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“Alleanza educativa Scuola-Famiglia-Territorio: l’importanza della comunità nella vita del bambino” un successo l’incontro alla vecchia stazione di San Secondo

È la vecchia stazione di San Secondo la sede scelta da Silvia Ghigi, dirigente scolastica del Primo Circolo Didattico di Città di Castello, ad ospitare la presentazione del percorso intrapreso dallo stesso circolo didattico teso alla promozione di una nuova alleanza tra scuola, famiglia e territorio. L’incontro ha visto come protagonisti la rappresentanza dei genitori del Consiglio di Circolo; l’assessore all’istruzione, il consigliere con delega alle associazioni, il parroco Don Giovanni Cappelli, la presidente della Proloco San Secondo Nicoletta Caiotti, i rappresentanti dei commercianti e degli imprenditori locali. “La scuola non può e non deve più essere un’isola” è stato sottolineato: è essenziale che tutti i settori della società si uniscano per sostenere e arricchire il percorso dei nostri ragazzi ed il Comune di Città di Castello svolgerà la sua parte in questa sfida”. L’educazione è un “bene comune” realizzabile solo se i diversi soggetti del territorio condividono gli stessi obiettivi e partecipano a percorsi educativi proposti dalla scuola. La dirigente scolastica Silvia Ghigi ha richiamato il proverbio africano “per crescere un bambino ci vuole un villaggio intero”, a delineare una visione dell’educazione la cui responsabilità di formare in toto un individuo è condivisa dall’intera comunità: un collettivo di risorse umane che spazia tra enti territoriali, attraverso nuclei famigliari, fino a raggiungere il panettiere, il fioraio, l’edicolante e l’associazione sportiva. Le scuole del Primo Circolo Didattico San Filippo ubicate nella periferia della zona Sud (Infanzia e primaria a San Secondo, primaria a Promano e infanzia a Cornetto) fanno parte di una realtà di apprendimento privilegiata in quanto ‘intima’ in cui tutti si conoscono e ciascuno può trovare sostegno, incoraggiamento, senso di familiarità. Comunità significa con-esistenza, ed è originaria di tutti gli esseri umani e implica che tutti, fin dal momento della nascita, hanno necessità di vivere insieme. C’è in ogni persona una natura relazionale e comunitaria che spetta all’educazione e alla formazione incoraggiare per rendere tutti consapevoli del proprio agire sociale e politico. Emerge forte la necessità di integrare la scuola “bene comune” nel territorio e che sia la comunità stessa a farsi promotrice di iniziative. “Sarebbe auspicabile realizzare una rete con attori che si prendano cura non solo della crescita dei bambini ma così facendo anche di tutta la comunità”, ha continuato Silvia Ghigi. Questo è importante per almeno due ragioni. La prima è che diventando “educante” il territorio sarà in grado di fondere l’educazione esplicita e intenzionale che si fa a scuola con quella implicita che si conosce frequentando il proprio paese, la seconda è che solo così si realizzerà quel passaggio fondamentale per riuscire a promuovere l’educazione dei giovani e la loro partecipazione alla vita democratica del Paese. I stakeholders locali hanno accolto prontamente l’invito a condividere la missione educativa- valoriale ed hanno elaborato diverse proposte per contribuire attivamente al percorso proposto. La prima iniziativa si è concretizzata il 4 giugno 2024. Le Proloco della zona sud rappresentate da Marino Gori (Promano), Raffaele Serri (Cornetto) e Fabio Fortuni (San Maiano) hanno coinvolto il territorio di Promano per preparare un momento conviviale in occasione dei saluti ai genitori da parte dei bambini della scuola Primaria della frazione stessa. Presenti oltre alle varie autorità istituzionali, le coordinatrici delle quattro scuole della zona sud e la dirigente scolastica. La valorizzazione dei rapporti interpersonali, la collaborazione ed il rispetto trasmessi dai bambini con i canti, saranno per tutti la via da seguire per realizzare una scuola “a cielo aperto” per i nostri ragazzi, ben consapevoli che “è il tempo che tu hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante” (Antoine de Saint -Exupèry).

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