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“Moira Lena Tassi porta un messaggio di pace dall’Open Air Museum Italo Bolano, attraversando l’Italia con l’intento di arrivare in ogni parte del mondo”

Mercoledì 26 giugno alle 21.30, presso l’ “Open Air Museum Italo Bolano” , a Portoferraio, si terrà l’attesa e innovativa performance “Visioni senza tempo: tra umanità e sogni di speranza”, ideata ed interpretata dall’artista tifernate Moira Lena Tassi.
Con questa performance, l’artista intende lanciare un appello di pace e amore all’umanità, nella speranza di suscitare una vasta e profonda risonanza, scuotendo numerose coscienze.
L’ evento, patrocinato dal Comune di Portoferraio, dal Sistema museale dell’ arcipelago toscano e dalla Fondazione Italo Bolano, rappresenta l’evoluzione di un progetto precedente, presentato inizialmente a Venezia e poi a Bologna. Tuttavia, a Portoferraio, acquisirà una forza e un’ incisività maggiori grazie a nuovi elementi significativi. L’ Isola d’ Elba diventerà così un nuovo punto di partenza, trasformandosi in ” Isola della pace”.
Dice l ‘ artsta: ” Sono molto felice di essere di nuovo all’ ” Open Air Museum Italo Bolano, un crocevia di artisti internazionali, un luogo di pace dove tutto parla di arte e spiritualità. Perciò ringrazio tantissimo Alessandra Ribaldone , Presidente della Fondazione Italo Bolano, per questa bellissima opportunità “.
Durante l’ esibizione verranno proiettate  alcune sequenze del film ” Il grande dittatore”, diretto ed interpretato dal grande Charlie Chaplin, che ha fatto la storia del cinema. La pellicola risale al 1940, ma è  ancora molto attuale per le tematiche che affronta.
Per l’occasione, l’ artista indosserà abiti appositamente scelti e creati, che contribuiranno a creare un’atmosfera evocativa e immersiva, arricchendo la narrazione visiva e tematica della performance.
Tutto questo si lega strettamente a ” Prospettive senza tempo”, un dittico su tela che segna l’ esordio di Tassi nell’ ambito dell’ arte concettuale,  esplorando nuove tecniche e nuovi linguaggi espressivi, includendo materiali di riuso contemporanei.
” La mia opera, – conclude la poliedrica artista – , ha una forte presenza fisica e materica, rappresenta  la metafora di un pianeta lacerato dalle ferite, ferite che possono essere ricostruite seguendo l’ insegnamento dell’ antica tecnica giapponese del Kintsugi. E perciò dobbiamo imparare dai nostri errori, dobbiamo imparare dalla storia, ma finché esisterà una sola guerra nel mondo, non avremo imparato nulla. 
E inviterò il pubblico a interagire durante la mia performance,  affinché ogni persona possa lasciare un segno importante che parli di pace, di fratellanza e di amore verso tutti gli esseri viventi. Questa partecipazione attiva mira a creare una connessione emotiva e a stimolare una riflessione collettiva.
L’ attenzione del mondo ora è focalizzata sulla catastrofe umanitaria a Gaza e sul conflitto in Ucraina, situazioni  più vicine a noi geograficamente. Tuttavia, a livello globale numerosi altri conflitti stanno esplodendo, o si stanno intensificando, distruggendo vite innocenti e sconvolgendo intere comunità. Si contano circa 59 conflitti in corso nel mondo tra cui Nigeria, Birmania, Etiopia, Siria, Yemen solo per citarne alcuni. La conclusione più amara è che finché la comunità internazionale non sarà in grado di risolvere le guerre in corso e prevenire l’insorgere di altre, sfollamenti, miseria e distruzione continueranno a diffondersi. Ancora non abbiamo imparato nulla dalla storia. È pertanto cruciale e urgente che l’ arte assuma un ruolo attivo nel denunciare  gli orrori della guerra e nel  diffondere un messaggio di pace e amore. L’ arte deve diventare un faro di speranza, capace di sensibilizzare le coscienze e di promuovere un cambiamento positivo a livello globale.”
Dall’ “Isola della pace”  l’artista intende partire per diffondere questo messaggio di pace, attraverso il mezzo dell’arte, intanto a tutta l’Italia e poi… chissà!

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