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Domenica1 ottobre torna il Palio dell’Oca in piazza Matteotti, la rievocazione più antica della città che sarà l’evento clou della Festa della Mattonata


“Città di Castello con il Palio dell’Oca del rione Mattonata riscopre ogni anno ad inizio ottobre il fascino delle sue tradizioni in una collocazione ideale come piazza Matteotti, che valorizza la suggestione di una rievocazione fra le più antiche e spettacolari di questo genere, curata in maniera davvero impeccabile dalla società rionale, alla quale va il sincero plauso per la capacità di custodire e tramandare la storia di Città di Castello”. Il sindaco Luca Secondi e gli assessori al Commercio e Turismo, Letizia Guerri, e alla Cultura, Michela Botteghi, hanno presentato così stamattina l’edizione autunnale della Festa della Mattonata, che, con l’evento clou del Palio dell’Oca, la classica rappresentazione della parodia popolare dei grandi duelli nobiliari, si terrà domenica 1 ottobre nel centro storico tifernate a partire dalle ore 17.30. Nella conferenza stampa nella residenza municipale di piazza Gabriotti, il segretario della società rionale Mattonata Paolo Alunni ha presentato l’evento insieme allo storico e fotografo-cantore della città Mario Lepri e ad alcuni rappresentanti del quartiere, ricordando che “il Palio dell’Oca è la rievocazione più antica della città, con origini che risalgono al periodo compreso tra il 1200 e il 1300, ed è l’unica in Italia a riprodurre ancora gli antichi giochi che erano riservati al popolo come parodie dei duelli della nobiltà”. “Il momento più importante dell’anno per il rione Mattonata”, ha detto Alunni, che ha evidenziato come “l’ambientazione in piazza Matteotti sia divenuta un vero e proprio valore aggiunto per la manifestazione, che è aperta alla partecipazione di tutti ed è apprezzata anche da turisti e visitatori che in ottobre si trovano in città”. Con alcuni dei figuranti della società rionale, recentemente protagonisti della seguitissima puntata di “Paesi che vai”, il programma di Livio Leonardi in onda la domenica su Rai Due che proprio ieri ha puntato i riflettori su Città di Castello, sulla famiglia Vitelli e sui fasti del Rinascimento, Alunni ha ripercorso la storia della manifestazione, che al giorno d’oggi vede sfidarsi i contendenti a bordo di un carretto trainato da volenterosi abitanti del rione nel tentativo di conficcare un lungo palo di legno all’interno del buco di una “mastella” piena d’acqua sospesa in aria. Chi riesce a rovesciarne il contenuto senza che il palo cada a terra ottiene la vittoria finale e l’ambita oca in palio. L’atteso duello in piazza Matteotti sarà preceduto nella giornata di domenica 1 ottobre dalla messa presso il tabernacolo della Madonna in via della Madonna (ore 11.00) e dalla disputa del Palio dell’oca dei ragazzi e di altri giochi popolari riservati ai bambini, che avranno per cornice piazza delle Oche e via del Mulino (ore 15.00). Alle 16.30 dalla sede sociale di via del Mulino partirà il tradizionale corteo storico, che, dopo aver percorso alcune delle vie più caratteristiche del rione (via del Cavaliere – via Borgo Farinario – via della Mattonata – via Luca Signorelli – via del Gemignano – via Pietra dell’Amore – piazza S. Maria Maggiore e corso Vittorio Emanuele), si fermerà in piazza Matteotti, dove è prevista l’esibizione del gruppo degli sbandieratori di Sansepolcro e l’investitura del “Cavaliere dell’Oca 2023”, che premierà come ogni anno colui o colei che si siano distinti per particolari meriti nel corso dell’anno all’interno del quartiere. “Una bellissima occasione per vivere il nostro centro storico nel segno dell’identità tifernate che è fatta di momenti come questi, nei quali vengono rivissute e tramandate di generazione in generazione le nostre tradizioni più antiche e radicate”, ha osservato l’assessore Guerri, che ha rivolto alle famiglie tifernati “l’invito a portare i propri figli alla rievocazione del Palio dell’Oca per vivere insieme un evento unico, che parla della storia della nostra città”. L’assessore Botteghi ha testimoniato ai rappresentanti della Mattonata l’apprezzamento “per la costante e sentita custodia dei valori, dei costumi e delle tradizioni di Città di Castello che hanno attraversato i secoli e che in tanti momenti, grazie alla passione e al senso di appartenenza di persone che amano la nostra comunità come voi possono essere ancora vissuti e trasmessi, ma anche portati alla ribalta nazionale”. “Così è avvenuto appena domenica scorsa con la partecipazione alla trasmissione ‘Paesi che vai’ e recentemente anche in occasione degli eventi dell’Anno Signorelliano per l’anniversario dei cinquecento anni dalla morte dell’artista”, ha ricordato Botteghi, che ha concluso con un appello: “non stancatevi mai di fare tutto questo come dono alla nostra città”.
La storia. Il rione Mattonata, popolare quartiere medievale, occupa probabilmente l’antico insediamento romano di Tifernum Tiberinum ed ha restituito nel tempo importanti testimonianze di epoca antica tra cui i resti dell’anfiteatro e di pavimenti a mosaico, questi ultimi inglobati all’interno di abitazioni private. Il quartiere porta questo nome poiché i Vitelli, signori della città in epoca rinascimentale, fecero ricoprire di mattoni l’omonima via, allora in terra battuta, dove avevano stabilito la loro primitiva residenza. Il rione conserva ancora oggi le sue antiche tradizioni popolari, prima fra tutte il Palio dell’Oca che si tiene ogni anno nel mese di ottobre: i festeggiamenti hanno inizio nella mattina di domenica, con una celebrazione liturgica davanti ad una veneratissima immagine mariana, dipinta dall’artista tifernate Marco Tullio Bendini (1885-1940) all’interno di un’edicola in via della Madonna. Segue poi lo scenografico corteo storico in abiti rinascimentali che si snoda per le vie della città. Nel pomeriggio si svolge il Palio, sorta di divertente versione popolare dei ben più titolati tornei cavallereschi, e che offre l’opportunità al vincitore di conquistare come ambito premio un’oca, un tempo posta all’interno di un contenitore in legno, detto “mastella”, pieno d’acqua e appeso a mezz’aria ad una corda tra i muri di due case in piazza delle Oche. Alcuni giovani da sotto spingono una carretta sopra la quale in precario equilibrio sta il “cavaliere”, armato di un bastone, che tenta di infilare una sorta di anello posto all’estremità del recipiente. Chi riesce a capovolgere la “mastella”, si guadagna l’oca. Attualmente il popolare “torneo” si svolge in piazza Matteotti e il simpatico pennuto non viene più collocato dentro la “mastella”, mentre le sottostanti tornate dei concorrenti rimangono immutate. Il rione concede ogni anno anche un importante riconoscimento: l’investitura a cavaliere dell’oca a che si è distinto per particolari “meriti” nel rione. Nel quartiere della Mattonata, in epoca medievale, si svolgeva in occasione della festa di S. Antonio un palio in cui gareggiavano nobili cavalieri su destrieri berberi che, partendo dalla località di Ponte d’Avorio, entravano in città da via S. Maria, oggi Corso Vittorio Emanuele, per terminare la corsa davanti al Palazzo del Podestà dove si proclamava il vincitore. Città di Castello vanta tradizioni molto antiche per palii, giostre e tornei che sin dall’età medievale venivano organizzate per celebrare anche i suoi santi patroni Florido e Amanzio, in particolare in due momenti dell’anno, ad agosto per ricordare un miracolo operato dal vescovo tifernate e a novembre per commemorare la sua morte; ancora oggi se ne serba memoria nelle nostre fiere cittadine che si svolgono proprio in quei due mesi.

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