Sisma ’97, rischio restituzione integrale del contributo per i cittadini incolpevoli. De Luca, David, e Rosangela (M5S): “Per la destra il terremoto è una colpa, anche trent’anni dopo”

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La giunta regionale ha presentato nelle scorse settimane un disegno di legge “Norme in materia di ricostruzione degli edifici di proprietà privata danneggiati dal sisma del 1997”, proposta di cui si è fatta promotrice la presidente Tesei. Nel testo al comma 14 dell’art.1 si afferma che “il mancato rispetto dei termini comporta la decadenza dal contributo ed il recupero delle somme erogate, maggiorate dagli interessi legali”. L’unica condizione esclusa sono i contenziosi giudiziari.

Ancora adesso, dopo quasi 30 anni dal terremoto che sconvolse l’Umbria nel 1997, ci sono centinaia di famiglie che non per loro colpa, non sono riuscite ancora a portare a termine i lavori per la ricostruzione delle loro case. La maggior parte di queste si trovano nel territorio folignate. Se la norma dovesse essere approvata centinaia di famiglie rischierebbero di dover restituire alla regione decine o centinaia di migliaia di euro nonostante non abbiano alcuna colpa su questi ritardi ed abbiano eseguito correttamente tutti i lavori finanziati. Una mazzata che metterebbe in ginocchio centinaia di famiglie anche a Foligno.

Il Movimento Cinque Stelle ha sollevato la questione nella Seconda commissione dell’Assemblea Legislativa e gli uffici della giunta hanno annunciato un emendamento riparativo che darebbe ai comuni la discrezionalità di decidere sulla natura dei ritardi. Riteniamo questa “toppa” assolutamente non sufficiente e chiederemo lo stralcio integrale della norma. Come Movimento proporremo un emendamento che metta invece in condizione i cittadini coinvolti di poter chiudere le loro pratiche attraverso un asseverazione che attesti la veridicità dei lavori svolti e la messa in sicurezza degli immobili. 

Nel mentre il sindaco Zuccarini rimane in silenzio. Un silenzio pietrificante verso ciò che propone la presidente Tesei esponente della Lega, il suo stesso partito, sempre più in difficoltà in Umbria. Ci troviamo di fronte all’ennesimo accanimento della destra sulle famiglie umbre sulla linea di quanto accaduto con il blocco delle cessioni dei crediti del Superbonus. Misura che è inutile ribadire con le dovute modifiche attuative avrebbe potuto fare la differenza nel permettere a tanti cittadini di portare a conclusione anche queste opere incompiute. Ma tanto a loro che importa. Piuttosto sollecitiamo una soluzione per le case fatiscenti post-sisma che si trovano nei centri frazionali, in particolar modo quelli della montagna, che costituiscono un pericolo per l’incolumità pubblica.

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