Da domani, venerdì 8 dicembre 2023 e per le festività la torre civica di Città di Castello sarà aperta al pubblico con visite guidate su prenotazione. “Come anticipato al consiglio” dichiarano il sindaco Luca Secondi e l’assessore a Cultura e Patrimonio Michela Botteghi “la torre civica, uno dei monumenti simbolo della nostra storia, torna alla fruizione di tifernati e turisti. Stiamo lavorando alla valorizzazione del nostro ricco e composito patrimonio artistico: nel 2022 abbiamo aperto lo Studio Pillitu-Meroni, il 2023 riaprirà la torre civica. Per molti tifernati sarà un ritorno, per tantissimi piccoli tifernati una prima volta. In occasione delle Giornate del FAI abbiamo svolto una prova generale in vista delle aperture straordinarie che proponiamo in queste festività e nel medio periodo di aperture programmate”. La torre civica sarà visitabile nei giorni dell’ otto, nove, dieci, diciassette, ventiquattro, 26 dicembre, 31 dicembre 2023 e 1 gennaio 2024 con orario 14.30-16.30. In collaborazione con Poliedro Cultura sarà possibile visitare la Torre Civica a piccoli gruppi, accompagnati da una guida, fino le antiche prigioni per riscoprire la storia e le vicende che hanno caratterizzato questo monumento storico cittadino. Per visitarla è necessario prenotarsi ai numeri 075 8554202 o 075 8520656 (chiamare dal martedì alla domenica 10:00-13:00 / 15:00-18:00) oppure all’email cultura@ilpoliedro.org. Trattandosi di un manufatto medievale, la visita dovrà rispettare alcune misure di sicurezza, indicate dal personale addetto. Notizie storiche. La Torre Civica è situata in piazza Gabriotti a ridosso della prima cerchia di mura urbiche e vicino al “cassero”, una delle rocche costruite a difesa della città, trasformata dal 1480 in piazzale e oggi giardino pubblico. Secondo gli storici Giovanni Magherini e Giacomo Mancini, la costruzione della Torre risale al XIII secolo, mentre secondo lo storico Enrico Giovagnoli al secolo successivo. Addossata al Palazzo Vescovile la torre è impostata su pianta quadrata di circa 6.50 m di lato ed è alta circa 38 m. Le murature portanti sono realizzate in pietra arenaria grigia con uno spessore di circa 1.40 metri. Lo spazio interno è suddiviso in sette livelli, dei quali i primi quattro sono collegati da una scala a chiocciola originale in legno, mentre i livelli successivi sono serviti da una scala in legno di recente costruzione addossata alle pareti. Nel XIV secolo vi era l’usanza di dipingere sulla facciata principale le effigi dei ribelli della patria, consuetudine che si protrasse fino alla metà del Quattrocento, quando Luca Signorelli vi realizzò il suo primo affresco nel 1474: una Madonna con Bambino in mezzo a San Paolo e San Girolamo. Ebbe sia una campana per chiamare i cittadini a consiglio, sia dal 1300 un orologio. Sulla facciata principale della torre sono murati alcuni stemmi araldici in pietra dei Signori o dei Governatori cittadini, oltre a quello di Città di Castello, raffigurante un castello con tre torri. La funzione della torre cambiò nel corso dei secoli: da baluardo di difesa per cui era stata costruita, divenne in seguito carcere fino alla seconda metà dell’Ottocento. Nel Novecento la torre venne utilizzata come deposito per l’olio e il petrolio per alimentare i lampioni della città, mentre al piano terra già dal 1894 Ermete Arcaleni aprirà la sua bottega di arrotino, che di padre in figlio durerà fino agli anni Sessanta del secolo scorso. I piani superiori erano adibiti a colombaia. Durante la seconda guerra mondiale nella torre si insediò un punto di avvistamento della Difesa Contraerea Territoriale.
Natale sulla torre civica: aperture straordinarie per le festività 2023. Secondi e Botteghi: “Torna visitabile un monumento simbolo della nostra storia”
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