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Sport e valori: in tanti alla sala convegni della Scuola di Arti e Mestieri, “G.O. Bufalini” ad ascoltare il “maestro” Riccardo Cucchi

Sport e valori: in tanti alla sala convegni della Scuola di Arti e Mestieri, “G.O. Bufalini” ad ascoltare il “maestro” Riccardo Cucchi, raffinato giornalista sportivo, “voce” storica del calcio via radio e non solo. “Lo sport senza valori non può essere sport”. Attorno a questo messaggio si è svolta la presentazione del libro, “Un altro calcio, e’ ancora possibile” (People, 113 pagine) scritto appunto da Riccardo Cucchi, incalzato in maniera davvero efficace dal collega Rai, Antonello Brughini, caporedattore, cresciuto professionalmente proprio con lui alla scuola della mitica trasmissione “Tutto il Calcio minuto per minuto”, che ha segnato la storia e i costumi di intere generazioni.

Sport e valori: in tanti alla sala convegni della Scuola di Arti e Mestieri, “G.O. Bufalini” ad ascoltare il “maestro” Riccardo Cucchi, raffinato giornalista sportivo, “voce” storica del calcio via radio e non solo. “Lo sport senza valori non può essere sport”. Attorno a questo messaggio si è svolta la presentazione del libro, “Un altro calcio, e’ ancora possibile” (People, 113 pagine) scritto appunto da Riccardo Cucchi, incalzato in maniera davvero efficace dal collega Rai, Antonello Brughini, caporedattore, cresciuto professionalmente proprio con lui alla scuola della mitica trasmissione “Tutto il Calcio minuto per minuto”, che ha segnato la storia e i costumi di intere generazioni. Una apprezzata occasione per affrontare tematiche sociali di stretta attualità che ha chiamato a raccolta tantissimi sportivi più o meno noti e non solo, addetti ai lavori ed estimatori del metodo di raccontare il calcio, lo sport, che Riccardo Cucchi, con competenza, passione, determinazione e garbo ha sempre utilizzato nel corso della sua brillante carriera che ora prosegue come scrittore. Fra loro nella sala convegni “Godioli & Bellanti”, ex calciatori tifernati, “biancorossi”, come Adriano Banelli (in A con il Catanzaro), Lucio Bernardini, ex grifone e poi con il Cagliari e tante altre squadre, Federico “Chico” Giunti, ex Citta’ di Castello, Perugia, Milan e Nazionale, affiancati da altre vecchie glorie del calcio cittadino capitanati da Fiorenzo Luchetti e Giancarlo Marini assieme a dirigenti di società di calcio del comprensorio, scuole calcio, allenatori, insegnanti ed educatori. Davvero un parterre rappresentativo e numeroso come non si era mai visto nel corso del tour di presentazioni itineranti del libro di Cucchi, insignito, assieme al collega Brughini, alla fine della presentazione del titolo di socio onorario del Panathlon Valtiberina, dal presidente Giovanni Tasegian, presente all’iniziativa con il rinnovato direttivo al completo. Prima del botta e risposta di domande sul libro, con tanti aneddoti e curiosità inedite come quella che ha indotto a scriverlo (il bellissimo gesto di fair play dell’allenatore del Cagliari, Claudio Ranieri, dopo il match promozione in serie A dello scorso anno a Bari acciuffato nei secondi finali del recupero grazie al gol di Pavoletti) il giornalista, Paolo Puletti, in rappresentanza dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) e del suo presidente Antonello Ferroni, il collega e arbitro internazionale di volley, Simone Santi, delegato di zona del Coni Umbria e del presidente Domenico Ignozza, hanno portato il saluto delle rispettive associazioni e si sono congratulati con Cucchi e Brughini e gli organizzatori dell’iniziativa, “una bellissima pagina di sport e valori”. Apprezzamento e riconoscenza anche negli interventi del Presidente dell’Asp, “G.O. Bufalini”, Giovanni Granci, del sindaco, Luca Secondi, capo-delegazione di una nutrita rappresentanza istituzionale: il vice presidente assemblea legislativa dell’ Umbria, Michele Bettarelli, il vice-sindaco, Giuseppe Bernicchi, gli assessori, Riccardo Carletti e Letizia Guerri, i consiglieri comunali, Fabio Bellucci, Luigi Gennari, Roberto Marinelli e Tommaso Campagni. “Del calcio spesso si racconta il lato peggiore: tifoserie violente, cori razzisti, scontri dentro e fuori dagli stadi, bilanci truccati, penalizzazioni. Eppure, ci sarebbe tanto altro – ha dichiarato Cucchi – se solo ci si concentrasse sui valori e si facesse a meno dell’insaziabile fame di profitto che sta macinando diritti e speranze. Basterebbe ricordare com’era calciare un pallone da bambine o bambini. Cominciare da lì e riappropriarsi di quella dimensione popolare che sfruttava l’occasione sportiva per parlare della società, alla società. Ripartire dal rito del gioco e dalle persone che vi prendono parte, in campo e in tribuna, per guadagnarne in solidarietà, rispetto, amicizia, vicinanza”. L’invito che Cucchi ha rilanciato anche a Città di Castello, è quello di poter tornare a giocare il calcio sui campetti dell’oratorio o addirittura in strada, di sottrarlo alla schiavitù della televisione che ne vuole fare soltanto spettacolo e null’altro, di riportare i bambini allo stadio, strappandoli alle app e alla Tv e vivendo con loro le emozioni della “prima volta”. Significativo ed apprezzato l’intervento del Vice-Presidente vicario del Cru F.I.G.C., Claudio Tomassucci, che ha sottolineato il ruolo dello sport nella formazione dei giovani ad ogni livello. Non sono mancati i “siparietti” e gli spunti di dibattito anche inediti nel botta e risposta fra Cucchi e Brughini e la platea, come quello che ha visto protagonista l’ex biancorosso Adriano Banelli, bandiera del Catanzaro in serie A che è riuscito ad esaudire il desiderio di essere intervistato da un grande giornalista come Riccardo Cucchi: così è stato ed il racconto è scivolato su tanti ricordi che hanno commosso ed infiammato la platea al pari dei racconti di Federico Giunti che ha condiviso con Cucchi la trasferta a Sarajevo con la nazionale e le magiche giornate trascorse a Cagliari dell’ex biancorosso e grifone Lucio Bernardini. Sport e valori, binomio che ha colpito nel segno.

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