Il presidente Giorgio Lacrimini e tutta la società del Vivi Altotevere Sansepolcro, a margine della spiacevole vicenda che venerdì scorso ha portato all’annullamento del triangolare con Virtus Francavilla e Arezzo, esprimono la propria amarezza per un episodio che ha procurato un notevole danno di immagine e credibilità alla società bianconera, coinvolta suo malgrado in un disguido burocratico tra Comitati che ha portato alla mancata designazione della terna.
Come precisato a pochi minuti di distanza dall’episodio in una dichiarazione del presidente, la segreteria del club aveva espletato tutte le formalità burocratiche del caso, con una richiesta al Dipartimento interregionale (serie D) protocollata dal Vivi Altotevere in data 26/07/2023. Il via libera all’organizzazione dell’evento è arrivato in data 31/07/2023 da parte della stessa Serie D Dipartimento interregionale la quale, a sua volta, ha incaricato d’ufficio il Comitato Regionale Toscano a provvedere alla designazione della terna. Come noto, ciò non è avvenuto. La società – fino all’ultimo momento disponibile – ha quindi tentato ogni strada per individuare una soluzione a questo spiacevole imprevisto, contattando tutti i possibili interlocutori, incluso il Comitato Regionale Umbro. Da quest’ultimo, interpellato in ultima istanza per individuare anche in tempi rapidissimi una terna in grado di sopperire ad una mancanza a noi non attribuibile, è giunta una risposta negativa. A seguito dell’accaduto, abbiamo ricevuto le scuse da parte del presidente del Comitato Regionale Umbro, Luigi Repace.
Quello che è successo a seguito di questa mancata risoluzione del problema è sotto gli occhi di tutti, con tutte le conseguenze già illustrate sopra. Ma ciò che in questi giorni è stato più spiacevole è il modo in cui si è cercato di attribuire una qualsivoglia corresponsabilità allo staff bianconero. La Vivi Altotevere non poteva fare altrimenti, essendo obbligata a rispettare le regole federali delle squadre di appartenenza.
Lo staff del Vivi Altotevere Sansepolcro ha provveduto celermente a sostituire l’evento con un allenamento congiunto a porte chiuse tra le compagini ospiti, che hanno potuto così svolgere regolarmente i propri test precampionato in un Buitoni tirato a lucido per quello che doveva essere un grande momento di sport per tutta la comunità e che invece, per inadempienze altrui, si è rivelata una brutta pagina per il movimento locale.