Celebrata alla chiesa degli Astucci, la festa della patrona delle massaie, santa Marta di Betania

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Cari amici, abbiamo celebrato alla chiesa degli Astucci, domenica 30 luglio, la festa della patrona delle massaie: santa Marta di Betania.
Era con noi padre Gonzalo de Silva che ha salutato la comunità essendo stato trasferito dal 1 settembre da cappellano del nostro ospedale, all’ospedale di Terni. Tante volte aveva celebrato agli Astucci per ricorrenze, festività ecc.

Nell’omelia ha ricordato la figura di santa Marta mettendo in risalto per la prima volta una particolarità che ci fa riflettere in questi tempi, quella del femminicidio.

Per prima cosa ne ha ricordato la fede che insieme alla sorella Maria e al fratello Lazzaro avevano in Gesù. Questa fede ha dato la possibilità a Gesù di aprirsi con loro come amico, così di andare in quella famiglia quando era da quelle parti ad annunciare il regno di Dio. Gesù andava volentieri per rifocillarsi nell’impegno che il Padre gli aveva dato.
Questa fede in Gesù poi ne ha parlato anche a coloro che erano alla Messa per suscitare una riflessione spirituale per tutti.

Il secondo aspetto dell’omelia di padre Gonzalo è stato di mettere in luce la sua vita di famiglia. Marta era una donna di casa, dedita alle faccende domestiche. Era la “Padrona di casa”. Possiamo dire era lei che mandava avanti la casa con tutti gli impegni annessi.
Da qui la riflessione sull’importanza della famiglia nella nostra società. Ne ha messo in risalto anche le difficoltà in questi tempi dovuta principalmente alla poca fede cristiana.

Il terzo aspetto affrontato è una conseguenza naturale della poca fede: Il femminicidio.
Ne ha ricordato i grandi numeri nel mondo e anche in Italia di questo crimine che sta crescendo.

All’offertorio della Messa, come negli anni passati, sono stati presentati i simboli dell’impegno delle massaie nella casa: La luce, le chiavi, il pane,il vino e il grembiule.

Un’altra bellissima coincidenza è stata che la domenica 30 luglio di ogni anno sia la Giornata Internazionale dell’Amicizia.
Così l’ONU ha stabilito.
Quale migliore abbinamento per noi cristiani:
“Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
( Vangelo di Giovanni 15,9-17”).

Siamo andati poi a visitare a casa sua la signora Pia Sgoluppi in Marioli, la novantenne signora degli Astucci che possiamo chiamare la vincitrice emerita del concorso il Grembiule d’oro. L’abbiamo trovata proprio, come vedete, con una panuccia da lavoro. Consegneremo questi giorni anche a lei il premio.

La vincitrice proprio del concorso è stata invece la signora Giovanna Mastriforti che con il suo piatto
”Dolcezze e rose” si è aggiudicata l’ottavo concorso della Panuccia d’oro.

Cari amici, fede, famiglia, amicizia sono le parole e le realtà vere e concrete che ogni cristiano battezzato dovrebbero vivere il più possibile per un giorno andare a vivere nella Famiglia Divina.
Tanti saluti e benedizioni.
Don Giorgio, don Moreno, diacono Lucio.

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