Città di Castello, la città dei “cavatori”: la terra dove nasce una trifola su tre in Italia si conferma la capitale dei tartufai

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La città dei “cavatori”: la terra dove nasce una trifola su tre in Italia si conferma la capitale dei tartufai, i veri protagonisti della cerca del prelibato e profumato prodotto, re del bosco, assieme ai loro cani, campioni del fiuto di diverse razze. Per quanto concerne il numero di raccoglitori autorizzati, oltre mille, il Comune di Città di Castello ed il comprensorio altotiberino è secondo, a livello nazionale, come incidenza dei tartufai sulla popolazione.

La città dei “cavatori”: la terra dove nasce una trifola su tre in Italia si conferma la capitale dei tartufai, i veri protagonisti della cerca del prelibato e profumato prodotto, re del bosco, assieme ai loro cani, campioni del fiuto di diverse razze. Per quanto concerne il numero di raccoglitori autorizzati, oltre mille, il Comune di Città di Castello ed il comprensorio altotiberino è secondo, a livello nazionale, come incidenza dei tartufai sulla popolazione. Dati che confermano la tendenza in aumento dei cercatori attivi nel momento in cui si avvicina la data del taglio del nastro “del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato”, dal 1 al 5 Novembre, la manifestazione con cui il Comune, nel segno delle novità e delle sorprese, proietterà nel futuro la storia della mostra mercato che Città di Castello dedica da 43 anni al tubero più famoso e desiderato. Da inizio anno sono stati rilasciati da Afor Umbria, Agenzia Forestale Regionale, 38 nuovi tesserini. Tra i nuovi raccoglitori ci sono anche giovani di età compresa 16 – 25 anni; fra questi 3 ragazze che si sono avvicinate alla ricerca dei tartufi per vari motivi, forse perché il fidanzato il padre o un amico è già possessore del tesserino o semplicemente per poter passeggiare e stare a contatto con la natura. La figura secolare del “cavatore”, pur nel rispetto della tradizione, cambia pelle ed assume i connotati di giovani, donne in aumento, sempre più interessati alle passeggiate nei boschi con il proprio cane e perché no anche alla possibilità di trarre guadagno da un hobby che gli stranieri, per esempio, guardano sempre con grande interesse. Il ricambio generazionale si tocca con mano anche nell’Associazione Tartufai Altotevere, che nel ricordo di figure storiche e pionieri della “cerca” come il compianto Alessandro Ghigi, proseguono l’attività di promozione e tutela del territorio attraverso il prodotto simbolo, eccellenza della tavola come il prelibato tartufo, bianco soprattutto, ma non solo, che in altotevere occupa tutte le stagioni. Andrea Canuti, da qualche anno al vertice dell’associazione conferma entusiasmo e determinazione nel portare avanti le proprie istanze e promuovere il territorio e la “cerca e cavatura del tartufo” divenuta da due anni patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”: “anche in questa edizione daremo il nostro apporto con i nostri splendidi cani nel trasmettere e diffondere i valori e la tradizione legata al mondo del tartufo cosi’ come ereditato da chi c’ha preceduto”. Nel frattempo sul versante della cerca, iniziano a trapelare le prime notizie di tartufi record di bella pezzatura e qualità trovati nei boschi del tifernate e altotevere. Una bella trifola di quasi mezzo chilo è stata scovata pochi giorni fa dal fiuto di un cane e dall’abilità del cavatore. E i prezzi? La solita domanda che ricorre. “I prezzi come sempre li fa incrocio della domanda e offerta ma possiamo dire che ci stiamo assestando su cifre al chilo inferiori agli scorsi anni, che oscillano da 2000 a 3000 euro per le pezzature uniche e migliori. Una tendenza che potrebbe ancora scendere se la stagione con le piogge in arrivo entrerà nel vivo e forse si allungherà un po’ rispetto al tradizionale ruolino di marcia”, ha dichiarato nel corso della conferenza stampa di presentazione della 43esima edizione, il Presidente regionale del settore agroalimentare della Cna, Giuliano Martinelli, noto imprenditore del settore affiancato da tutti i suoi colleghi che saranno i protagonisti della rassegna nazionale. “Nessun luogo come Città di Castello parla del tartufo e qui, dove la trifola, l’oro bianco, è un’eccellenza e non una rarità come altrove, perché è abbondante, la nostra ambizione è di raccontare ed esaltare il suo legame con la terra, il valore aggiunto inimitabile di una storia, di una tradizione, di esperienze che lo rendono unico e desiderato in tutto il mondo”, hanno spiegato il sindaco Luca Secondi e l’assessore al Commercio e al Turismo Letizia Guerri, nel ringraziare il Presidente del Gal Alta Umbria, Mirco Rinaldi per il sostegno alla manifestazione. “Ecco il perché di un nuovo nome, di un nuovo logo per una manifestazione che abbiamo pensato e abbiamo organizzato con chi vive e conosce il tartufo da vicino, con tutti gli attori di una filiera che nel nostro territorio mette insieme cavatori, aziende, ristoratori, associazioni di categoria – hanno sottolineato – un patrimonio immenso che siamo orgogliosi di rappresentare e che abbiamo deciso di valorizzare con un programma completamente inedito per contenuti e allestimenti”. Per tutte le informazioni sul Salone del Tartufo Bianco Pregiato è possibile consultare il sito web della manifestazione (https://biancopregiato.it/), i portali istituzionali del Comune di Città di Castello (https://www.comune.cittadicastello.pg.it/) e di Città di Castello Turismo (https://www.cittadicastelloturismo.it/), insieme ai canali social collegati all’evento, ufficio turismo, tel. 075- 8529254.

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