L’amministratore unico dell’Agenzia Forestale (che gestisce la rete irrigua di proprietà della Regione Umbria nei Comprensori di Altotevere e Trasimeno) fa chiarezza dopo le polemiche sulle criticità di approvvigionamento idrico dalla diga e sui costi dell’acqua per il versante umbro
L’Amministratore unico di Afor Umbria (Agenzia Forestale Regionale) Manuel Maraghelli interviene sul tema dell’irrigazione in Alta Umbria, che in questi giorni ha generato polemiche da parte di Confagricoltura Umbria e Cooperative dell’Altotevere sulle criticità di approvvigionamento idrico da Montedoglio e i costi dell’acqua per il versante umbro, tanto da spingere entrambi i sodalizi a richiedere la costituzione di un Consorzio di agricoltori per gestire direttamente l’erogazione dalla diga. “Sono costretto ad intervenite – sottolinea – in quanto ho letto nei mass media molte imprecisioni su cui vorrei fare chiarezza, partendo dal fatto che sicuramente la questione della gestione della risorsa idrica, in questa fase di cambiamento climatico, è un tema sicuramente delicato ed importante”.
Maraghelli riferisce in primis come, nei giorni scorsi, sia stata riscontrata una sofferenza idrica del sistema di distribuzione acque proveniente dall’invaso di Montedoglio presso le vasche 13 e 14 in loc. San Paterniano di Città di Castello. “L’evento è stato determinato da un malfunzionamento di un galleggiante del sistema principale, gestito da E.A.U.T. Siamo quindi intervenuti con il loro consenso (essendo gli invasi di loro proprietà) e stiamo ripristinando il pieno uso dell’impianto: si precisa che nel momento di sofferenza idrica, AFOR ha comunque predisposto attingimenti straordinari dal Tevere. Oltretutto, dopo aver incontrato una rappresentanza di agricoltori della zona sud del Comune tifernate (interessati dal recente problema), stiamo verificando uno studio di fattibilità in merito ad un progetto per ridurre le difficoltà di approvvigionamento in quest’area: importante sarà capire il rapporto costi-benefici dell’opera”.
In ordine a quanto segnalato da Confagricoltura su costi dell’acqua e gestione fase di distribuzione, viene ribadito che “AFOR non è mai stata contraria alla costituzione di un Consorzio di agricoltori. L’ho sostenuto – precisa Maraghelli – fin dal primo giorno di insediamento dopo un incontro con rappresentanti di categoria e Assessore Morroni: purtroppo non abbiamo mai avuto proposte dai primi (né mi risulta siano arrivate in Regione). Mi aspettavo, da una grande e seria realtà come Confagricoltura, la realizzazione e presentazione di un progetto in tal senso, visto che ormai sono passati circa 4 anni da quell’incontro: purtroppo constato che sono stati solo sterili proclami. Mi preme inoltre sottolineare che il peso della gestione Afor sulle tariffe è di circa un quarto dei costi: penso altresì (qualora si vogliano garantire servizi e disponibilità come quelle che stiamo dando agli agricoltori dal 2019) che i costi che andrebbe a sostenere un Consorzio siano di poco inferiori se non simili (quindi poco influenti sulle tariffe)”.
“La diversità dei costi tra regioni, come ripetuto più volte, è data dalla differenza geografica: in Toscana l’acqua arriva per caduta mentre in Umbria va spesso ripompata con importanti investimenti in termini di costi energetici. Oltre a ciò in Toscana non esiste un servizio (come quello di Afor) per gli utenti. Va poi detto che in Umbria sono presenti contatori per il controllo dei consumi mentre in Toscana no, fatto che potrebbe incentivare anche l’utilizzo eccessivo d’acqua. Sarebbe infatti importante incentivare l’uso dell’irrigazione a goccia, che riduce sprechi e necessita di minore pressione dell’acqua (cosa che andrebbe pure a vantaggio di alcune aree più remote).
L’amministratore unico tocca anche l’importante tema dei costi di manutenzione straordinaria, che negli ultimi due anni hanno pesato per un terzo del valore delle tariffe, a causa di un grave problema su una linea di irrigazione. “Il fatto che questi costi di manutenzione siano imputati sulle tariffe, però, risale ad una scelta presa dalla Regione Umbria nel 2017 (sicuramente non imputabile all’attuale Giunta). Qualcuno, ha pure auspicato investimenti sul miglioramento energetico delle condotte: cosa sicuramente lodevole ma che comunque non andrebbe a ridurre in maniera importante il costo delle tariffe”.
Maraghelli – “visto che qualcuno ha parlato di ‘immobilismo’, – spiega infine cosa sta facendo Afor per ridurre il costo delle tariffe: “Sono stati investiti 192.000 euro del nostro bilancio (in accordo con la Regione) per realizzare due progetti esecutivi e cantierabili (valore di circa 13,5 milioni) che risolverebbero gran parte dei problemi, riducendo in maniera sensibile sia le tariffe che i disagi. La Regione ha dato priorità elevata ad entrambi presso il Misaf ed il Ministero delle Infrastrutture e nei prossimi giorni avrò anche un incontro specifico con l’Ente di Palazzo Donini per capire se potremo intercettare altri finanziamenti. Speriamo quindi che, nel breve/medio periodo, si possa avere l’auspicata notizia che porterebbe (su tutti i fronti) una maggiore tranquillità. Restiamo comunque disponibili ad incontri tecnici tra tutte le parti in campo, per chiarire in modo definitivo le posizioni di tutti gli attori del sistema, anche al fine di convogliare tutte le energie nella stessa direzione”.