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Ancora un successo per Moira Lena Tassi che partendo dal Petrarca cita la Ferragni per chiudere dulcis in fundo con la Merini.

Per l’ artista di Città di Castello un ulteriore trionfo con la sua coinvolgente performance “Chiara e Chiara, separate da cinquecento anni” presentata in occasione del vernissage della mostra internazionale d’arte contemporanea “Stati d’arte” tenutasi sabato 29 luglio alle ore 21.00 a Villa Fidelia di Spello.
In questo viaggio emozionale attraverso i secoli l’artista tifernate ha creato un intrigante confronto tra due grandi icone di bellezza appartenenti a epoche totalmente diverse: Chiara Ferragni e Chiara Fancelli, legittima consorte di Pietro Vannucci.

” E se il grande Maestro del Rinascimento fosse vissuto ai giorni nostri, quale Chiara avrebbe scelto tra la nota fashion blogger e la sua musa che gli ispirò il viso delle sue celebri Madonne?” : una tra le tante domande che hanno alimentato la riflessione sulle diverse concezioni di bellezza e iconicità che si sono “evolute” nel corso dei secoli.
L’ ardua sentenza è toccata al numeroso pubblico presente che si è appassionato di fronte ad un coinvolgente spettacolo di pittura, danza, musica e recitazione.


Nemmeno il buio causato dall’ avaria dei fari d’ illuminazione ha fermato i protagonisti della performance: le bravissime e giovanissime ballerine Sofia Mannala e Nicole Piccinelli, messe entrambe a dura prova sia dal terreno instabile sia dalla quasi inesistente luce, hanno messo in atto le loro grandissime capacità, celebrando la diversità femminile nella storia e nella contemporaneità , di fronte ad un vasto pubblico sempre più entusiasta: la prima ha magistralmente interpretato la figura della musa ispiratrice del Perugino entrando nella cornice del suo tempo, mentre la seconda è perfettamente entrata nella parte della più famosa influencer italiana.

Le coreografie sono state sapientemente curate da Sara Papa che dirige da sempre la storica scuola di danza Academy Ballet di Città di Castello.
La straordinaria violinista Laureta Cuku Hoday ha composto i bellissimi brani musicali inediti appositamente per l’ evento, accompagnando al violino la performer Moira Lena Tassi che ha iniziato leggendo ” erano i capei d’ oro a l’ aura sparsi”, uno dei sonetti d’ amore più belli del Canzoniere di Petrarca. Dice l’ artista: ” è uno dei sonetti che preferisco in assoluto, poiché il Sommo poeta parla del suo amore che viene visto come qualcosa di indistruttibile e indissolubile, qualcosa che neanche il tempo e la caducità della bellezza possono annullare. Ed è una composizione poetica che lo stesso Divin Pittore avrebbe potuto scrivere alla sua amata consorte e musa ispiratrice, ne descrive persino anche le stesse sembianze fisiche.”


Laureta Cuku Hoday è riuscita magnificamente a trasformare in musica le parole del Petrarca: la sua grande abilità e notevole professionalità l’ hanno portata a comporre brani musicali che hanno brillantemente accompagnato anche ” un raccontare di sè ” della nota fashion blogger interpretato dalla voce di Moira Lena Tassi.
La performer ha concluso recitando ” una delle più significative poesie dell’ intramontabile Alda Merini dando voce alle emozioni e alle sfide che le donne affrontano in ogni epoca, trasmettendo un messaggio di forza e resilienza, ma anche di fragilità sempre con il toccante e vibrante suono del violino del M^ Laureta Cuku Hoday. Le composizioni musicali della Violinista hanno avuto un ruolo fondamentale nel trasportare gli spettatori in un viaggio emozionale attraverso i secoli, enfatizzando le sfumature delle due Chiare protagoniste, una storica e l’ altra contemporanea.


L’ artista tiene a sottolineare: “è stata una delle performance più emozionanti che io abbia mai fatto fino ad ora sia per il nostro intento ben riuscito di riflessione riguardo ai cambiamenti storici riguardanti la figura femminile, riguardo alle problematiche legate al mondo dei social media, riguardo alla perdita di valori. È stata un’ esperienza davvero intensa che ci ha dimostrato quanta passione abbiamo se riusciamo ad esibirci anche in condizioni sfavorevoli, per mancanza d’ illuminazione: un vero artista non ha bisogno di luce esterna, la emana lui stesso attraverso tutto l’ amore che mette nella sua arte” .
L’intero spettacolo è stato un’ode alla bellezza dell’arte, all’importanza di preservare la memoria storica e al potere dell’espressione artistica per affrontare le questioni sociali e culturali del nostro tempo.

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