Dal 9 al 23 agosto 2023, nell’ambito del festival musicale “EXPERIMENTA”, presso Villa Graziani a San Giustino – Celalba, sarà visitabile la mostra fotografica “IMMAGINA anche“ di Andrea Vezzini.
Orari:
mercoledì ore 21,00 – 23,00
sabato e domenica ore 17,30 -19,30
Ingresso libero.
Per informazioni: Andrea Vezzini: 339-1163387
Brevi note sul lavoro:
Ah… il Postmoderno!
Tutto è già stato immaginato e tutto trasformato in immagine.
C’è rimasto ancora qualcosa da immaginare? É possibile ancora immaginare qualcosa?
O l’immaginazione non è più necessaria; ovvero, siamo condannati a immaginare tutto attraverso l’immaginazione di altri?
A “vedere” tutto attraverso la visione di altri.
Passeggiamo nelle immagini che abbiamo del mondo senza sapere con certezza se poi sono veramente le nostre. Ci lasciamo sempre più fuorviare dalla trappola della cartolina e dal formalismo dei dettagli.
Del resto, noi possiamo “vedere” solo ciò che siamo pronti a vedere, no?
Ma questo profluvio di immagini, ci arricchisce o ci porta via qualcosa?
Oramai viviamo immersi in una cultura della simulazione, frutto di una visione della realtà in cui noi tutti siamo immersi e a cui tutti, più o meno consapevoli, partecipiamo.
Non siamo più in grado di riconoscere la trappola delle apparenze.
Niente più originali: solo copie di copie, simulacri di simulacri.
Una sorta di plagio collettivo nei labirinti del verosimile.
Un archivio di ombre. Oro falso.
Tutto un “far credere” e tutto subito dimenticato.
E forse le persone suppongono di vivere ognuna una propria realtà differente dagli altri,
solo perché conoscono cose un po’ diverse; e chissà, credono così anche di pensare in modo diverso.
Noi tutti, complici nell’ambiguità, troviamo sempre più difficile decifrare un mondo che corre e corre; forse che stiamo superando il nostro potenziale simbolico e non abbiamo più segni adatti a descriverlo?
Che la realtà sia irrimediabilmente persa e noi tutti stiamo vivendo l’immagine di noi stessi?
E forse che per recuperarla sarà sufficiente rallentare la visione delle immagini, diminuirne la quantità o interromperne il flusso?
A meno che l’uomo non sia ormai un essere antiquato, e quelle che crediamo di vedere non siano in effetti che cornici senza immagini: un’allucinazione collettiva.