STEAM, ovvero scienze, tecnologia, ingegneria, arte e matematica, discipline oggi insieme per un’opportunità di futuro che guarda alle nuove generazioni proponendosi come percorso di innovazione e leva di inclusione sociale e culturale. E’ il corso di formazione avanzata dell’Università di Perugia rivolto a migranti e rifugiati o richiedenti asilo presentato mercoledì mattina alla Sala dei Notari di Perugia agli studenti del Liceo Pieralli, dell’IIS Giordano Bruno e dell’Itts Volta.
La presentazione A presentare il progetto sono stati i docenti dell’Università di Perugia Marzio Rosi e Maria Noelia Faginas Lago. Ha coordinato l’incontro Marco Fornaciari da Passano, docente dell’Università di Perugia. I saluti istituzionali sono stati affidati al vicesindaco del comune di Perugia Gianluca Tuteri. In rappresentanza del rettorato dell’Ateneo é intervenuto Daniele Parbuono, delegato Risorse Umane dell’Universitá di Perugia. A partecipare in qualità di relatori sono stati Silvia Fornari, docente dell’Università di Perugia, don Marco Briziarelli, direttore Caritas diocesana di Perugia, Fabiana Cruciani, dirigente IITS A. Volta e l’avvocato Francesca Bartoli.
Le fasi e gli obiettivi Partito il primo dicembre del 2022 e dalla durata di 3 anni il progetto “Erasmus+SteamigPower” è stato suddiviso in due fasi. La prima, che è stata sviluppata, si è focalizzata sulla strutturazione delle metodologie didattiche e sulla formazione dei docenti. La seconda invece, che comincerà a luglio, sarà dedicata ai corsi rivolti agli studenti della scuola secondaria superiore migranti, rifugiati o richiedenti asilo, con una particolare attenzione verso donne e minori. L’obiettivo è quello di fornire strumenti attraverso i quali potersi reinserire nel contesto sociale, culturale e lavorativo nel caso di rientro nel proprio paese d’origine o di sfruttare le competenze acquisite restando in Italia.
I temi Insomma una prospettiva di welfare community che ha l’ambizione di mettere insieme culture diverse attraverso percorsi di inclusione attiva sviluppando temi cruciali per il presente ed il futuro del pianeta quali l’ambiente, i cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile.
I soggetti coinvolti Il progetto vede, oltre l’Università di Perugia, la partecipazione di varie Università e organizzazioni europee, in particolare: l’Università di Minho (Portogallo), capofila, la Fondazione Solidarietà dell’Università di Barcellona (Spagna), l’ Aristotle University di Salonicco (Grecia), l’Università Tecnica del Medio Oriente di Ankara (Turchia) e S.E.A.L (Cipro), organizzazione per l’educazione sostenibile e l’apprendimento attivo.
I corsi L’Università di Perugia coordinerà il corso delle 5 R: Riduzione, Riuso, Riciclo, Raccolta, Recupero. Si parte a luglio e la location che ospiterà la formazione sarà il polo di Ingegneria. Ai corsi potranno partecipare 50 studenti. Le lezioni saranno in lingua italiana e verranno adattate ai livelli dei corsisti i quali avranno anche a disposizione nel loro percorso di studi i “facilitator”, cioè giovani dottorandi e ricercatori dell’Università di Perugia che dovranno stabilire un rapporto di empatia con gli studenti per facilitare la loro permanenza nell’ambiente universitario. Il progetto prevede il rimborso delle spese di trasporto e dei pasti ai partecipanti. Alla fine della formazione agli studenti verrà rilasciata una certificazione europea e, agli studenti che frequentano scuole secondarie, verrà rilasciato un attestato per il conseguimento di crediti extra-scolastici.