L’attività del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale nel 2023

Data:

Sono in totale, a livello Nazionale, 105.474 i beni recuperati nell’anno 2023 dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, Reparto specializzato dell’Arma con sede a Roma (Piazza Sant’Ignazio) posto alle dirette dipendenze del Ministero della Cultura e che conta un organico di circa trecento “Detective dell’Arte”, distribuiti fra sedici Nuclei TPC più una Sezione (che coprono l’area territoriale delle venti Regioni amministrative), il Reparto Operativo ubicato a Trastevere con le sue tre sezioni Archeologia, Antiquariato, Falsi e arte contemporanea, nonché vari Uffici, fra i quali la Sezione Elaborazione Dati che gestisce la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, in assoluto il database più antico ed esteso al mondo (oltre 1.300.000 files di opere da ricercare).

Analizzando i dati dell’Attività Operativa recentemente presentati dal Comandante dello specializzato Reparto dell’Arma, si evince come la maggior parte dei recuperi effettuati nel trascorso anno riguarda prevalentemente il settore dei reperti archeologici, paleontologici e numismatici (67.963); a seguire quello antiquariale, archivistico e librario (24.445). Per quanto attiene invece alla contraffazione, sono ben 1.936 le opere sequestrate: falsi d’arte che abbracciano tutte le epoche storiche, dall’archeologia all’arte classica e moderna sino alle più recenti e molto ricercate produzioni di arte contemporanea (più facilmente riproducibile), che se commercializzate sul mercato dell’arte avrebbero fruttato alle organizzazioni criminali guadagni illeciti per oltre 45.399.150 di euro. 

Per quanto invece attiene, nello specifico, l’ambito della Regione Umbria, sul fronte delle aggressioni criminali al patrimonio culturale le variazioni registrate risultano in linea rispetto ai valori nazionali essendo stati denunciati nel trascorso 2023 dodici furti a fronte dei quattordici del 2022. Analizzando il fenomeno si rileva che, prevalentemente, si tratta di eventi occorsi in tempi passati, per i quali le denunce vengono presentate “postume”, ovvero quando i proprietari del maltolto vengono informati del recupero. Sovente l’ammanco, soprattutto per i beni culturali archivistici e bibliografici, il cui mercato rimane molto florido vista la nutrita schiera di appassionati, viene scoperto solo dopo l’individuazione ovvero il ritrovamento del bene culturale indebitamente sottratto. In altri casi si tratta di furti commessi da ladri che si introducono in “seconde case”, sovente ubicate in zone isolate del territorio ed utilizzate solo in particolari periodi dell’anno; qui il reato viene scoperto nel momento in cui i proprietari tornano per trascorrervi qualche giorno di vacanza. Dal riscontro con la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti si rilevano: due furti che riguardano sottrazioni verificatesi in danno di archivi e biblioteche pubbliche o ecclesiastiche; due furti avvenuti in abitazioni o pertinenze private; tre furti perpetrati in danno di luoghi di culto (chiese, santuari o luoghi espositivi devozionali). Da parte delle forze dell’ordine non è comunque mai venuta meno l’azione preventiva, soprattutto nella considerazione che l’Umbria rimane pur sempre un territorio “appetibile” per la sua posizione geografica, essendo collocata al centro di una più vasta area particolarmente ricca di beni culturali conservati nelle numerose realtà religiose (Chiese, Conventi, piccoli ma non meno importanti Santuari, Edicole votive), oppure ancora celati in luoghi archeologicamente inesplorati, “obiettivi” importanti sotto il profilo storico-culturale, sovente ubicati in zone rurali, montane o comunque poco frequentate e molto difficili da sorvegliare, dove trovano dimora manufatti pregiati, non sempre conosciuti e di facile sottrazione da parte di malintenzionati.

I dati relativi alle attività di contrasto condotte da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Perugia, con competenza areale sull’intera regione Umbria, contemplano il recupero di beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici, il cui valore complessivo è stato stimato in circa 7.000,00 euro. Inoltre, sempre nel contesto di sviluppi investigativi conseguenti controlli amministrativi di esercizi commerciali di settore, compreso il monitoraggio delle sempre più numerose e sfruttate vendite On-Line, sono state individuate e sequestrate opere contraffatte falsamente attribuite ad artisti contemporanei per una stima economica di € 310.000,00.  

Nel 2023 risultano:

  • denunciate all’Autorità Giudiziaria 80 persone
  • controllati:
  • 998 beni nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti;
  • 140 esercizi antiquariali e commerciali;
  • 77 mercati e fiere del settore;
  • recuperati:
  • 94 beni antiquariali, archivistici e librari;
  • 340 reperti archeologici di cui 190 integri e 44 relativi a numismatica archeologica; 
  • sequestrate 6 opere d’arte contemporanea contraffatte

Il Nucleo TPC di Perugia inoltre, operando in stretta collaborazione con le altre componenti dell’Arma (Territoriale, Carabinieri Forestali, 16° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti, Elinucleo di Roma Urbe Forestali) ed avvalendosi, per la specificità della materia, del supporto tecnico-scientifico dei funzionari del Ministero della Cultura in servizio presso le Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio e Archivistica e Bibliografica, ha espletato le proprie attribuzioni in tema di salvaguardia del patrimonio culturale, anche attraverso il monitoraggio dei siti archeologici, delle aree di interesse paesaggistico nonché dei vari siti UNESCO ubicati nel territorio. Nell’individuazione dei siti e delle aree d’interesse culturale oggetto delle verifiche, il personale del Nucleo si è avvalso dell’importante supporto tecnico delle Banche Dati del Ministero della Cultura “Vincoli in rete” e “Sitap”, e dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, “Carta del Rischio”, in base alle quali è stato possibile individuare e controllare, nel corso di “servizi dedicati”:

  • 100 siti tutelati da vincoli paesaggistici e monumentali;
  • 114 aree archeologiche.

Nell’ambito del più ampio contesto dei contributi che l’Arma dei Carabinieri fornisce per la “Formazione della cultura della legalità”, il Nucleo TPC di Perugia, nel 2023, è stato coinvolto in varie iniziative divulgative, partecipando ad incontri in favore di istituti scolastici, università ed associazioni culturali, per raccontare il lavoro dei “Detective dell’Arte” illustrandone competenze, attribuzioni nonché le numerose attività ad oggi condotte sia in ambito nazionale che internazionale.

Nel novero dei compiti assegnati al Comando TPC figurano anche gli interventi preventivi finalizzati a sensibilizzare gli operatori dei settori museale e bibliotecario (pubblici o privati), volti a migliorare la sicurezza dei luoghi espostivi ove trovano custodia numerosi fra i più importanti beni culturali che costituiscono il “Patrimonio Nazionale”. A tale proposito, in virtù degli accordi di collaborazione esistenti con riferimento alla sicurezza anticrimine nei musei, sono state eseguite 5 verifiche in favore di strutture museali, di biblioteche e Archivi di Stato, riscontrando una generale buona condizione delle misure di sicurezza in riferimento ai contenuti della pubblicazione “La sicurezza anticrimine nei musei” edita in collaborazione tra il MiC, l’ICOM e il Comando Carabinieri TPC, quale utile ausilio per gli operatori del settore.

Alcune fra le operazioni di servizio concluse con il rinvenimento e il sequestro di beni culturali:

Nel febbraio 2023 a Fermo e Macerata, a seguito di attività indagine avviata controllando i siti di vendita on line e sviluppatasi con l’individuazione di esercizi di settore del commercio antiquario di beni archivistici e bibliografici, venivano recuperati e sequestrati numerosi documenti risultati, attraverso le verifiche presso gli enti dai quali si è riusciti a presumerne la provenienza, asportati da fondi archivistici inalienabili riferiti ad archivi comunali e diocesani Umbri e Marchigiani. Nella circostanza veniva denunciata una persona per ricettazione.

Nel settembre 2023 a Perugia e Napoli, in collaborazione con la Fondazione palazzo Albizzini – Collezione Burri, a conclusione di una articolata indagine finalizzata a contrastare l’illecito commercio di opere d’arte contraffatte falsamente attribuite all’artista tifernate Alberto Burri, venivano sequestrate due opere polimateriche abilmente contraffatte, per le quali ne era stata richiesta l’autentica da parte di ignari possessori che le avevano acquistate senza alcuna certificazione di garanzia, individuato a Napoli l’autore dei falsi e sequestrata l’attrezzatura e le certificazioni già pronte per l’immissione in commercio di altre opere analoghe.

Nell’agosto 2023 a Cerreto di Spoleto, in collaborazione con la locale Arma Territoriale, a seguito di una denuncia fra privati per comuni dissidi familiari, dalle indagini in seguito condotte emergeva un quadro di reati più vasto fra cui l’illecita detenzione di beni culturali di natura archeologica; si perveniva pertanto all’individuazione della filiera di ricettazione dei beni, al sequestro di numeroso materiale proveniente da diverse aree archeologiche del centro Italia ed alla  denuncia di due persone.

Nel dicembre 2023 a Spoleto (PG), a seguito del monitoraggio dei social media, veniva individuata una rete di soggetti che, per hobby, attraverso l’ausilio di metal detector, si dedicano alla ricerca di metalli spesso in contesti archeologici o indiziati come tali. Dalle indagini compiute veniva alla luce che, in particolare uno fra questi, in maniera sistematica si dedicava a tali ricerche con profitto e, in seguito a perquisizione, si perveniva al rinvenimento ed al sequestro di numeroso munizionamento bellico attinente al II conflitto mondiale, materiale archeologico e numismatica archeologica, oltre al sequestro delle attrezzature atte a tal ricerche non autorizzate. 

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