Inaugurata la mostra in omaggio all’artista che resterà aperta fino al 18 febbraio 2024
Domenica 17 ingresso libero
Un caloroso parterre al vernissage tenutosi con un doppio appuntamento
tra l’aula magna e il museo
Sono oltre 100, per l’esattezza 130, le opere serigrafiche di Nuvolo selezionate per la mostra organizzata e allestita all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia per celebrare e chiudere i festeggiamenti per i 450 anni dalla sua fondazione.
“Un omaggio dovuto all’artista tifernate, al secolo Giorgio Ascani, che è stato direttore e docente di Pittura di questa Accademia tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta (dal 1979 al 1984) – ha sottolineato il presidente Mario Rampin, nel discorso di apertura -. Abbiamo pensato fosse doveroso metterlo in giusta luce per la sua opera, per la sua dedizione alla Vannucci, tanto da fare spazio all’allestimento nella pinacoteca. In questa ricorrenza importante per l’Accademia, che ricade proprio nel primo anno del nuovo corso di istituzione statale, è bello vedere la partecipazione della collettività, segno tangibile che oltre le iniziative didattiche si continuano a portare avanti quelle di ricerca scientifica. Per questo ringrazio la Direttrice Tiziana D’Acchille, che ha fortemente voluto sia il convegno che la mostra. Il nostro intento, almeno per quanto fatto in questi lunghi anni sotto la mia presidenza, è quello di sostenere in pieno l’Accademia nel suo insieme, compresa la ristrutturazione dell’intero complesso, al quale manca più solo la sistemazione dell’ala ovest dell’immobile e del chiostro”.
Dall’onorevole Anna Ascani, che ne ha ripercorso i tratti artistici (“con un linguaggio innovativo da farne sembrare un antesignano dell’intelligenza artificiale”) e la personalità attraverso un intenso ricordo di famiglia, all’onorevole Ilaria Borletti Buitoni (che ha rimarcato il valore di una istituzione così antica e il talento tecnico dell’artista), alla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei (che ha evidenziato l’importanza dell’Accademia statale), alla consigliera della Provincia di Perugia, Erika Borghesi (che ha ripercorso gli anni di vicinanza alla “Vannucci”), i rappresentanti istituzionali hanno continuato a dimostrare in coro la piena condivisione di intenti nel sostenere, insieme al Comune di Perugia, l’antica istituzione perugina. Sono stati, dunque, i loro saluti ad aprire il corposo convegno di studi, insieme a quelli del sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, terra di Nuvolo. Un appuntamento organizzato per ricostruire l’alta qualità dell’opera del poliedrico artista, analizzata sotto differenti punti di vista, fornendo inedite letture dei contesti culturali nei quali è cresciuto e ha operato, le amicizie, la sua attività didattica. Una vera maratona di contributi scientifici di alto livello che ha preceduto il vernissage, tenutosi a fine giornata. La mostra che domenica 17 dicembre resterà aperta ad ingresso libero, sarà visitabile fino al 18 febbraio 2024.
Lo sguardo dei curatori. A sottolineare i tratti salienti dell’esposizione, dedicata al filone delle serigrafie, è stato Bruno Corà che, insieme ad Aldo Iori, ha curato l’esposizione. I due, hanno saputo interpretare magistralmente l’ideazione della professoressa Lucia Ragni, ex studentessa dell’artista, che ha portato avanti anche il coordinamento, in stretta collaborazione con l’associazione Archivio Nuvolo, oggi guidata dal figlio dell’artista, Paolo Ascani.
“Assai precocemente, almeno un decennio in anticipo rispetto alla dirompente apparizione della pop statunitense sulla scena dell’arte, ad opera di Warhol, Lichtenstein, Rosenquist e altri – ha sottolineato Bruno Corà nel suo intervento – a Roma Nuvolo avviava l’esperienza del tutto innovativa di una pittura autografa direttamente ottenuta mediante l’impiego del telaio serigrafico, i colori alla nitro e l’uso di una racla per la distribuzione della materia cromatica. Strumenti antichi, ma inusuali per fare pittura di opere uniche. Il saggio si sviluppa a partire dal 1952 per seguire i processi della pittura serigrafica di Nuvolo attraverso differenti soluzioni poetiche e morfologiche fino alle ultime realizzate con media sorprendenti, aperti e dialettici con le ricerche scientifiche e con la tecnologia contemporanea”.
Aldo Iori ne ha, invece, evidenziato il percorso artistico: “Nuvolo nei primissimi anni Cinquanta viene chiamato a Roma dal conterraneo Alberto Burri presso il cui studio è ospitato e che in seguito diventerà il suo. Nasce un’amicizia che, tra vicinanze e allontanamenti, continua negli anni fino a una collaborazione diretta negli anni Ottanta. A Roma incontra anche Ettore Colla con il quale nasce un sodalizio particolare che ruota intorno alla rivista “Arti Visive”, diretta anche dal fratello Ascanio Ascani. Con Corrado Cagli, tra i primi a riconoscerlo artista, stringe una solida amicizia che sfocia poi, negli anni Sessanta e Settanta, in strettissima collaborazione artistica durata più di un decennio. Amicizie e collaborazioni dunque che, illuminate dal vate Emilio Villa e arricchite da altri comuni amici artisti, disegnano una rete di rapporti amicali e solidali che si intrecciano profondamente con la sua attività artistica”. Come già evidenziato dalla Direttrice D’Acchille, “Nuvolo è stato un pioniere di nuovi linguaggi che poi l’arte contemporanea ha fatto propri. È importante che le giovani generazioni conservino la memoria delle eccellenze che hanno animato la scena artistica del passato recente”.
I racconti degli ex studenti in un video.
Durante il convegno è stato proiettato il docu-film Nuvolo Nuntius Celatus, prodotto nel 2018 dall’Archivio Nuvolo in collaborazione con 3D produzione per SKYARTE HD, diretto da Giuseppe Sterparelli con i contributi di Lisa Rinzler, direttrice della fotografia, e Michele Mandrelli, sound producer. Sarà realizzato, inoltre, un video a cura dei professori Moreno Barboni e Davide Vasta, che raccoglierà brevi testimonianze degli ex-studenti del Maestro Nuvolo, oggi artisti, docenti e operatori culturali in Italia e nel mondo.
Il precorso tra le opere serigrafiche. Il percorso espositivo prende in esame l’attività pittorica dell’artista realizzata con la tecnica serigrafica dal 1952 al 2006. Mette in luce il binomio caos /ordine sempre presente nella pittura di Nuvolo che media tra la gestualità di precedente derivazione informale e il nuovo controllo scientifico che l’artista ha sul farsi dell’opera. La ferrea programmazione necessaria alla tecnica per raggiungere la perfezione produce l’equilibrio ricercato incontrandosi con la casualità naturale. Attraverso le oltre 130 opere, il visitatore l’uso delle infinite possibilità cromatiche delle vernici e dei pigmenti, il controllo delle loro proprietà fisiche e combinatorie, la puntuale maestria tecnica esecutiva di Nuvolo nella creazione di sempre inedite soluzioni. Un’attenta selezione che permette di valutare la grandissima qualità pittorica dei risultati raggiunti e conoscere e comprendere il percorso artistico di uno degli artisti più interessanti della seconda metà del XX secolo.
Suddivise in cicli secondo le loro peculiarità linguistiche, le opere danno vita a ad un percorso che inizia dalle prime Serotipie, Pittura-Collage, Scacchi, Bianchi Collage e Cuciti a macchina degli anni Cinquanta e primi anni Sessanta per poi mostrare la produzione di undici Esoedizioni, libri d’artista unici realizzati con Emilio Villa, Mario Diacono, Vinci Grossi e altri letterati e amici dal 1954 al 2002; seguono gli Oigroig e i Videogrammi, tramite i quali l’artista si cimenta con le nuove tecnologie video, le Genesi, gli Omogenei, i Circuiti, i Nuovi Diagrammi e gli Aftermandelbrot, realizzati tramite l’ausilio del computer, fino agli ultimi Nuovi Scacchi e Legni Collage. Sono, inoltre, in mostra una scelta dei Oigroig Video e Genesi Video realizzati dall’artista negli anni Settanta e Novanta.
INFO: eventi@abaperugia.org Tel. 0755730631
MUSA, Accademia di belle arti “Pietro Vannucci”, Perugia
dal 15 dicembre 2023 al 18 febbraio 2024, dal giovedì alla domenica 10,30/13,30 15,30/18,30