Buona cucina, amicizia e tanta solidarietà. Ha colpito nel segno anche questa volta la tradizionale cena che da quattro anni si svolge all’Accademia Hostaria su iniziativa di Donatella Pauselli e del marito Livio Lucaccioni nel ricordo del figlio Lamberto. Un bellissimo gesto spontaneo di beneficenza e aiuto, in particolare ai bambini di una missione in Ruanda a Kisibere, che ha raccolto sempre più adesioni tanto che la cena in programma ieri sera ben presto è andata in sold out.
Buona cucina, amicizia e tanta solidarietà. Ha colpito nel segno anche questa volta e raggiunto gli obiettivi prefissati la tradizionale cena che da quattro annoi ormai si svolge all’Accademia Hostaria su iniziativa di Donatella Pauselli e del marito Livio Lucaccioni. Un bellissimo gesto spontaneo di beneficenza e aiuto, in particolare ai bambini di una missione in Ruanda a Kisibere, che anno dopo anno ha raccolto sempre più adesioni tanto che la cena in programma ieri sera ben presto è andata “sold out”. “È semplicemente un progetto d’amore che ha un nome, quello di nostro figlio Lamberto, un progetto di vita che continua oltre ogni confine”, ha commentato soddisfatta e commossa al termine della serata, Donatella Pauselli affiancata dal marito Livio e dal titolare e chef dell’Accademia, Giacomo Brunetti, da sempre in prima linea per le iniziative di solidarietà. “Kisibere in Ruanda – dice ancora – è una realtà che ho conosciuto nel 2019 e tutto ebbe inizio. Qualche evento per donare un po’ di amore e una vita meno difficile per questi bambini e famiglie. La cena all’Accademia Hostaria noto ristorante della città, è un evento speciale che dura da quattro anni, grazie alla disponibilità e generosità di Giacomo Brunetti proprietario del locale e a tutto il gruppo di amici che da sempre ci sostiene: insieme riusciamo a portare avanti questo meraviglioso progetto. Tutto il ricavato – prosegue Donatella Pauselli – è devoluto alla missione Kisibere, ai bambini, per il percorso scolastico, per acquistare tessere sanitarie e permettere loro le cure .per il centro nutrizionale e alla Caritas, insomma tutte quelle cose per rendergli una vita meno difficile. Io e mio marito Livio siamo grati a tutti coloro che hanno compreso il senso di questo progetto: “il nostro dolore grande che si trasforma in amore e Lamberto continua a vivere”…