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Oggi 20 Gennaio si celebra San Sebastiano

Il Santo nacque a Narbona in Francia nel III sec. D.C ed è considerato un simbolo di forza, fede e resistenza.
La sua famiglia era di origini nobili e gli permise di ricevere un’educazione completa e di intraprendere la carriera militare. Divenne un soldato di grande prestigio al servizio dell’imperatore romano, ma, parallelamente alla sua carriera militare, Sebastiano mantenne fede e dedizione al cristianesimo.
La sua vita prese una svolta significativa quando decise di svelare la sua fede cristiana ai compagni d’armi e agli ufficiali romani. In un’epoca in cui il cristianesimo era spesso perseguitato, la dichiarazione di Sebastiano comportò conseguenze drammatiche: venne catturato e condannato a morte.


Nelle opere conservate in Pinacoteca a Città di Castello il Santo è rappresentato molto spesso ma è esaltato soprattutto nelle due opere più importanti della collezione.
Nella sala del museo, abbellita da meravigliose grottesche di Cristoforo Gherardi, sono esposte vicine: “Il Martirio di San Sebastiano” di Luca Signorelli (1498) e “Il Gonfalone della Santissima Trinità” di Raffaello Sanzio; in entrambe le opere è presente il Santo.
La Pala del Signorelli, originariamente dipinta per l’altare della famiglia Brozzi nella Chiesa di San Domenico rappresenta il momento del martirio del Santo e cioè un bellissimo giovane dal corpo scolpito, trafitto da frecce. Questa rappresentazione ne sottolinea la forza fisica, ma anche la grazia e la fede interiore che lo hanno sostenuto durante il martirio. Nella parte inferiore gli arceri e i balestrieri intenti a scagliare le frecce nel meraviglioso corpo del Santo legato ad un tronco; qui l’esaltazione dei corpi tipici del Signorelli è veramente imponente. Sullo sfondo la cattura del Santo che avviene in un colorato paesino rinascimentale e tanti ruderi romani segno dell’amore del Signorelli per l’antica civiltà ma anche testimonianza della caduta del paganesimo e l’avvento del Cristianesimo.


L’opera, restaurata qualche anno fa, è una delle più belle realizzate dal grande maestro cortonese che già in quegli anni era cittadino onorario di Città di Castello.
Accanto, l’opera di Raffaello, forse la prima dipinta come pittore autonomo nel 1499/ 1502. Anche nel Gonfalone è rappresentato San Sebastiano, questa volta non nel momento del Martirio ma rappresentato accanto a San Rocco in segno di invocazione contro tutte le pestilenze.

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