One For Eleven e “Il calcio per loro”, il 15 aprile alle 18 al Nuovo Cinema Smeraldo di Pistrino appuntamento interamente dedicato al settore giovanile con Zauli, Vaglini, Ripani e Crisafulli

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One For Eleven e “Il calcio per loro”
Lunedì 15 aprile alle ore 18 al Nuovo Cinema Smeraldo di Pistrino un appuntamento interamente dedicato al settore giovanile con Zauli, Vaglini, Ripani e Crisafulli

Dopo il primo appuntamento del 2024, con la presentazione del libro di Alessandro Calori, One For Eleven si prepara ad ospitare quattro grandi esperti di settore giovanile: Alessandro Zauli, Andrea Vaglini, Gianluca Ripani e Alessandro Crisafulli, che saranno accompagnati dal giornalista Stefano Ravaglia.

Un appuntamento unico nel suo genere che, lunedì 15 aprile alle ore 18 presso il Nuovo Cinema Smeraldo di Pistrino, offrirà a tecnici, genitori e appassionati del territorio la possibilità di ascoltare ed interagire con alcuni dei massimi esperti nel panorama nazionale a proposito di calcio giovanile.

L’Associazione One For Eleven si dice orgogliosa di proporre un appuntamento del genere vista l’importanza che al giorno d’oggi ricoprono l’informazione e la formazione sul mondo del settore giovanile e sul come far crescere i più piccoli attraverso lo sport, quello sano e ricco di valori. “Dobbiamo renderci conto – dicono – di quanto, oggi più che mai, sia centrale il ruolo del calcio, e più in generale dello sport, nella crescita dei nostri ragazzi”.

LA SCHEDA DEI RELATORI

Alessandro Zauli, allenatore Uefa A, vanta un’esperienza pluriennale come tecnico ed osservatore, specializzato nel settore giovanile. Ha scritto anche quattro libri a tema calcistico ed ha partecipato a vari progetti che hanno unito lo sport al sociale, come quello che circa un anno fa ha coinvolto i ragazzi del Centro di Salute Mentale di Ravenna. “Dal calcio giovanile si creano i comportamenti corretti – dice Zauli – soprattutto in un periodo dove la crisi del settore giovanile italiano è sotto gli occhi di tutti. Non andiamo da nessuna parte se ai nostri bambini imponiamo un modello che è quello della competitività spinta all’eccesso. Non deve essere il risultato l’unica discriminante del giudizio di un lavoro”.

Andrea Vaglini, allenatore e dirigente di settore giovanile, è anche il fondatore del progetto “Fair Play Toscana”, che si pone l’obiettivo di riportare all’attenzione i valori fondanti dell’attività calcistica. “Formiamo futuri calciatori – dice Vaglini – Ma è ancor più vero che cresciamo cittadini di domani di una società civile. Siamo arrivati a un punto di stress talmente evidente che si è perso di vista il focus. Ragazzi poco più che tredicenni che arbitrano partite di loro coetanei aggrediti verbalmente e fisicamente da persone adulte. Genitori che si offendono e talvolta si picchiano in tribuna, ma anche partite di ragazzi che sempre più spesso terminano in risse da far west, aggressioni ed agguati ad atleti, arbitri e genitori nei parcheggi antistanti i campi sportivi. Possiamo e dobbiamo dire basta”.

Gianluca Ripani, allenatore Uefa B, è anche Responsabile Organizzativo Regionale CFT della FIGC del Lazio. Ha scritto libri su metodologia e didattica nella scuola calcio ed è ideatore e conduttore della trasmissione radiofonica “La scuola calcio a misura di bambino”. “I bambini non sono piccoli uomini – dice Ripani – e non possiamo scaricare su di loro responsabilità e ambizioni personali per quanto riguarda il loro futuro. Noi dobbiamo restituire dignità invece al presente di questi bambini, dare loro un pallone e farli divertire. Contano solo loro, non gli adulti che ruotano attorno. Le famiglie? Devono essere una ricchezza, una risorsa. Dico sempre che ogni scuola calcio ha i genitori che si merita. Nelle mi esperienze ho cercato di creare un ambiente in cui le famiglie collaborassero con noi, in cui ci sia trasparenza e spirito di cooperazione”.

Alessandro Crisafulli, manager, consulente e docente sportivo, sta portando in tutta Italia il suo progetto “Scuola genitori sportivi”, che si pone l’obiettivo primario di informare e formare mamme e papà di atleti minorenni affinché possano supportare e accompagnare al meglio il percorso dei propri figli nel mondo dello sport. “Formare i genitori – dice Crisafulli – anche i tanti che per fortuna sembrano sempre comportarsi in maniera abbastanza equilibrata, vuol dire aiutare in primis i ragazzi, salvaguardando il loro benessere psico-fisico e contribuendo alla prevenzione del dropout, piaga in preoccupante crescita. Al contempo significa aiutare gli allenatori, che potranno lavorare più serenamente per migliorare gli atleti, e le Società, che potranno trasformare mamme e papà da ‘pericoli numero uno’ a risorse preziose. Innestando un circolo virtuoso che previene, all’insegna della cultura sportiva, la ‘nube tossica’ che inquina le tribune delle competizioni giovanili”.

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