Il 2023 della Cultura a Città di Castello è stato vissuto nel segno di Luca Signorelli, con un’impronta del “fare insieme” che è stata anima ed energia degli eventi promossi dall’amministrazione comunale insieme agli altri sette comuni dell’Alta Valle del Tevere, ma anche un modello di collaborazione tra Comune tifernate e mondo culturale cittadino che è divenuto metodo di pensiero e lavoro per il presente e per il futuro, con il valore aggiunto di un importante protagonismo del tessuto imprenditoriale del territorio.
L’arte del maestro di Cortona è stata linfa di tanti momenti impostati su due direttrici fondamentali su cui l’ente ha imperniato la propria azione: rendere la cultura accessibile e fruibile a tutti, “con la collaborazione di tutti”, ma anche conservare e valorizzare l’immenso patrimonio storico della città. Un lavoro che ha trasformato in luoghi vivi e vissuti, nei quali respirare e godere dei tesori del territorio e delle opportunità culturali frutto della programmazione dell’amministrazione comunale, tutti i contenitori principali della città: la Biblioteca Carducci, dove il 2023 si è chiuso con 20.935 presenze (oltre 5.200 in più del 2022); la Pinacoteca comunale, che ha registrato 9.000 ingressi più le visite delle scuole del territorio; il Teatro degli Illuminati, dove ci sono stati oltre 200 abbonamenti e il tutto esaurito agli spettacoli della stagione di Prosa; i monumenti come la Torre Civica, con 300 visitatori sotto le festività natalizie; lo Studio Pillitu Meroni; spazi come Palazzo del Podestà, già prenotato per tutto il 2024. In questo sforzo di promozione e valorizzazione si è innestato il nuovo corso dato alla Scuola comunale di musica “Giacomo Puccini” con la nomina a direttore del maestro Nolito Bambini e un progetto di restyling organizzativo e funzionale che guarda al futuro, puntando sul mantenimento della gestione pubblica e sui giovani, che con 120 iscrizioni sono tornati numerosi a suonare nelle sale di palazzo Corsi.
“Il Cinquecentenario della morte di Luca Signorelli è stata un’occasione che abbiamo colto come un’ispirazione per mettere in moto progetti e prospettive che guardano ben oltre la ricorrenza, pur importante. L’obiettivo principale, che si può dire di aver completamente raggiunto, era di approfondire e condividere, far conoscere il nostro patrimonio e lavorare insieme al mondo culturale di Città di Castello, ma anche della vallata”, dichiara l’assessore alla Cultura Michela Botteghi, ricordando l’evento di chiusura simbolica con il videomapping “L’affresco perduto” sulla torre civica, “che, grazie alla tecnologia, ha restituito ai tifernati e alla torre civica la prima opera di Signorelli, coniugando il binomio Rinascimento e contemporaneità nel quale è racchiusa l’identità artistica di Città di Castello e sul quale vogliamo lavorare con tutte le discipline e le sensibilità artistiche per dare corpo a questa convivenza che ogni giorno è sotto i nostri occhi”.
“L’Anno Signorelliano – ricorda Botteghi – è stata l’occasione per creare un coordinamento di vallata grazie ad un protocollo d’intesa sottoscritto dagli otto comuni dell’Altotevere umbro, 20 musei e dalla Diocesi di Città di Castello, con il quale, grazie anche alla rete Musei Alto Tevere Umbria RIM, si è creato un calendario di eventi condiviso, con l’itinerario di 11 opere a biglietto ridotto, ‘La Valle di Signorelli’, nostro fiore all’occhiello soprattutto dopo la pubblicazione della guida in CAA, presentata anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella”. “Un progetto questo – prosegue Botteghi – frutto di una sinergia tra cultura e sociale che ha dato concretezza all’obiettivo di mandato dell’amministrazione comunale: una cultura accessibile e fruibile da tutti e con la collaborazione di tutti”. Il “lascito” dell’Anno Signorelliano per il 2024 sarà la collaborazione culturale fra le città dell’Alta Valle del Tevere, tra Città di Castello e Cortona in forza del protocollo d’intesa già sottoscritto che a partire da gennaio si tradurrà nell’offerta di un biglietto ridotto tra i musei delle due città, ed altresì il completamento del restauro della pala di Santa Cecilia, grazie all’Art Bonus finanziato dall’Università Telematica E Campus, con la consapevolezza più forte del territorio d’essere un museo a cielo aperto.
Nell’Anno Signorelliano è stato altresì sperimentato un coordinamento dei soggetti che operano nel mondo teatrale cittadino con la rievocazione storica “Luca uno di noi”, che ha coinvolto le associazioni e i rioni. E’ stato anche approfondito, trasformandolo in un attrattore culturale, il patrimonio archivistico di Città di Castello, balzato all’attenzione generale con la mostra documentaria “Maestro Lucha pictore” allestita con i preziosi materiali alla Biblioteca Carducci e l’esposizione del documento originale con il quale Signorelli veniva riconosciuto cittadino onorario di Città di Castello. Proprio alla Biblioteca Carducci la spinta alla conservare e valorizzare l’immenso patrimonio della città ha scritto una pagina memorabile, sia con il progetto di digitalizzazione degli esemplari più significativi dell’Archivio storico e della Biblioteca dei Baroni Franchetti che è giunto a termine nel 2023 (con oltre 100.00 scansioni per 150mila euro di investimento di Agenda Urbana), sia con la sistemazione a piano terra, in accordo con la Soprintendenza archivistica e bibliografica per l’Umbria, dell’Archivio storico comunale e dell’Archivio notarile mandamentale (salvato dal trasferimento a Perugia), provenienti dalla vecchia sede di via delle Giulianelle.
Con il superamento della soglia delle 20 mila presenze in un anno, Palazzo Vitelli a San Giacomo si è consacrato come punto di riferimento per tutte le generazioni di tifernati, dai bambini (addirittura prima della nascita con il progetto in collaborazione con le ostetriche della USL Umbria1 “Primi passi in biblioteca” rivolto alle gestanti) agli adulti, grazie a numerosi appuntamenti con eventi (trai quali “Ludikastello”), letture e laboratori, ma anche all’esperienza della “Biblioteca al mercato”, che ha trainato moltissimo interesse. Le sale per lo studio della Carducci sono divenute punto di riferimento per tantissimi giovani universitari, che trascorrono intere giornate circondati dal sapere custodito nel palazzo, ma anche per l’attività di lettura e di divulgazione, con la Sala Paolo Rossi Monti che ha registrato 6.587 presenze (quasi 3.000 in più del 2022). La Pinacoteca comunale è stata teatro delle maggiori manifestazioni: visite guidate, diurne e notturne in collaborazione con la Cooperativa Il Poliedro, laboratori scolastici sul Signorelli, hanno dettato i ritmi culturali e turistici del 2023.
Gli ingressi sono aumentati anche grazie al progetto “La Valle di Signorelli”, sia da parte dei cittadini tifernati che da parte di turisti, che hanno deciso di fermarsi in Alta valle del Tevere per più di un giorno e visitare il patrimonio culturale rinascimentale cittadino. Palazzo Vitelli alla Cannoniera attualmente ospita l’esposizione “Vis à vis” dell’Artista Helidon Xhixha, che in chiave internazionale interpreta “Rinascimento e contemporaneità”. Numerose conferme per la stagione di prosa e danza del Teatro comunale degli Illuminati, “un teatro – osserva Botteghi – che non dorme mai e che nel 2023 si è arricchito di un’altra rassegna oltre a quella con il TSU, Teatro ragazzi, ormai un classico, e Teatro a Km zero: i laboratori della scuole hanno avuto una cornice con una comunicazione specifica ed un depliant nella rassegna “Scuole a teatro”.
Il cartellone di spettacoli gestito con il TSU è stato praticamente sold out in ogni data e grazie a Olio Ranieri è stato confermato l’ingresso gratuito per i ragazzi under 30, rafforzando il progetto che abbiamo voluto ripetere di pcto rivolto alle scuole superiori “Videour ut Video”. L’Anno Signorelliano ha camminato accanto alla programmazione di “Estate in città” e di “Natale in città” del settore Cultura e alle mostre. “Le sale del Palazzo del Podestà, già prenotate fino a quasi il 2025, l’ala nuova della Pinacoteca, la manica lunga, la Rotonda hanno offerto spazi gratuiti in cui l’amministrazione vuol far crescere il capitale culturale della città, abbassando la soglia di accesso, di partecipazione e di sperimentazione, perché la cultura sia davvero per tutti e alla portata di tutti”.
“Una menzione particolare – conclude Botteghi – per il museo Malakos, che quest’anno ha ampliato le attività, spaziando su tutti i campi dello scibile e tutti i target, candidandosi a diventare il polo della divulgazione scientifica a livello cittadino e non solo, presso cui numerosissimi laboratori hanno permesso di conoscere un mondo, quello marino e non solo, grazie all’apporto tecnico scientifico dell’equipe diretta dal professor Gianluigi Bini”. Per la Scuola di musica “Puccini” Botteghi sottolinea come “a seguito del pensionamento dello storico direttore Mario Cecchetti l’amministrazione abbia comunque voluto confermare la gestione pubblica di questo storico istituto, mantenendolo come progetto educativo musicale, data la sua storicità.
Dall’inizio del 2024 la scuola si doterà di un registro elettronico, così da rendere più immediati e smart i rapporti con le famiglie e gli allievi, che sono aumentati grazie alla professionalità e alla dedizione dei docenti, molto attivi non solo sul fronte della didattica ma anche della formazione. La promozione e la diffusione delle discipline musicali, in un panorama cittadino molto ben presidiato sul fronte del teatro e della danza, passerà per un legame più stretto con le scuole attraverso convenzioni e con il concorso Zangarelli dell’istituto Alighieri Pascoli, che da quest’anno il Comune ha sostenuto anche economicamente. Infine è partito il corso propedeutico “Musica in crescendo” per i bambini da zero a sei anni che si svolgerà in un’aula appositamente allestita. Sul fronte della conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico, nel 2023 oltre alla Pala di Santa Cecilia, attraverso la politica dei prestiti sono stati portati a termine interventi di restauro a costo zero per il Comune, su l’Annunciazione Sellari di Raffaellino del Colle, finanziato dal Comune di Sansepolcro, sulle due teste acconciate alle greca di Chialli e la Virtus di Mercandini, da parte della Fondazione Caricast di Perugia per la mostra su Canova, ed è stata effettuata l’anossia sulla Deposizione di Raffaellino del Colle.