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Successo per il convegno “La presenza francescana in Alta Valle del Tevere”

Tanta partecipazione di pubblico venerdì 5 aprile scorso all’Auditorium San Giovanni Decollato
per la conferenza dal titolo La presenza francescana in Alta Valle del Tevere tenuta da Don Andrea Czortek storico e Vicario generale della Diocesi di Città di Castello. L’iniziativa è stata presentata da Catia Cecchetti ideatrice e coordinatrice di Pasqua tra Umbria e Toscana giunta quest’anno alla sua IX edizione e promossa dal Museo Diocesano di Città di Castello. Tra le finalità dell’iniziativa che mette in rete ben 13 comuni del comprensorio dell’Alto Tevere Umbro e Toscano oltre gli approfondimenti relativi al tema della Resurrezione anche argomenti legati a San Francesco. Ricorrono infatti quest’anno gli 800 anni dalle stimmate del Santo ricevute sul Monte della Verna il 17 settembre 1224 (1224-2024). Presente per l’occasione l’Economo diocesano Aldo Benedetti e anche l’Assessore alle Politiche culturali del Comune di Città di Castello Michela Botteghi che ha ringraziato per questo approfondimento così significativo per la nostra città che in questo anno francescano che vede la presenza di numerosi pellegrini.


Il relatore ha ripercorso le tappe dell’insediamento francescano a nell’alta Valle del Tevere dalle sue origini fino ai giorni nostri ricordando anche le tre fasi della riforma francescana che hanno interessato tutte i nostri territori. Più precisamente a Città di castello gli ordini maschili vedono ancora oggi tre importanti insediamenti sia in centro che fuori il centro storico: i Frati Minori Conventuali nella Chiesa di San Francesco (presenti per la verità fino a pochi anni fa) i Frati Minori degli Osservanti dedicati a San Giovanni Battista nella zona sud alla periferia della città e i Frati cappuccini presso il Convento di Belvedere sempre fuori le mura in direzione Fano. Il relatore ha naturalmente fatto riferimenti alle fonti: le Vite di Tommaso da celano la prima del 1126-1229 circa, la Seconda del 1244/1247 e il Trattato dei Miracoli del 1252/53 e inserendo tra le Fonti francescane anche l’importante scritto di Bonaventura da Bagnoregio la Leggenda Maggiore 1260-1262.

Non meno significativa è stata la presenza dell’insediamento femminile francescano nel territorio dove le Clarisse di Santa Chiara ad esempio a Città di Castello sono presenti in un unico Rione storico quello di San Giacomo con vita claustrale: il Monastero di Santa Chiara che oggi ospita le Francescane dell’Immacolata, il Monastero delle Clarisse Urbaniste di Santa Cecilia con la Chiesa di San Giuseppe (che segue la Regola di Urbano VIII e presente fino a pochi mesi fa) e il Monastero della Cappuccine di Santa Veronica Giuliani nel quale è custodito il corpo della Santa. Un ricco intervento dunque seguito da un pubblico attento ed interessato che ha visto al termine anche alcune domande. Cecchetti ha chiuso i lavoro e ringraziato tutti i presenti, in modo particolare le associazioni che hanno collaborato: il C.i.f. Centro Italiano Femminile con la sua presidente la prof. Cecilia Landucci Castori, il Circolo culturale “Luigi Angelini” con il Presidente Luigi Chieli e l’Unitre con Flavio Bravi presidente.

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