialità che gli appartengono.
Si è parlato quindi di un modello didattico rivoluzionario, un costrutto culturale ed educativo innovativo che coinvolge non una ma varie dimensioni, da quella socio-culturale a quella individuale, fino a quella cognitivo-affettiva e che è, appunto, uno dei capisaldi del modello “Senza Zaino” contribuendo in questo modo ad una visione di scuola inclusiva, in cui nessun alunno è lasciato indietro.
Lo start è stato dato alle 8.30 con i saluti iniziali della dirigente scolastica del II Circolo “G. Di Vittorio” Raffaella Reali e della vicesindaco Annalisa Mierla a cui poi sono seguiti, in tre turni diversi, i sette laboratori proposti: “Il viaggio del piccolo bruco mai sazio”, “Prendi un luogo del tuo paese e fallo sacro” e “Una breve storia curiosa” organizzati rispettivamente dalla scuola dell’Infanzia, dalla scuola primaria e dalla scuola secondaria di primo grado di Montecastrilli; “Pronti, attenti, via! Il gioco si fa scuola!” coordinato dalla scuola dell’infanzia e “MANIpolare struMENTI” dalla scuola primaria, entrambe di Massa Martana; “Dalla comunità all’inclusione” coordinato dalla scuola primaria Bartoccini di Pistrino; infine “”Creatività, gioco e apprendimento” allestito dalla scuola primaria di Ponte Felcino.
Lo scambio di pratiche e metodi tra i docenti ha visto il coinvolgimento delle tredici scuole umbre già inserite nel progetto “Senza Zaino” e che realizzano, dunque, un modello di scuola alternativo basato su una riorganizzazione dell’ambiente formativo stimolato attraverso differenti metodologie in cui i modi classici di imparare a leggere, scrivere e contare, sono affiancati ad altri che mettono al centro un contatto diretto con la realtà e il corpo, utilizzando sistemi di comunicazione visuale e attività che stimolano direttamente l’immaginazione.
Alla fine dei laboratori è intervenuto l’ideatore del modello “Senza Zaino” , il prof. Marco Orsi, sul tema “L’approccio globale al curricolo e la differenziazione dell’insegnamento”, una riflessione sull’oggetto zaino, emblema di luoghi inospitali che rimanda a un modello pedagogico improntato all’individualismo e alla standardizzazione a cui contrapporre i valori promossi da “Senza Zaino”, quindi la Comunità, l’Ospitalità e la Responsabilità.
“L’insegnamento differenziato raccoglie una serie di metodologie e pratiche didattiche che consentono di valorizzare il singolo alunno – ha evidenziato il prof. Orsi durante l’incontro -. Il tentativo è quello di entrare in relazione con l’originalità, i talenti, i bisogni di ogni individuo e, partendo da questo, offrire dei percorsi individualizzati. Per far ciò occorre tenere davanti la molteplicità dei nostri cinque sensi, ad esempio ci sono dei bambini che sono più uditivi, altri più visivi e quindi bisogna considerare anche questi aspetti. Insomma, i bambini e i ragazzi non sono tutti uguali ed è necessario riconoscere l’originalità di ciascuno e variare molto le metodiche dell’insegnamento. Un altro aspetto da considerare – ha aggiunto l’ideatore del modello “Senza Zaino”- sono le modalità di aggregazione nella conduzione della classe, cioè ci sono momenti in cui bisogna lavorare tutti insieme ed è necessario impostare una lezione magari limitata nel tempo ma di qualità, altri momenti in cui gli alunni lavorano in piccoli gruppi o a coppie e, ovviamente, altri contesti in cui è necessario valorizzare il lavoro personale ed individuale”.
“Oggi è una giornata importante, abbiamo avuto come ospite Marco Orsi, ideatore del modello Senza Zaino – ha sottolineato la dirigente del II Circolo Raffaella Reali – che è venuto a conoscere la nostra realtà e ha avuto modo di visitare i laboratori perché rappresentano senz’altro un’eccellenza, un esempio di come il modello possa essere riportato all’interno delle prassi didattiche nelle scuole. Per quanto riguarda il II Circolo, la scuola primaria di Verna insieme alla scuola dell’infanzia di Calzolaro hanno abbracciato questa metodologia che permette agli alunni di lavorare anche in forma cooperativa e di diventare più autonomi e responsabili, portando avanti i valori della Comunità, della Responsabilità e dell’Ospitalità che sono alla base del modello Senza Zaino”.