Alla scoperta delle curiosità del dialetto tifernate: sabato 23 marzo Matteo Nunzi protagonista alla biblioteca comunale Carducci con gli studi e le pubblicazioni sulle radici linguistiche della città

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Viaggio nelle tante sfaccettature del dialetto tifernate sabato 23 marzo alla Biblioteca comunale Carducci, dove, in occasione dell’anniversario dei dieci anni dalla prima pubblicazione, alle ore 10.00, sarà presentata la terza edizione del libro “La vóci dela Mìnima” di Matteo Nunzi. Il volume, una raccolta di storie popolari locali, frutto di una più ampia ricerca sui dialetti dell’area di Città di Castello, sarà proposto in veste rinnovata e ampliata, corredato d’un’appendice antologica che conterrà una selezione di testi fra quelli prodotti successivamente dall’autore. Sarà una mattinata incentrata sull’intrattenimento, attraverso letture dei libri di Nunzi in dialetto castellano-lugnanese e non solo. Non mancheranno, infatti, riferimenti al lavoro strettamente scientifico e specialistico che sarà tema di future iniziative. “La varietà dialettale della nostra comunità è davvero ricca e sorprendente, un patrimonio linguistico, ma soprattutto culturale, che il lavoro di studio e ricerca di Matteo Nunzi permette di custodire e valorizzare”, sottolineano il sindaco Luca Secondi e l’assessore alla Cultura Michela Botteghi, che sabato parteciperanno alla presentazione del libro. “Siamo grati per questo impegno bello e difficile che ci fa conoscere radici linguistiche del nostro dialetto che parlano della storia della città, della sua evoluzione sociale e culturale, e che invitiamo la cittadinanza a scoprire, perché incuriosiscono davvero per le differenze fonetiche, ma anche lessicali, che riflettono le diverse storie delle nostre comunità”, evidenziano sindaco e assessore. Insieme all’autore e agli amministratori, parteciperanno alla mattinata anche Gianfranco Bogliari dell’Università Per Stranieri di Perugia, Dino Marinelli, Giovanni Ottaviani e il linguista Daniele Vitali. Lucia Zappalorto impreziosirà l’iniziativa con alcune letture. Oltre ai brani tratti da “La vóci dela Mìnima”, saranno presentati una selezione di testi della raccolta di poesie “Fòjji –Fogli(e)” e dalla traduzione in dialetto de “Il Piccolo Principe”, ovvero “Chel fiol Prįncipi”. Dell’opera “La vóci dela Mìnima” fa parte la trascrizione completa di un diario anonimo che narra delle presunte apparizioni mariane a Lugnano, ambientate sul finire della seconda guerra mondiale, nonché varie favole della tradizione orale, insieme a racconti “di paura” e aneddoti di tenore più leggero. Le pubblicazioni letterarie protagoniste della mattinata sono fittamente intrecciate a un lavoro di studio glottologico portato avanti in varie zone d’Italia da Nunzi col linguista Daniele Vitali, collaboratore del fonetista Luciano Canepari dellʼUniversità di Venezia. Tali ricerche, alla cui base ci sono registrazioni audio dei parlanti, e dunque un corposo archivio sonoro dei dialetti trattati, hanno portato, fra le altre cose, alla prima descrizione fonetica particolareggiata di modelli diversi dʼarea tifernate, a partire da quello del castellano cittadino e quello lugnanese prevalente (già nel 2014), messi a confronto, a cui sono seguite varie integrazioni fino a oggi. Da ciò è scaturito, inoltre, il primo sistema ortografico appositamente pensato per la zona castellana tutta (chiamato OMi), basato sulle analisi fonetiche e le specifiche caratteristiche del parlato. In pratica, si è stabilito per la prima volta, precisamente, “come si scrive” il dialetto nel tifernate.

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