Insieme-Possiamo: il calo demografico a Sansepolcro sembra inarrestabile, quota 15.000 sempre più vicina

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I dati demografici restano allarmanti. Nel biennio 2022-2023 il minor numero di nati dal dopoguerra. Necessario lavorare per capire e contrastare le cause del problema.

Puntuale come ogni anno nel mese di gennaio il Comune di Sansepolcro pubblica il report demografico relativo all’anno precedente. I numeri forniti sono stati accompagnati nel comunicato da parole di ottimismo visto che la riduzione di abitanti continua ma è meno impattante rispetto a quella dell’anno precedente. Il dato è reale ma leggerlo con soddisfazione è decisamente sbagliato e cercheremo di spiegare perché. Cominciamo dal confronto tra nascite e decessi. Il numero dei nuovi nati è curiosamente lo stesso del 2022 pari a 84 nuovi cittadini. Se si sperava in un boom di nascite post covid in realtà dobbiamo osservare che è successo decisamente il contrario. Mai in quasi 80 anni si era visto in un biennio nascere solo 168 bambini. L’indice di natalità è il più basso di sempre in particolare modo nelle famiglie con entrambi i genitori italiani. Il dato dei decessi nel 2023 è decisamente migliore rispetto al 2022 dato che nell’anno appena trascorso sono venute a mancare 199 persone mentre in quello precedente erano 220. A parità di nascite e grazie a 21 decessi in meno il dato complessivo è sicuramente migliore del recente passato ma va riconosciuto che è frutto della casualità e non di politiche di sostegno demografico. Diverso è il dato delle nuove persone venute ad abitare a Sansepolcro e di quelle che sono andate via. Intanto sono numeri che riguardano quasi mille vite e c’è da chiedersi il perché di un turn over così elevato. In ogni caso i nuovi immigrati, molti stranieri e tanti ex cittadini dei comuni toscani limitrofi sono 496 mentre nel 2022 erano 428. Un saldo positivo che ammortizza parzialmente lo scompenso del rapporto nascite/decessi. Gli emigrati, e anche qui ci sono molti stranieri, sono 430 e quindi in leggero aumento rispetto ai 413 dell’anno precedente. 

Complessivamente gli abitanti di Sansepolcro sono 15.178, 49 unità in meno rispetto ai 15.227 di fine ’22. Anche quest’anno i dati Istat differiscono da quelli comunicati dagli uffici di Sansepolcro. L’Istituto nazionale di statistica segnala numeri complessivi più bassi probabilmente usando parametri diversi ma in ogni caso la tendenza negativa corrisponde alla perfezione. Come al solito in questi numeri si nascondono anche delle situazioni non sempre chiare come quelle relative a tante persone iscritte come residenti ma di fatto trasferiti in altre città italiane o estere. 

Che fare? 

Un anno fa Insieme Possiamo lanciò un appello a tutte le forze politiche, realtà sociali e cittadini per lavorare sia sull’immediato che nella sempre più necessaria programmazione di lungo periodo. Scongiurare la discesa sotto i 15.000 abitanti resta prioritario per mantenere il giusto livello di rappresentanza istituzionale e non innescare meccanismi che porteranno ad un ulteriore degrado politico e sociale.

A tal fine, consapevoli che non tutte le dinamiche dipendono dalle politiche locali, indicammo delle possibili strategie e strade da percorrere anche imitando comuni che sono riusciti a fermare il decremento demografico. Fondamentale avere una consapevolezza della situazione e non limitarsi ad osservare il fenomeno sperando che Madre Natura provveda ad allungare la vita dei cittadini. Su nascite, emigrazione ed immigrazione si può e si deve intervenire. 

Politiche destinate al sostegno delle giovani famiglie sono portate avanti con efficienza da molte realtà. Lavorare su affitti sostenibili, rendere contenuti i costi delle utenze soprattutto in quelle realtà dove il Comune è socio, scuole materne accessibili e bonus nascite possono essere importanti passi che potrebbero attirare nuovi residenti e far nascere bambini. Fondamentale anche una campagna destinata a far percepire la qualità della vita nel nostro territorio. Ambiente e proposta culturale in primis ma anche lavorare con le aziende, soprattutto le più grandi ed importanti, per un miglioramento della qualità salariale che attualmente resta inferiore a realtà non troppo lontane dalla Valtiberina. Il territorio paga anche una mancanza di stabilità lavorativa e un cambio di lavoro frenetico e continuativo da parte di molte persone che si trovano di fronte a contratti penalizzanti.

Creare occasioni di lavoro anche per figure qualificate e provare a trattenerle nel territorio è un altro deficit che paghiamo da tanti anni rispetto ad altre realtà.

Portare a termine le infrastrutture stradali e ferroviarie e fare le necessarie pressioni su governo nazionale e regionale per arrivare a completare le opere è altrettanto utile ma conoscendo i tempi italiani solo per strategie nel lungo periodo.

Interessante è analizzare perché molti cittadini stranieri si stabiliscano per brevi o lunghi periodi a Sansepolcro per poi andare in altri luoghi o ritornare nel paese d’origine. Questo fenomeno è particolarmente frequente anche nelle seconde generazioni, ovvero bambini arrivati assieme ai genitori o nati dopo, che hanno studiato qui, ma poi lasciano il nostro territorio.

Infine fermare l’impoverimento socio-sanitario del nostro territorio che assieme alla perdita di tanti servizi ha contribuito a rendere Sansepolcro e la Valtiberina sempre meno attraenti. Una vera e propria svolta sarebbe portare facoltà universitarie o scuole superiori originali che potrebbero portare qua una popolazione studentesca che possa ravvivare anche certi tipi di economia. 

Gli uffici anagrafe dei sette comuni toscani del nostro territorio dovrebbero diventare dei veri e propri uffici statistici pronti a snocciolare dati utili ad aiutare la politica a comprendere dove intervenire. Le professionalita ci sarebbero già per questo tipo di salto in avanti. Capire significa consapevolezza e sapere dove intervenire significa non affidarsi al caso.

Restiamo a disposizione, in questo caso senza alcuna barriera politica o ideologica, per lavorare con tutti al fine di superare l’indifferenza e la rassegnazione verso il problema demografico e per cercare delle soluzioni per tentare di invertire, finché saremo in tempo, una rotta solo apparentemente inarrestabile. 

Vogliamo una Sansepolcro sempre più viva? Insieme-Possiamo!

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