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Con “Un’ora, un’opera” si é tenuto l’incontro con lo scrittore perugino Luca Gatti per la presentazione del libro “Trentasei” 

Presso la sede della storica Società del Gotto, di cui Presidente Sergio Minciaroni,  in sinergia con l’Associazione della Famiglia Perugina, si è tenuto l’incontro della presentazione del libro “Trentasei” con l’autore prof. Luca Gatti e i relatori  Fabrizio Ricci, Giuseppe Moscati e Primo Tenca. Causa forza maggiore il Presidente della Famiglia Perugina  Giovanni Brozzetti non è potuto intervenire.   Questa iniziativa è nata dalla volontà di avviare una stretta collaborazione tra le due realtà perugine , quella del Gotto e quella della Famiglia Perugina allo scopo di aprire le porte alla cittadinanza per far conoscere la storia della città,  vicessitudini , arte, cultura e  personaggi che hanno dato lustro al territorio perugino.  In questo primo evento congiunto è stata data occasione di far conoscere, attraverso la lettura del romanzo storico “Trentasei” la figura del concittadino  Mario Angeloni , personaggio al quale è stata dedicata anche una via della città di cui non tutti conoscono la sua storia. Ad aprire l’incontro è stato il “padrone di casa” il  Presidente Sergio Minciaroni che oltre il saluto ha fatto un breve cenno sulla storia dei 140 anni della Società del Gotto.  

Alla presenza di numerose persone, i relatori e lo stesso autore,  hanno riportato dei significativi cenni attraverso la lettura di alcuni passaggi del libro che , in 309 pagine, dove sul finire di un’epoca e all’inizio di una nuova, bisogna scegliere da che parte stare. Se dalla parte della convenienza e da quella della ragione. E’ ciò che accade in questa storia, in gran parte vera, ambientata tra il 1900 e il 1936, che ha come protagonisti dei giovani ragazzi, poi reduci di guerra e infine politici.  Sarà Bixio,  un aspirante paroliere, a raccontare le vicende e soprattutto la storia del suo amico Mario Angeloni, repubblicano e antifascista, che vivrà gli anni delle lotte, delle aggressioni, degli omicidi e delle persecuzioni da protagonista assoluto, diventando il primo comandante italiano della resistenza e  della liberazione dal fascismo. 

“ L’idea di scrivere questo romanzo – ha commentato l’autore – nasce, oltre che dalla  passione per la narrativa, dalla voglia di trasformare dei fatti storici realmente accaduti in un romanzo e descrivere le perversioni a cui può portare l’idea di cambiamento in ideologia, ma soprattutto rendere omaggio a un italiano Mario Angeloni. Su di lui ci sarebbe tanto da dire: interventista, volontario ed eroe nella grande guerra, repubblicano fervente, massone, ma soprattutto antifascista. Un antifascista che ha combattuto la dittatura di Mussolini per tutto il corso della sua esistenza, fino al sacrificio della propria vita.  La storia di queste pagine – aggiunge Gatti – è anche l’intreccio di biografie, fatti ed episodi realmente accaduti − le conquiste e le sconfitte agrarie del biennio rosso; i sanguinosi fatti di Panicale, raccontati nei giornali dell’epoca e nelle cronache parlamentari; l’avvento del fascismo e il crollo dei Comuni rossi dell’Umbria, su tutti Perugia, con le devastazioni del marzo 1921, dalle quali si salvò solo il quartiere di Porta Sant’Angelo (la roccaforte rossa); gli assalti delle squadre perugine e fiorentine. Molti dei personaggi raccontati sono realmente esistiti.  Ho cercato in ogni modo di non modificarne il percorso di vita e parabole umane, figlie di anni infuocati in cui girare con una rivoltella era diventato per molti un obbligo, e sfidare a duello”. A conclusione dell’incontro la Dott.ssa Claudia Minciotti Tsoúkas è intervenuta con commenti sull’opera e porre ulteriori riferimenti storici. 

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