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Medaglia d’Onore ad Olinto Allegria Bardascini quale riconoscimento per i “cittadini deportati o internati nei lager nazisti


“Onore e senso di profonda gratitudine e riconoscenza alla memoria di persone come Olinto Allegria Bardascini a cui il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per tramite del Prefetto di Perugia, Armando Gradone, ha attribuito la medaglia d’onore quale riconoscimento per i “cittadini deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra ai quali, se militari, è stato negato lo status di prigionieri di guerra”. Non bastano le parole per esprimere riconoscenza a tutti coloro, come Olinto e tanti altri che hanno dato la vita e l’impegno in prima linea nell’affermazione degli ideali di libertà e democrazia che sono i valori cardine della nostra Costituzione e Repubblica”.

E’ quanto dichiarato dal sindaco, Luca Secondi, nell’esprimere alla famiglia e alla comunità locale di Posina, soddisfazione e orgoglio per la prestigiosa onorificenza, la Medaglia d’Onore, ad Olinto Allegria Bardascini (scomparso nel 2004) da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La comunità tifernate tutta ed in particolare quella di Piosina dove risiede la famiglia si stringono con orgoglio e affetto nel ricordo di Olinto punto di riferimento per le giovani generazioni per esempio di vita e condivisione di ideali e valori di patria e libertà. In particolare i nipoti Roberto e Bruno Allegria (storico presidente Pro Loco Piosina), ricordano i racconti davvero commoventi e coinvolgenti dello zio Olinto, degli anni della guerra, delle tribolazioni nei lager e poi la gioia della libertà e dell’avvento della Repubblica”, momenti indimenticabili, precisano.
La storia. A quasi 80 anni dall’internamento nei lager tedeschi: il vissuto militare di Olinto Allegria Bardascini (1916-2004) e la sua difficile prigionia.


Olinto è il terzo figlio di Eugenio e Caterina Marinelli. Prima di lui Adalcisa (1910-1980), Emilio (1913-1933), poi Teresa (1919-2020) e Luigi (1922-2005). Nasce a Città di Castello in voc. Regnano 45 e cresce in una allargata famiglia contadina che trae sostegno dal lavoro nel podere Rignano 4° assegnato dai conti Facchinetti prima come coloni e successivamente come mezzadri. Consegue la licenza elementare e cresce dedicandosi al lavoro nei campi assieme ai genitori. Per Olinto la chiamata alla visita di leva al Distretto Militare di Perugia arriva l’11 maggio 1936. Ritenuto idoneo verrà chiamato a prestare servizio nella divisione di fanteria del 1° Reggimento di Artiglieria “Cacciatori delle Alpi” prestandovi servizio dal 15 maggio 1937 al 23 agosto 1938.

Nel corso di questo periodo ricevette più di una volta l’invito ad andare in Spagna nelle file del Corpo Truppe Volontarie ma preferì sempre rimanere nel reparto di appartenenza fino alla data del suo primo congedo. A partire dal 13 settembre 1939 viene richiamato alle armi prima nel 34° Reggimento Artiglieria “RE” e successivamente nel 23° Rgt. Art. “RE” fino al ricovero nell’ospedale militare di Udine il 5 febbraio 1940 con successivi controlli a Perugia. Le malattie contratte in servizio lo terranno in licenza fino all’aprile 1941. Dal 23 aprile 1941 rientra alla Divisione di Fanteria del 23° Rgt. Artiglieria e inviato in zona di guerra nei Balcani fino al 30 agosto.

Le sue condizioni di salute peggiorano di nuovo causando un altro ricovero all’ospedale militare di Udine. Riprenderà il servizio in zona di guerra tra Slovenia e Croazia nello stesso reparto dal 1 novembre 1941 al 30 marzo 1942 per poi essere nuovamente collocato in congedo illimitato a partire dal 3 aprile 1942. Anche stavolta il congedo si rivela tutt’altro che “illimitato” in quanto il 20 febbraio 1943 viene richiamato di nuovo e inviato al Reparto 32° Artiglieria in Treviso ed a breve trasferito al 33° Artiglieria di Fanteria “Acqui (28 aprile 1943) e il suo reparto giunge sul fronte greco-albanese il 10 agosto 1943. L’8 settembre, all’annuncio dell’armistizio di Cassibile, si trova in servizio nell’isola di Santa Maura (o Leucade – attualmente Lefkada) in estrema difficoltà perché le truppe italiane sono lasciate senza ordini superiori a dover scegliere se arrendersi o fronteggiare i reparti tedeschi diventati improvvisamente nemici.

Nella Acqui moltissimi perderanno la vita nella vicina Cefalonia e gli italiani a Santa Maura / Leucade verranno presi prigionieri dal 12 settembre. Inizia un calvario di maltrattamenti da parte tedesca e il soldato Olinto Allegria, assieme ai suoi compagni, vengono avviati a marce forzate verso la Germania. Varie nazioni verranno attraversate e i tristissimi luoghi di detenzione cambieranno fino a che, il 18 ottobre 1943 (avviso di prigionia della Croce Rossa Internazionale rinvenuto negli archivi di Ginevra), viene immatricolato con il numero 317023 allo STALAG III B a Fürstenberg sur Oder (l’attuale Eisenhüttenstadt) non distante dal confine polacco. I soldati italiani non verranno riconosciuti come prigionieri di guerra ma assumeranno la denominazione di “Italienische Militär-Internierten” (I.M.I. internati militari italiani). A Fürstenberg passeranno oltre 50.000 prigionieri di varie nazionalità: 43 baracche erano per americani, belgi, francesi, italiani, jugoslavi, olandesi, rumeni, serbi, cechi e russi, di questi ultimi, molti morirono per malattie e denutrizione.

Nel campo principale di Fürstenberg vengono formati circa 600 Arbeitskommando (gruppi di lavoro): Olinto viene destinato al campo secondario n° 35 e assegnato al gruppo 103 in vicinanza di Berlino ove lavora alla rimozione delle macerie provocate dai bombardamenti. E proprio a Berlino si troverà nei giorni della battaglia finale: verrà liberato dalle truppe alleate il 23 aprile 1945. A guerra finita le condizioni di estrema debolezza in cui versava per denutrizione e malnutrizione (circa 40 chili di peso) non gli consentiranno di avviarsi in tempi brevi al ritorno a casa. Raggiungerà via terra, prevalentemente a piedi, il valico del Brennero il 28 settembre 1945 e finalmente, pochi giorni dopo, potrà riabbracciare tutta la propria famiglia.

Nel dopoguerra, per l’internamento in Germania, ricevette la Croce al Merito di Guerra conferitagli il 22/10/1962 (numero d’ordine 9575 del registro delle concessioni) dal Presidente della Repubblica Antonio Segni. Venerdi 2 Giugno presso la sede della Prefettura di Perugia cerimonia si svolgerà la cerimonia ufficiale di consegna dell’onorificenza alla presenza dei familiari di Olinto Allegria Bardascini, i figli Alessandro e Lauretta, con quest’ultima a rappresentare la famiglia nel ricevere il riconoscimento.

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