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Gli alunni della scuola primaria “G. Di Vittorio” incontrano Cristiano Baiocco, agronomo dei Molini Popolari Riuniti: un percorso di educazione e sostenibilità ambientale

A conclusione dell’anno scolastico in corso la scuola primaria “G. Di Vittorio” di Umbertide ha promosso, in collaborazione con i Molini Popolari Riuniti di Umbertide, un’altra bella esperienza nell’ambito del percorso legato all’educazione e alla sostenibilità ambientale.
Nell’orto didattico esterno, infatti, gli alunni, hanno avuto l’occasione di incontrare il tecnico agronomo Cristiano Baiocco che ha messo a disposizione le proprie competenze per spiegare ai bambini il metodo migliore per piantumare il mais, un cereale la cui semina è consigliata proprio nella stagione primaverile necessitando di almeno 12 gradi per germinare e 18 gradi per permettere la fioritura.


L’idea è quella di continuare a perseguire l’obiettivo di far comprendere l’importanza del cibo biologico e la qualità in termini di salute, attraverso un’attività che insegna a “sporcarsi le mani”. Gli alunni della Di Vittorio hanno così rimboccato le maniche del grembiule per imparare a seminare il mais, seguendo le istruzioni del dott. Baiocco, coadiuvato dal responsabile dei punti vendita dei Molini Popolari Riuniti Stefano Casagrande, insieme all’ins. Thais Polonzani, responsabile del progetto scolastico “Outdoor Education”, hanno posto ogni chicco a 30-40 cm di distanza e a circa 3-4 cm di profondità seguendo rigorosamente tutte le procedure e, se tutto andrà bene, potranno raccogliere il frutto delle loro fatiche a settembre, sul finire del mese.
Anche questo aspetto, evidenziato nel corso dell’iniziativa dalla dirigente del II Circolo Raffaella Reali, ha un’enorme importanza perché l’osservazione della naturale evoluzione di questo alimento rappresenta una fucina di approfondimenti scientifici, storici, artistici e geografici, attraverso un approccio interdisciplinare.


I bambini quindi osservano la natura, i suoi ritmi perfetti e scanditi dal lento scorrere del tempo, imparano il ciclo delle stagioni e raccolgono il frutto di questo duro lavoro. Inoltre vestono i panni di agricoltori in miniatura e si cimentano in attività manuali stimolanti, grazie alle quali sperimentano e sviluppano nuove capacità, imparano a conoscere l’universo delle piante, fanno esperienze dirette sul campo al tempo stesso istruttive e rilassanti, ma soprattutto imparano a prendersi cura della Terra in cui vivono.

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