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Arcaleni: “Vieni a firmare la Petizione No alla Libera circolazione di veicoli a motore su sentieri e pascoli in Umbria”, sabato 6 aprile in piazza Matteotti a Città di Castello

Sabato 6 aprile dalle h 10,00, in piazza Matteotti, insieme al Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle raccoglieremo, come in tanti Comuni umbri, le firme sulla Petizione popolare rivolta al Sindaco per sollecitare l’adozione di un Regolamento comunale per la fruizione e la sicurezza della rete dei sentieri, delle mulattiere e dei pascoli. Con esso, si intende disciplinare la fruizione in sicurezza della rete dei sentieri, nel rispetto della natura.
Integrando e intervenendo, quindi, a valle della legislazione regionale, che ha di fatto liberalizzato l’accesso anche ai mezzi motorizzati, per tutelare l’incolumità pubblica e l’integrità ambientale dei nostri territori. Il Regolamento potrà prevedere, infatti, l’obbligo per gli enduristi e motociclisti che vogliano percorrere sentieri o mulattiere, di una comunicazione preliminare del nominativo di un responsabile, del numero dei veicoli coinvolti, le relative targhe e copia di libretto di circolazione dei mezzi, l’itinerario programmato ed orario di percorrenza. Inoltre, anche la possibilità per il Comune a seguito di zonizzazione comunale, di negare l’accesso nelle aree di pregio ad alto valore culturale e ambientale, negli itinerari turistici e nei cammini spirituali o durante eventi.

Fino a dicembre l’art. 7 del Testo Unico prevedeva su sentieri, mulattiere, viali parafuoco, sulle piste di esbosco e di servizio ai boschi e pascoli, il divieto di circolazione e sosta dei veicoli a motore, “salvo che per esigenze di pubblica utilità, di conduzione del fondo, di accesso agli appostamenti fissi di caccia”.
L’emendamento della destra umbra ha subordinato il divieto di circolazione e sosta all’installazione di “tabelle indicanti il divieto di transito”.
Questa modifica ha de facto reso libera la circolazione di qualsiasi veicolo a motore su sentieri e pascoli dell’intera Regione Umbria. Ogni montagna ha centinaia, migliaia di accessi che in base alla nuova disposizione normativa dovrebbero essere tutti tabellati per tutelarne l’integrità con costi milionari sulle spalle di enti pubblici, domini collettivi e proprietari privati. Con i 10mila euro previsti dall’emendamento sarebbero finanziabili poche centinaia di cartelli evidentemente insufficienti neanche per tutelare una collina.

Che cosa potrebbe accadere se una persona dovesse essere investita su un sentiero in un’area protetta in cui il divieto obbligatorio doveva essere indicato da una tabella non presente? È evidente come la responsabilità penale ricadrebbe direttamente sui comuni, nonostante quella morale sia certamente in capo alla Regione.
Come ha già sottolineato la lettera del Presidente generale del CAI, indirizzata alla presidente Tesei, la definizione dei sentieri secondo il Codice della strada (D.Lgs. n. 285/1992 art. 3, co. 1, n. 48) come “strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali” comporta che “… il sentiero sia di norma riservato al “passaggio di pedoni o animali” e che dunque è un errore asserire che la circolazione dei mezzi motorizzati è consentita, tranne dove è vietato.
Invitiamo dunque tutti i cittadini a venire in piazza a firmare per l’adozione del Regolamento, presentato anche da me con una Mozione, che presto verrà discussa in Consiglio comunale.

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