Ricercato per evasione dagli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a Pesaro e dichiarato latitante dalla Corte di Appello di Ancona; rintracciato e arrestato dai Carabinieri a Gualdo Tadino anche per coltivazione di marijuana

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Era ricercato per evasione dagli arresti domiciliari con applicazione di braccialetto elettronico a Pesaro e dichiarato latitante dalla Corte di Appello di Ancona; rintracciato e arrestato dai Carabinieri a Gualdo Tadino anche per coltivazione di marijuana.

I Carabinieri delle Compagnie di Pesaro e di Gubbio, lo scorso 10 dicembre, hanno arrestato per evasione dagli arresti domiciliari e per coltivazione di marijuana, un uomo cl 74 di Pesaro, già destinatario di un provvedimento di condanna per violenza sessuale perpetrata nei confronti delle ex conviventi emesso dalla Corte di Appello di Ancona. 

La vicenda ha avuto inizio nel pomeriggio del 15 novembre scorso quando la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Pesaro riceveva l’allarme inviato dal braccialetto elettronico applicato all’uomo sottoposto alla custodia domiciliare; l’immediato invio di una pattuglia consentiva ai militari di constatare l’assenza del condannato presso l’abitazione. 

Attesi i precedenti di polizia e alla luce delle violazioni alle prescrizioni imposte, i militari – dopo aver immediatamente avvisato l’A.G. – predisponevano un servizio di tutela nei confronti delle vittime delle violenze, sorvegliando le abitazioni e i luoghi frequentati dalle vittime e attivando tutte le procedure necessarie al rintraccio. 

I controlli venivano eseguite principalmente dai Carabinieri della Compagnie CC di Pesaro coadiuvati nelle ricerche dai militari di Gubbio e del Reparto Indagini Tecniche del R.O.S. di Roma. 

La Corte di Appello di Ancona – alla luce dei fatti segnalati dai militari – in data 17 sostituiva la misura cautelare degli arresti domiciliari con la custodia in carcere e attesa l’irreperibilità del condannato in data 22 ne dichiarava la latitanza. 

Circoscritta la possibile area di ricerca e dai primi riscontri investigativi, le indagini conducevano i militari all’interno di un piccolissimo centro abitato in area rurale ricadente nella frazione di Cugiano – Pieve di Compresseto in località Gualdo Tadino; nello stesso pomeriggio venivano controllate le abitazioni poste nell’area, fino ad arrivare ad individuare un casolare di campagna a due piani come possibile luogo all’interno del quale l’uomo poteva nascondersi. 

I Carabinieri di Pesaro, con la collaborazione dei colleghi di Gubbio, decidevano di far irruzione individuavano – all’interno dell’immobile – il soggetto ricercato il quale, alla vista dei militari, cercava invano di nascondersi. 

Ritenendo necessario perquisire anche i luoghi presso i quali l’uomo si nascondeva, i Carabinieri decidevano di controllare l’intero casolare e le relative pertinenze; all’esito della perquisizione veniva rinvenuta una serra allestita in una camera da letto per la coltivazione di piante di marijuana di cui otto già in avanzato stato vegetativo con infiorescenze.

All’interno della casa veniva poi rinvenuti – e sottoposti a sequestro – un machete, un pugnale e un coltello a serramanico.

Quanto rinvenuto veniva sottoposto a sequestro e l’uomo – oltre che in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Corte di Appello di Ancona – veniva arresto in flagranza di reato per la coltivazione di stupefacente e denunciato per illecito possesso di armi bianche.

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