A fronte di numerosi interventi della sottoscritta , praticamente uno al mese da maggio scorso ad oggi, tutte le preoccupazione sollevate trovano purtroppo oggi conferma dalla nota diramata dai lavoratori impiegati nel servizio di riscossione tributi di Canone Unico Pubblicità e Cosap, inviata a tutti gli amministratori: Sindaco, Assessore al Bilancio, Dirigenti Responsabili, Presidente Consiglio Comunale, Capigruppo Consiliari.
Il 9 ottobre andrà in discussione l’ennesimo atto da me preparato per avere risposte concrete da Sindaco e Assessore su come sarebbero state affrontate le varie criticità emerse in questi mesi: ma la nota degli impiegati descrive nel merito una situazione che , invece di risolversi, è stata ulteriormente peggiorata. Se avevamo sollevato il depotenziamento del servizio da 30 ore a 20 ore di apertura al pubblico degli uffici, malgrado una quantità di lavoro non sicuramente inferiore agli anni precedenti, oggi apprendiamo che , dopo le varie delibere e interlocuzioni tra DOGRE , assessorato e Uffici comunali competenti, il servizio risulterà ulteriormente depotenziato, in quanto, pur prevedendo apertura uffici di 30 ore, queste saranno svolte non più in compresenza dai due impiegati, ma per 15 ore a testa, alternativamente. Per le restanti ore, lo stesso personale non sarà impiegato nel territorio di Città di Castello, ma inviato presso uffici DOGRE di altri comuni umbri. Resta del tutto irrisolto il problema dei dovuti controlli sul territorio ben elencati nel capitolato di gara, dato che non sono previste ore per effettuarlo, né dotazione di macchina di servizio.
Questo in concreto significa , a quanto affermano i lavoratori stessi, che il cittadino che si recherà in ufficio non potrà trovare sempre risposte alle proprie richieste, perché ogni impiegato ovviamente ha precisi compiti e competenze e non è intercambiabile.
Appare incredibile che gli amministratori pubblici , dopo tutti i solleciti ricevuti, siano intervenuti, a quanto risulta dalle delibere di giunta approvate, stanziando ulteriori e ingenti soldi pubblici per aumentare orario di servizio, e poi si debba subire la beffa di un servizio effettivamente dimezzato, addirittura con un aumento degli introiti per DOGRE di decine di migliaia di euro all’anno per i prossimi 5 anni, dopo che il contratto firmato prevede già un aggio del 17% che porta una stima presunta di valore del € 748.051,00 per il Concessionario nei 5 anni.
Ci chiediamo come si possa infilare una tale serie di pessime scelte amministrative che hanno praticamente smantellato un servizio che risultava efficiente e, pur pur avendo dovuto affrontare molte criticità iniziali provenienti dalla gestione passata, aveva raggiunto nei cinque anni precedenti un regime di lavoro meno rigido e più efficiente. Ci attendiamo chiare e definitive risposte lunedì in Consiglio, che rassicurino l’utenza, i lavoratori e le stesse casse comunali, che degli introiti del canone pubblicità e occupazione suolo pubblico hanno estremo bisogno.