“I cittadini non posso continuare a subire gli effetti di una immigrazione incontrollata, frutto del sistema messo in piedi dalla sinistra e dai 5Stelle. Serve un controllo completo di chi entra nel nostro Paese. Il primo passo per capire chi ha davvero diritto a restare e chi è entrato illegalmente in Italia è realizzare le condizioni perché queste persone siano adeguatamente accolte, ma che fino alla fine dell’iter di verifica restino in strutture protette”. Queste le parole del Consigliere regionale di FDI Gabriele Veneri e del Capogruppo di FDI Arezzo Francesco Palazzini.
“La realizzazione di un CPR (Centro di Permanenza per i Rimpatri) in Toscana è la condizione minima per garantire sicurezza ai nostri cittadini e per impedire che gli immigrati clandestini vadano a rinforzare le fila della criminalità organizzata nel nostro territorio. In molti casi chi arriva da noi è chi può permettersi di pagare di più i trafficati del mare e non chi scappa da guerre e carestie, per questo è necessaria una struttura controllata che accolga in condizioni decenti chi arriva da noi, e non li abbandoni a se stessi o li costringa a vivere come animali nelle strutture sovraffollate oggi esistenti.
In consiglio comunale – spiega Francesco Palazzini – FDI ha presentato un atto di indirizzo che chiede alla Giunta di farsi portavoce nei confronti del Presidente della Regione Toscana e della Giunta regionale, in merito alla necessità di aderire all’intesa con il Governo nazionale per rendere operativo lo stato di emergenza e conseguentemente attribuire non solo le deroghe, ma anche i fondi necessari, a tutte le regioni e anche alla Toscana, per affrontare l’emergenza relativa all’ondata migratoria in atto nel nostro paese.
Prevedere per chi entra illegalmente in Italia – dichiarano gli esponenti di FDI – di alzare il limite massimo consentito dalle attuali normative europee, cioè 6 mesi, prorogabili per ulteriori 12, per un totale di 18 mesi è una misura di buon senso che consente alle autorità italiane di pubblica sicurezza di verificare le condizioni di ogni immigrato, per capire chi ha diritto a restare, essere accolto, avviato in percorsi di sostegno e integrazione e chi invece deve lasciare il nostro Paese.
I Cpr non sono la soluzione al fenomeno migratorio, ma costituiscono una prima risposta urgente per la gestione dei migranti presenti in Italia, questa misura fa parte del più ampio progetto della premier Meloni di coinvolgimento dei paesi del mediterraneo da cui partono i barconi per arrivare a individuare, insieme alle autorità locali, soluzioni per ridurre i flussi migratori, dando la caccia agli scafisti che oggi sono paragonabili a tutti gli effetti chi compie azioni di terrorismo.
Impedire – Concludono Veneri e Palazzini – che la Toscana si doti un centro per il rimpatrio significa far subire alle nostre comunità rischi collegati a un aumento importante dei fenomeni di criminalità e illegalità, è questo che PD e 5Stelle, sempre più distanti dalla vita reale, non comprendono”.