Umbria Film Festival: intervista alle nuove direttrici, Rachele Parietti e Teresa Mignolli

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Svolta nella direzione di “Umbria Film Festival”.  La direttrice artistica storica Vanessa Strizzi si è presa un anno sabbatico, una meritata pausa di riposo dopo tanti anni di lavoro ed ha passato il testimone a due giovani donne che hanno collaborato con lei già negli anni passati: Rachele Parietti e Teresa Mignolli

Tutte e due hanno studiato al King’s College di Londra, città nella quale vivono e lavorano.

Rachele ha recentemente assunto la posizione di Distribuition Officer presso il National Theatre of London, mentre Teresa a inizio anno è diventata Distribuition Officer per il MUBI, sito web di film d’autore.

In questa intervista facciamo ad entrambe la stessa domanda

Quanto siete emozionate per questo nuovo incarico?

Rachele : ricevere l’incarico di co-direttrice artistica è stata una grande emozione. Umbria Film Festival è stata una delle mie prime esperienze nell’industria del cinema, quando ancora la conoscevo poco. Da quella 24ma edizione l’UFF mi ha insegnato molto dal punto di vista professionale ed umano. Sono grata a Vanessa e all’Associazione per la fiducia che hanno riposto in me e Teresa. Dirigere un festival così giovani non è affatto comune ma forse ci permette di affrontare con un pizzico di leggerezza in più le sfide che comporta organizzare un evento di questo genere.

Teresa: Si, siamo molto emozionate ma anche molto cariche. Lavoriamo per Umbria Film Festival da qualche anno ed è un sogno e un privilegio. Ce la metteremo tutta per realizzare un Festival degno del suo nome e della sua storia lunga e importante. Noi vogliamo cercare di rispettarla e onorarla il più possibile.

Quali novità porterete al Festival? Quali conferme?

Rachele : Come tutti gli anni il Festival offrirà prime e anteprime italiane di film internazionali, provenienti dai Festival più prestigiosi: Berlino, Cannes, Venezia, tutti proiettati in lingua originale, con sottotitoli in inglese e italiano. Ovviamente non mancherà la cerimonia di consegna della Chiave della Città per celebrare i meriti artistici di una personalità del cinema. Quest’anno sarà l’attrice danese Trine Dyrholm, Orso d’Argento a Berlino, a ritirarla.  Anche  i bambini avranno modo di avvicinarsi al mondo del cinema con la consueta  selezione di corti animati a loro dedicata e scegliere il loro preferito.

Amarcorti proseguirà con la terza edizione portando al pubblico corti di giovani registi italiani, con una novità: saranno tre talenti italiani , Agostino Ferrente, nominato al David di Donatello, per il miglior documentario, Giuseppe Scoditti, attore emergente e la regista Giulia Cosentino anch’essa nominata ai David, a  giudicare quale sarà il più meritevole. Siamo anche particolarmente fiere di aver coinvolto le Accademie di Belle Arti umbre lanciando un bando per progettare il poster della 27ma edizione. Non vediamo l’ora di vedere la nuova grafica per le vie di Montone e per quelle delle città umbre.

Teresa:  Uno dei punti forti del Festival di quest’anno è il programma. Io e Rachele siamo orgogliose di quello che siamo riuscite a mettere insieme: è molto vario non solo a livello tematico e di genere ma anche di provenienza, infatti presenteremo film europei ed extraeuropei e non vediamo l’ora di mostrarli al pubblico. Speriamo di riuscire a portare un’ondata di freschezza e una nuova visione del Festival. Abbiamo anche confermato Amarcorti, perché pensiamo sia importante dare voce ai giovani che muovono i primi passi nel mondo del cinema.  L’obiettivo è quello di fare da vetrina, mostrare al mondo i loro corti. I premi in palio? Sono incredibili.

Quale è la formula per un Festival perfetto?

Rachele:  Un programma che faccia emozionare, scatenando sia risate sia riflessioni, che metta in luce realtà e storie poco conosciute, offrendo intrattenimento di qualità per tutti.

Teresa: il Festival è fatto principalmente dalle persone che vi lavorano:siamo un gruppo di giovani appassionati al mondo del cinema. E’ proprio il bel rapporto che abbiamo e il legame che si è creato fra noi a spingerci a lavorare in modo armonioso, creando un’atmosfera meravigliosa. La formula ideale per un UFF perfetto è questa: un gruppo di persone dove tutti tendono molto al progetto, svolgono con passione il loro lavoro e sono orgogliosi di portare il buon cinema indipendente al pubblico.

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