Anche in Valtiberina si è costituito nei giorni scorsi il comitato che raccoglierà le firme per i referendum abrogativi delle leggi che hanno stabilito l’invio di armi in Ucraina. La campagna, lanciata a livello nazionale da “Ripudia la guerra” e “Generazioni future”, si pone come obiettivo quello di dare voce agli italiani su un indirizzo che, seppur espresso con un’ampia maggioranza parlamentare, oggi probabilmente non rappresenta la sensibilità e l’orientamento della maggior parte delle persone. I quesiti referendari in favore della pace sono dunque due, proposti contestualmente ad un terzo a favore della sanità pubblica.
Nella fattispecie i primi due chiedono di abrogare il decreto che consente l’invio di armi in Ucraina per tutto il 2023 e di togliere al Governo il potere di derogare il divieto di esportazioni di armi attraverso la semplice informativa al Parlamento. Il terzo invece propone di cancellare una previsione di legge per cui le Regioni possono ammettere nella programmazione della sanità anche soggetti privati, i quali essendo coinvolti al contempo nella gestione si trovano così in conflitto di interessi.
L’idea di fondo su cui anche il comitato valtiberino cercherà di informare quanti più cittadini possibili, è quella di chiedere l’effettiva attuazione dell’Articolo 11 della Costituzione e di utilizzare per la sanità pubblica le risorse che sono al momento destinate all’invio di armi: nel 2023 per sostenere militarmente Kiev, il Governo ha stanziato 12 miliardi di euro in più per il Ministero della Difesa, mentre i finanziamenti a beneficio dei servizi sanitari sono stati ridotti di 2 miliardi. Il referendum vorrebbe proprio invertire questa forbice, chiedendo un maggiore impegno sul fronte diplomatico, dato che tra l’altro, con il passare dei mesi, è a tutti evidente quanto sia controproducente la strategia che il nostro Paese ha fino ad oggi messo in atto.
A partire dai prossimi giorni il comitato valtiberino inizierà un’opera di sensibilizzazione e raccolta firme che riguarderà Sansepolcro, Anghiari, Pieve S. Stefano, Monterchi e Caprese Michelangelo. Oltre a questo, a metà giugno nel comune più grande del comprensorio, Sansepolcro, si terrà un’iniziativa pubblica che consentirà di dibattere ed approfondire i temi su cui si incentrano i quesiti referendari.
Per maggiori informazioni si consiglia di consultare il seguente sito: https://generazionifuture.org/