I giochi di una volta – Oltre cento bambini sotto gli occhi lucidi, pieni di gioia e tanti ricordi degli ospiti della “residenza protetta”, Muzi Betti hanno riproposto i giochi dei genitori e dei nonni

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I giochi di una volta – Oltre cento bambine e bambini delle classi 4 e 5 delle scuole primarie sotto gli occhi lucidi, pieni di gioia e tanti ricordi degli ospiti della “residenza protetta”, Muzi Betti hanno riproposto i giochi dei genitori e dei nonni in un crescendo di entusiasmo e coinvolgimento collettivo.

Meglio il “campanone” e “rubafazzoletto” dei giochi “hi-tech” e social: nonni e bambini insieme in una giornata speciale all’insegna dei giochi una volta per un innovativo progetto intergenerazionale in un luogo speciale, il parco della Asp “Muzi Betti”. Oltre cento bambine e bambini delle classi 4 e 5 delle scuole primarie di La Tina, San Pio X e Trestina, sotto gli occhi lucidi, pieni di gioia e tanti ricordi degli ospiti della “residenza protetta”, hanno riproposto i giochi dei genitori e dei nonni in un crescendo di entusiasmo e coinvolgimento collettivo. In un “focus group” con gli operatori sono tornati alla memoria molti giochi che venivano praticati in gioventù dagli ospiti della ASP (Azienda dei Servizi alla Persona) “Muzi Betti”. Tra questi ne sono stati scelti dagli insegnanti cinque eseguiti poi a turno da dieci gruppi di bambini secondo le istruzioni e le regole dettate dagli ospiti stessi che hanno coordinato anche i giochi assieme ai volontari della “Comunità Educante Altotevere” ( associazione di promozione sociale che supporta l’azione educativa di comunità). Dal classico “rubafazzoletto” ad alcune versioni di “campanone”, dal “filetto” giocato a distanza con delle pietre piatte, al gioco dei cerchi sul collo dell’oca di plastica. Riproduzione storica particolare poi con il “buchicchione” gioco che veniva praticato nella festa di San Biagio a Colle nella zona sud del comune di Città di Castello. I bambini hanno lanciato una boccia in un solco e centrato alcuni fori ad una decina di metri di distanza per ottenere punteggi più o meno alti. Qualcuno ha osservato come questo gioco sia l’antenato del flipper. “Questo primo evento rientra nel progetto “Intergen”, nato dalla collaborazione tra le scuole ed il comune di Città di Castello col coordinamento della Comunità Educante Altotevere e sarà seguito da molti altri eventi che puntano a rimettere insieme le generazioni per attivare progetti formativi ed educativi reciproci, a valorizzare i testimoni della memoria che pur con limitazioni fisiche possono insegnare ancora molto ed a praticare la cura degli altri e l’empatia per coltivare il valore della solidarietà”, ha dichiarato Massimo Belardinelli, presidente Comunità Educante Altotevere aps che ha curato il progetto, assieme a Luigi Marinelli, instancabile e appassionato fondatore della “comunità”, sostenuto dagli assessorati alle Politiche Scolastiche e Sociali del comune, ed organizzato la bellissima giornata su proposta della Presidente del Cda di “Muzi Betti”, Annalisa Lelli, assieme ai consiglieri, al direttore sanitario, Sara Algeri e al personale della struttura ad ogni livello, professionale come sempre. “Una giornata all’insegna dei giochi, i giochi di una volta, così il parco della Muzi Betti si è animato , grazie alla partecipazione di alcune classi delle scuole della nostra città. Una giornata fortemente voluta da tutto il consiglio di amministrazione per inaugurare questo bellissimo progetto “intergen”, coordinato dal professor, Belardinelli , per mantenere vivo il legame tra passato (i nostri ospiti) presente e futuro (i nostri bambini), permettendo un arricchimento da entrambe le parti.”, ha concluso la Presidente Annalisa Lelli, ringraziando il comune, i dirigenti scolastici e gli insegnati per la straordinaria collaborazione. Particolarmente toccante e partecipato il momento in cui il consigliere di amministrazione della “Muzi Betti”, Vittorio Massetti ha letto una poesia prima della merenda nel parco dal titolo eloquente, “speranza ed esperienza”. Il sindaco ha partecipato alla fase finale della colorata iniziativa manifestando apprezzamento e soddisfazione per il progetto che rende sempre più quel luogo caro ai tifernati come una vera e propria palestra di buone pratiche di vita, solidarietà e rievocazione di tradizioni che attraversano diverse generazioni.

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