Primo Piano Notizie

L’assessore Guerri risponde in consiglio comunale a Lignani Marchesani (Castello Civica): “con il Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato abbiamo compiuto una storica operazione di rebranding, che abbiamo condiviso con tutti i portatori di interesse del territorio e che ha dato una visibilità mediatica senza precedenti”

“Con il Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato abbiamo compiuto una storica operazione di rebranding della Mostra del Tartufo, che abbiamo condiviso con tutti i portatori di interesse del territorio, sentendo la responsabilità di un progetto di sviluppo e crescita della manifestazione che fosse ambizioso e tenesse conto dell’importanza che il tartufo assume nella vallata dal punto di vista sociale, culturale, della tradizione e dell’economia. Grazie a questo lavoro lungo e faticoso di condivisione e di programmazione, che è partito molto in anticipo e per il quale dobbiamo ringraziare chi ci ha lavorato costantemente, con un gioco di squadra dell’organizzatore dell’evento e del nostro ufficio stampa comunale possiamo dire con orgoglio di aver ottenuto una visibilità mediatica senza precedenti”. E’ quanto ha sottolineato in consiglio comunale l’assessore al Commercio e al Turismo Letizia Guerri, tracciando un bilancio del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato per rispondere all’interrogazione del consigliere Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica). L’esponente della minoranza aveva chiesto conto delle scelte compiute per l’organizzazione dell’evento, con particolare riferimento al “costo della comunicazione e della grafica”, al “perché non sia stato possibile prevedere il montaggio di una singola tensostruttura” e “ai costi relativi al montaggio e allo smontaggio delle due differenti allestite in piazza Matteotti a distanza di due giorni”. Lignani Marchesani aveva anche rappresentato “la necessità di  ampliare la platea, istituzionale e non, all’interno della governance dell’evento, non chiedendo solo quote associative o contributi, ma offrendo un significativo ruolo nella gestione degli eventi ai potenziali aderenti” e “la necessità di un investimento in comunicazione che metta Città di Castello alla pari con similari eventi, non solo dal punto di vista della qualità in cui la trifola altotiberina eccelle, ma anche nel catturare, attraverso la rete, potenziali espositori, avventori e turisti”. Il consigliere aveva quindi invitato a considerare come competitor “non eventi all’interno della regione, ma fiere ed appuntamenti in altri territori”.  Sostenendo l’esigenza di un maggior coinvolgimento della Regione, Lignani Marchesani aveva spiegato: “rimango dell’idea che se resta un solo soggetto istituzionale a guidare la manifestazione, questa mostra può avere poco futuro”. “Non si può chiedere ad altri soggetti di entrare mettendo soldi senza contare nulla, perché questo non fa parte della corretta dialettica istituzionale, che non può ragionare sulle disomogeneità politiche come invece puntualmente si sta facendo”, aveva osservato il rappresentante di Castello Civica, che, sottolineando di non  aver apprezzato particolarmente il logo della manifestazione, aveva aggiunto: “pur riconoscendo la bravura del dottor Castellani, ci vogliono nuovi partner pubblici e privati per sostenere un adeguato investimento in comunicazione, perché con il budget di quest’anno ha dovuto fare miracoli”. L’assessore Guerri ha risposto nel merito delle questioni sollevate, a partire dalla scelta del logo, “per il quale, nel segno di un progetto ambizioso capace di rendere omaggio all’importanza del legame del tartufo bianco con il territorio e puntando su una immagine strutturale che poi rimarrà alla città, ci siamo affidati a un giovane grafico di Città di Castello e abbiamo confrontato la nostra proposta stilistica con tutti i portatori di interesse coinvolti nella manifestazione, comprese le aziende leader del settore che operano in Altotevere e vantano importanti esperienze commerciali di fiere”. L’assessore ha quindi dato conto degli investimenti sostenuti, dai costi di comunicazione, grafica, sito web (4.900 euro) a quelli per grafica e social media, promozione e comunicazione (4.900 euro), fino alla scritta bianco pregiato (1.300 euro) e alla promozione assicurata dal Gal Alta Umbria (8.200 euro).  “C’è stata un’importante campagna promozionale sulla stampa di settore e sulle maggiori testate giornalistiche di informazione, con passaggi ripetuti sui principali telegiornali nazionali e sulle rubriche di costume durante l’evento, con share molto importanti per i servizi messi in onda”, ha puntualizzato Guerri, ricordando come a caratterizzare il lancio della manifestazione sia stata anche la presentazione al TTG di Rimini, “assieme fra l’altro a Gubbio, andando oltre i campanili, perché per il primo anno Bianco Pregiato si è sganciato temporalmente dagli altri eventi per creare una staffetta che permettesse di dare un’offerta costante e continua ai visitatori, senza accavallarsi con rassegne analoghe: una linea su cui intendiamo proseguire”. L’assessore ha poi chiarito che montaggio e smontaggio in piazza Matteotti di due tensostrutture differenti siano stati dovuti “all’alternanza di due organizzazioni differenti, quella del Salone Bianco Pregiato e della Mostra del Fumetto, che hanno sostenuto investimenti distinti”. In merito alla tensostruttura del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, Guerri ha spiegato che la spesa di 39.800 euro complessivi abbia compreso anche tutta la fase organizzativa e di allestimento, tra cui l’allestimento della segreteria; la ricerca e selezione delle aziende e degli espositori partecipanti, che sono stati il 30 per cento in più rispetto allo scorso anno e la gestione degli eventi della manifestazione e degli eventi collaterali, che sono stati circa 80 tra quelli promossi direttamente e quelli attivati dalla cittadinanza e dell’associazionismo; il personale di servizio nel corso dell’evento; la fornitura, allestimento e smontaggio delle tensostrutture; la fornitura, allestimento degli arredi; la creazione di un calendario editoriale per la promozione dell’evento; il coordinamento delle attività di promozione del sito internet, del media marketing e contenuti foto e video; il coordinamento della promozione social su Facebook e Instagram. Nel ricordare la partecipazione alla conferenza stampa di presentazione del salone dell’assessore regionale Roberto Morroni, ringraziandolo “per la disponibilità che ha sempre assicurato nel percorso della manifestazione”, Guerri ha puntualizzato che il Comune stia ancora aspettando le risposte della Regione e di Afor a proposito della partecipazione all’associazione che promuoverà l’evento in futuro. In sede di replica, il consigliere Lignani Marchesani si è detto “soddisfatto per i numeri forniti, ma molto meno per la gestione politica”. “Per quanto riguarda la promozione sulle maggiori testate dell’informazione nazionale – ha osservato Lignani Marchesani – c’è una persona alla quale penso che questo Comune dovrebbe fare un monumento, che è il capo ufficio stampa, perché se riusciamo ad avere spazi spesso e volentieri, non episodicamente, è frutto di un rapporto personale che, purtroppo per lui, e me ne dispiaccio, è a costo zero”. Il consigliere ha quindi ribadito le perplessità sulla gestione delle tensostrutture, “sulle quali il Comune, visto che eroga all’associazione un contributo, poteva concordare con gli Amici del Fumetto di investire sullo stesso allestimento e risparmiare” e ha ribadito le proprie convinzioni sul coinvolgimento di altri soggetti nell’organizzazione dell’evento. “Oggi non si può pensare di chiedere all’ente regione e all’Afor di investire e basta, senza avere voce in capitolo”, ha sostenuto Lignani Marchesani, che ha invitato l’amministrazione comunale a estendere il coinvolgimento degli operatori del settore oltre quelli locali, come avviene anche ad Alba e Acqualagna.

Commenti
Exit mobile version