Vogliamo riportare Palazzo Bufalini a essere il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni importanti della nostra città, il polo di attrazione culturale e sociale che è sempre stato nella storia di Città di Castello”. L’assessore Carletti risponde ai consiglieri Elda Rossi e Riccardo Leveque (FDI)
“Sia il sindaco che la giunta tengono moltissimo all’intervento di riqualificazione di Palazzo Bufalini, che è uno dei palazzi più belli che abbiamo e che vogliamo riportare a essere il punto di riferimento per gli eventi e le manifestazioni importanti della nostra città, il polo di attrazione culturale e sociale che è sempre stato nella storia di Città di Castello”. E’ quanto ha chiarito in consiglio comunale l’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Carletti, rispondendo all’interrogazione dei consiglieri Elda Rossi e Riccardo Leveque (FDI) sui lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione della dimora rinascimentale che si affaccia su piazza Matteotti. Il consigliere Leveque aveva chiesto in aula “se e quali interventi di ristrutturazione sono previsti nei locali nell’interrato, date le forti criticità legate alle difficoltà strutturali di areazione e alle importanti problematiche legate all’umidità che ostacolano il permanere delle attività, anche al fine di riconsegnare alla città, dopo anni di attesa, un edificio completamente fruibile ed efficiente” e se all’interno dello stabile fosse prevista “l’istallazione di bagni pubblici, visto che il nostro centro storico ne è totalmente sprovvisto e questi potrebbero essere un importante servizio per visitatori e cittadini”. L’esponente della minoranza aveva inoltre domandato se sia stata effettuata “una completa ricognizione architettonica e strutturale dell’edificio, con particolare attenzione ai solai dei piani superiori, al fine di verificare che non ci siano infiltrazioni o altre situazioni che potrebbero compromettere la sicurezza e l’agibilità dello stabile”. Nel richiamare l’importanza dell’investimento, 540.000 euro cofinanziati per circa la metà, 205.000 euro complessivi, dal Comune, Leveque aveva rimarcato la necessità di riaprire al pubblico lo spazio espositivo del quadrilatero, “che dal 2019 non ha più svolto la sua funzione di ospitare mostre o eventi culturali” e di restituire al pieno utilizzo l’immobile, “che è sede del Circolo degli Illuminati, di alcune importanti associazioni del nostro territorio, di servizi municipali e attività di ristorazione e che ha nel loggiato uno spazio frequentemente utilizzato per mostre, fiere ed eventi sociali, culturali e tradizionali della nostra città”. L’assessore Carletti ha spiegato che “gli interventi previsti si configurano come opere di miglioramento, adeguamento e recupero di uno dei principali immobili della città, nel rispetto degli elementi architettonici propri di un organismo edilizio di assoluta rilevanza qual è Palazzo Bufalini”. Nel far presente che “i lavori sono finalizzati al recupero per funzionalizzazione ricreativa e culturale dell’edificio”, l’assessore ha chiarito che “nel piano interrato saranno effettuate esclusivamente opere inerenti la riapertura delle vie di esodo che conducono a via dell’Antico Forno e alla piazzetta Bufalini, per mezzo della scala a chiocciola”. “Il ripristino di tale via di fuga – ha osservato Carletti – serve a ottenere la certificazione di prevenzione incendi dell’immobile, che è fondamentale per la riapertura al pubblico in sicurezza del complesso monumentale”. L’assessore ha inoltre specificato che “il ripristino dei bagni pubblici non è aggetto dell’appalto in essere”. “Attualmente l’amministrazione comunale sta valutando la realizzazione di nuovi bagni pubblici da collocare all’interno del centro storico, anche in siti alternativi e con modalità di gestione automatizzata”, ha aggiunto Carletti, puntualizzando: “non è detto che verranno rifatti lì, anzi lo potremmo quasi escludere se questa ricerca che l’amministrazione sta portando avanti individuerà un luogo giusto per fare i bagni pubblici, che sono indiscutibilmente necessari”. “Con Agenda Urbana è comunque prevista la predisposizione di alcuni bagni pubblici presso il parco dell’ansa del Tevere”, ha ricordato l’assessore. Carletti ha quindi rammentato ai consiglieri interroganti che “la Sala degli Specchi è stata completamente ristrutturata dall’ingegner Giuseppe Tosti alla fine degli anni ottanta, mentre il Quadrilatero e la Sala degli Stucchi sono stati oggetto di completa ristrutturazione edilizia con progetto redatto dall’ingegner Giancarlo Celestini e dall’architetto Massimo Marconi nel 2002”. “Nell’ambito degli interventi previsti nell’attuale appalto – ha confermato l’assessore – sarà installato nel loggiato Gildoni un impianto di videosorveglianza finalizzato alla tutela della sicurezza pubblica, con l’idea di scoraggiare la frequentazione di tale luogo da parte di malintenzionati o di vandali”. Nel richiamare alla memoria anche l’importante investimento sostenuto negli anni scorsi per l’installazione di un ascensore, Carletti ha ribadito come l’amministrazione comunale non abbia esitato a cogliere l’opportunità delle risorse messe a disposizione dal Gal Alta Umbria rivolto alla valorizzazione dei contenitori culturali, “proprio per ridare alla comunità tifernate una location ideale al centro della città dove tornare a organizzare eventi e manifestazioni importanti, come è stato in passato per Only Wine Festival, per la Mostra del Tartufo, l’Albero del Volontariato”. Il consigliere Leveque ha preso atto della riposta dell’assessore, sottolineando la condivisione delle aspettative di rilancio di un luogo centrale per la cultura e la socialità cittadina, ma anche il rammarico per quanto previsto per il piano interrato. “Ci aspettavamo qualcosa di più, magari un ripristino più efficiente, considerando le criticità e per questo confidiamo che l’amministrazione comunale possa lavorare con più efficacia per garantire condizioni di utilizzo ottimali”, ha detto il consigliere di FDI. “Restiamo in attesa che i bagni pubblici vengano realizzati, perché lo riteniamo un servizio molto importante per il centro storico”, ha aggiunto Leveque, accogliendo con soddisfazione il fatto che “siano previsti anche nel parco dell’ansa del Tevere”. “E’ chiaro però – ha puntualizzato – che averli all’interno del centro storico permetterebbe a visitatori e ai cittadini di usufruirne nel luogo dove ci si incontra, dove ci si relaziona, dove si vive la città da tutti i punti di vista”.