A Bologna, nella prestigiosa galleria d’arte e Associazione Culturale “La Corte di Felsina”, l’artista tifernate Moira Lena Tassi ha brillato come ideatrice e protagonista della performance “Eclissi dell’Anima: Un’ Esplorazione Artistica nel Mistero”, inaugurando così il vernissage della mostra d’arte contemporanea “Enigma”, curata dalla nota storica dell’arte Anna Rita Delucca.
L’ ispirazione dell’ artista per questa performance è stata la confraternita preraffaellita ed i simboli da essa evocati: ha dato vita ai testi poetici più significativi di Elisabeth Siddal, la modella preferita dei Preraffaelliti e anche talentuosa pittrice e poetessa, e di Gabriel Dante Rossetti, poliedrico artista preraffaellita. Inoltre, ha portato in scena la parte dell’ Amleto di Shakespeare in cui viene descritta la struggente morte di Ofelia, immortalata nel celebre dipinto di Everett Millais.
Per conferire un’atmosfera ancora più enigmatica e mistica l’artista ha indossato un sontuoso abito da scena di colore nero, richiamando lo stile gotico degli abiti ottocenteschi. Lo ha realizzato lei stessa utilizzando anche tessuti recuperati da vestiti del passato, carichi di reminiscenze giovanili come a voler sottolineare il divario tra il presente e un passato irrimediabilmente perduto.
Nel prologo della sua esibizione, la performer ha fatto riferimento a tre donne che così definisce: “Tra le pagine del tempo, tre donne emergono, Ofelia, Elisabeth e Marion: Intriganti figure, avvolte in misteri da scoprire, nell’arte e nella vita, dove il cuore sospira e si affanna. Ofelia, attraverso i versi di Shakespeare, la sua pena si espande, nelle acque di un ruscello, tra i fiori, si perde. Alla tela di Millais il suo destino si lega. Bellezza e tristezza in un quadro che abbaglia: Elisabeth, musa immortale, il cui destino si cela tra pennellate e poesie, di un’esistenza troppo fragile.
Marion, nella pellicola di un film, la sua lotta si svela: la dipendenza, come una spirale la travolge negli abissi della disperazione. Tre donne, tre vite dal tragico epilogo, come in un fragile abbraccio, nell’arte e nella realtà: Ofelia, Elisabeth, Marion.”
Per aggiungere un ulteriore tocco di autenticità alla sua performance ha proseguito tenendo in mano una rosa e delle margherite, simboli di purezza e innocenza, gli stessi fiori evocati da Shakespeare e immortalati sulla tela da Millais.
Questa scelta è stata emblematica poiché Millais aveva infuso grande meticolosità e intenso lavoro nel dipinto che raffigura l’ annegamento di Ofelia, inserendo piante e fiori carichi di profonda simbologia.
Il celebre dipinto del pittore prearaffaellita è il risultato di un notevole sforzo da parte dell’artista, ma anche della modella, Elisabeth Siddal. Quest’ultima, con una dedizione straordinaria all’arte, trascorse giorni interi immersa nell’acqua in una vasca da bagno, a malapena riscaldata da candele tremolanti. Moira Lena Tassi riflette su questo straordinario sacrificio, affermando: “Il celebre dipinto ‘Ofelia’ è la dimostrazione del grande potere ipnotico dell’arte, di come un artista come Millais possa essere stato così assorbito dalla sua creazione da non pensare ad altro, e la sua modella , Elisabeth Siddal, è così devota all’arte da sopportare il freddo intenso quando le candele si spengono. L’ immersione troppo prolungata nell’acqua le procurò gravi problemi di salute. La sua storia si sovrappone alla tragica figura di Ofelia, con Dante Gabriel Rossetti che si innamorò di Elizabeth, ma ritardò il matrimonio per le sue umili origini, causandole un grande stress emotivo. Inoltre la perdita del loro bambino e l’uso eccessivo di laudano ( un mix di oppio e alcol) portarono alla tragica fine di Elizabeth: morì, avvelenandosi a soli trentatré anni. La sua immagine divenne immortale grazie all’Ofelia di Millais, premonitrice del suo stesso destino.”
Tassi ha condotto il pubblico presente in un viaggio emotivo attraverso le vite tragiche di Ofelia, Elisabeth e Marion, donne la cui esistenza è stata segnata da ferite d’amore, dalla vita stessa e dalle dipendenze.
La performer ha voluto condividere un messaggio importante nel ricordare che le ferite dell’amore e della vita possono portare a un profondo dolore e a destini tragici, evidenziando le fragilità umane, ma anche che attraverso l’arte possiamo esprimere il nostro dolore e la nostra lotta interiore.
Durante la mostra che vede la partecipazione di più di venti artisti provenienti da ogni parte d’ Italia, sono previsti due importanti appuntamenti culturali: giovedi 28 settembre alle ore 18.00 il Dottor Federico Boaron psichiatra Direttore della U.O. Psichiatria Forense AUSL di Bologna, terrà un incontro su “L’ enigma della violenza: uomini che uccidono gli animali” e sabato 30 settembre alle ore 18.00 lo scrittore Davide Fustini presenterà il suo romanzo giallo” Il mistero di casa Grossi”.
La mostra, inaugurata lo scorso 23 settembre, con ingresso libero, resterà aperta tutti i giorni dalle ore 15.30 alle 19.00, fino a domenica primo ottobre 2023 presso La Corte di Felsina in via Santo Stefano 53, a Bologna.
https://www.lacortedifelsina.it/enigma//
A Bologna grande successo di pubblico e critica per la tifernate Moira Lena Tassi che trasforma il mistero in arte
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