“Città di Castello: gli impiegati DOGRE tornano a pieno orario e servizio”

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Arcaleni: “Grande soddisfazione per aver convintamente sostenuto una battaglia, oggi vinta, per i diritti del lavoro e per un sensibile miglioramento dei servizi ai cittadini”

Dopo oltre un anno senza mai aver abbassato la guardia, fa piacere sapere di aver sostenuto politicamente una battaglia sacrosanta, oggi a lieto fine per i lavoratori di DOGRE, impiegati nell’ufficio riscossione Canone patrimoniale, pubblicitario e mercatale di Città di Castello, che pur con sofferenza ma con grande tenacia, assistiti dal loro Sindacato, hanno finalmente ottenuto condizioni di lavoro decisamente migliori e la debita formazione.

 Soddisfatta di aver dato voce, fin dal maggio 2023, a lavoratori in evidente difficoltà, che con il rinnovo dell’appalto comunale di gestione si erano visti decurtare pesantemente  l’orario di servizio nella sede di Città di Castello da 38 ore a 20 ore, e che  erano stati inviati ad operare su altri Comuni nelle ore restanti, mentre l’ufficio tifernate rimaneva aperto per sole 20 ore settimanali, senza più auto di servizio per i controlli nel territorio.

Sapere che da questo mese, dopo le dimissioni del precedente responsabile della sede locale, il loro orario di servizio supererà di nuovo le 30 ore settimanali e che l’apertura al pubblico dell’ ufficio tornerà ad essere di 30 ore con entrambi gli impiegati, rassicura sul fatto che la qualità del servizio andrà tutta a favore degli utenti tifernati, penalizzati da un appalto che aveva di fatto permesso al gestore di depotenziare il servizio con pesanti ricadute e disservizi sui contribuenti. 

Le ripercussioni di quelle scelte sbagliate si sono viste tutte in questi 15 mesi: invio di cartelle errate, a volte prive della necessaria documentazione, mancate risposte alle richieste dei contribuenti di accesso agli atti, mancanza di spiegazioni sulle sanzioni. Decine e decine di esercenti, che in questi lunghi mesi si sono visti recapitare avvisi di pagamento relativi ad anni passati, non supportati dalle obbligatorie documentazioni, si sono rivolti agli avvocati o hanno presentato ricorsi in autotutela, spesso ignorati. 

Con numerosi atti consiliari ho segnalato il tutto pubblicamente, sollecitando l’amministrazione comunale ad intervenire e ad intensificare i controlli sulla gestione DOGRE.

Oggi possiamo dire non solo di aver avuto ragione, ma di aver contribuito a migliorare i servizi per la nostra comunità, pur dai banchi dell’opposizione che, come noto, non prende iniziative di governo. 

Ora, con la stessa caparbietà, si continuerà a portare fino in fondo la proposta di applicare le tutele dello Statuto del Contribuente anche ai canoni minori, come quelli dati in gestione a DOGRE, affinchè non si protragga né si ripeta la pessima situazione di quest’ultimo anno.

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