Dopo l’annuncio del Sindaco di aver scelto il nuovo CDA di Sogepu, auguriamo buon lavoro ai designati, ai quali spetta un compito non facile, che auspichiamo sia del tutto orientato a voltare pagina rispetto alla gestione passata e sappia imprimere un cambiamento deciso verso una reale trasparenza e la difesa della gestione pubblica del servizio di gestione e trattamento rifiuti.
SOGEPU, dopo aver ceduto il 51% al partner privato, è diventata braccio operativo della società SOGECO, il cui Statuto comprende anche funzioni potenzialmente concorrenti a quelle della nostra partecipata. Al CDA il compito di salvaguardare l’autonomia e la forza pubblica di SOGEPU, affrontando il concreto rischio che le decisioni siano prese altrove: sulle reali priorità quali l’aumento tangibile della raccolta differenziata, l’applicazione della tariffa puntuale, l’abbattimento dei costi di gestione per una TARI più bassa, il nuovo consiglio di Amministrazione rischia di essere ininfluente.
Un sfida non facile per un CDA per il quale sono stati esclusi i vari profili, candidati da gruppi politici e da semplici cittadini, con competenze ingegneristiche civili e ambientali, nonchè di gestione di impresa, per privilegiare dei profili decisamente prevalenti in campo giuridico: evidentemente tali competenze sono ritenute oggi più utili a Sogepu rispetto a quelle manageriali. Magari sarà l’occasione per rivedere le esorbitanti spese per consulenze giuridiche affrontate dalle casse di Sogepu, a discrezione del precedente amministratore unico.
Spetta al primo cittadino dare spiegazioni rispetto alla scelta fatta al di fuori delle candidature arrivate, che noi stessi avevamo caldeggiato con un certo successo per mobilitare la partecipazione della città: evidentemente non sono stati rinvenuti tifernati degni di quel rapporto fiduciario necessario a indicare il presidente, la cui elezione, comunque, è del CDA e non del sindaco, a norma di Regolamento.
Attendiamo dunque, dopo l’insediamento del 22 giugno, i primi importanti atti, tra cui il Bilancio che non ci risulta approvato; ci auguriamo anche che il nuovo CDA voglia chiudere una pessima stagione, caratterizzata da citazioni in giudizio per diffamazione verso chi osava chiedere trasparenza, ritirando le denunce ancora pendenti, prima fra tutte quella verso una voce della stampa libera come Altrapagina.