Sabato 9 marzo è stato siglato l’accordo per lo sviluppo e la coesione tra Governo e
Regione Umbria, evento dall’alto profilo istituzionale che segna un’importante stagione di
investimenti per un valore di 238 milioni di euro ripartiti in trentasei progetti.
Si tratta di progetti proposti dalla Regione e condivisi dal Governo, frutto quindi di una
programmazione strategica centrata sulle esigenze reali e sulle peculiarità del territorio.
Non a caso la partecipazione delle amministrazioni di enti locali e territoriali è stata ampia e
senza distinzioni di casacca-tra i presenti anche Stefania Proietti presidente della provincia
di Perugia-a ulteriore dimostrazione dell’importanza del momento.
In questo contesto l’unica nota stonata è l’assenza ingiustificata degli amministratori di
centrosinistra dell’Alto Tevere: assenti i sindaci di Città di Castello, San Giustino e Monte
Santa Maria Tiberina che non hanno nemmeno delegato altri a partecipare per conto dei
rispettivi Comuni.
Un’assenza questa che non può che trovare le sue cause in uno scarso senso delle
istituzioni e in un atteggiamento di campagna elettorale permanente, che va
indiscutibilmente a discapito dell’immagine dei nostri Comuni. Il fatto che i tre sindaci
disertino un evento del genere, con l’aggravante per il Comune di Città di Castello di essere
destinatario di ben due progetti-il recupero dell’ex ospedale con un finanziamento di 12
milioni e il recupero e riqualificazione del Centro studi a Villa Montesca per 2 milioni, con più
di 2 milioni ulteriori per spese tecniche, progetti culturali e progetti ambientali-è sintomo della
loro mancanza di rispetto per le istituzioni quando rappresentate da persone di segno
politico opposto.
Un fatto politicamente grave di cui si chiederà conto nei rispettivi Consigli Comunali.
I consiglieri comunali di Fdi dell’Alto Tevere e di Uniti per Cambiare