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Città di Castello: Lignani Marchesani (Fd’I) “Un bilancio da bocciare senza se e senza ma, azzerato l’avanzo di amministrazione e si inasprisce senza equità la pressione fiscale”

“Per una volta opportuno stare sulla stessa posizione dei sindacati, l’inasprimento della pressione fiscale nel bilancio di previsione del Comune di Città di Castello per il 2024 non solo non è condivisibile ma manca dei presupposti di equità e progressività. Se è vero, anche alla luce di nuove normative nazionali, che è difficile quantificare a monte il flusso d’entrata è oggettivo che con l’innalzamento allo 0,8 per cento per tutti dell’aliquota addizionale IRPEF l’Amministrazione comunale conta di sottrarre dalle tasche dei cittadini 233000 euro in più. E’ vero ci sono ulteriori 155 residenti i che non pagheranno niente ma per tutti gli altri c’è un inasprimento generalizzato e non si tiene in alcun conto delle differenze che ci possono essere tra un reddito di 13700 euro ed uno di 60000. Se si fosse tornati all’esenzione fino a 15000 euro l’aumento allo 0,8 non solo avrebbe finanziato interamente questa decisione ma sarebbero avanzati ancora 76741 euro e ben altri 222 cittadini non abbienti avrebbero beneficiato dell’estensione.. Tutto questo è dunque inaccettabile anche alla luce della dissipazione in un solo anno del cosiddetto tesoretto di 2.885.000 presente nel rendiconto 2022 ed interamente speso e/o impegnato nel corso del 2023.

Emerge la natura evidentemente comunistica dell’Amministrazione comunale che sottrae dalle tasche di 222 cittadini poco abbienti in media 115 euro per poi a parole ridistribuirlo socialmente. In sintesi sei povero, vedo io come venirti incontro utilizzando il tuo denaro. A questo aggiungiamo l’istituzione della tassa di soggiorno che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe valere 150.000 euro, con un cervellotico regolamento di esenzioni che prevede autocertificazioni ed operatori del settore nella veste di esattori; se proprio necessaria meglio, molto meglio sarebbe stato mettere un euro per tutti in maniera generalizzata. Fin troppo facile prevedere come quei soldi verranno impiegati; un assalto alla diligenza da parte di alcuni assessorati per eventi culturali e ricreativi con cui pavoneggiarsi alle inaugurazioni ma che niente di concreto porteranno a una città ancora turisticamente marginale nel panorama umbro.

E’ tanto facile fare così gli amministratori, la bocciatura da parte dell’opposizione non è un gioco delle parti ma una necessità insopprimibile di salvaguardia sociale”.

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