Nell’Agosto del ’44 – 80 anni fa – Pieve Santo Stefano subì la distruzione quasi completa del Paese, la deportazione di tutti gli abitanti verso nord ma soprattutto sopportò innumerevoli vittime sia oggetto di efferate uccisioni in diverse parti del territorio di Pieve, sia sotto i bombardamenti ma anche e soprattutto a causa delle centinaia di mine disseminate sul territorio dai nazisti che hanno causato oltre 120 vittime, di cui moltissime anche a lunga distanza dalla fine della guerra.
Una sofferenza indicibile, uno stillicidio di dolore senza senso causato dalle truppe naziste in ritirata. Pieve purtroppo era uno dei capisaldi della famosa “linea Gotica” che nelle intenzioni del generale Kesserling, capo delle forze armate tedesche in Italia, avrebbe dovuto bloccare l’avanzata degli alleati verso nord. Il paese distrutto faceva parte del piano, ovvero fare “terra bruciata” del territorio, un enorme cumulo di macerie senza soluzione di continuità, costellato da eccidi, fucilazioni ed atti efferati. Un piano poi del tutto inutile, vanificato dall’avanzata angloamericana lungo le coste, che in pratica bypassò la linea gotica nell’inverno 44/45 e costrinse i tedeschi alla ritirata che si trasformò rapidamente in rotta.
A dimostrazione delle indicibili sofferenze patite dalla popolazione pievana il Comune di Pieve, nel 1957, fu insignito della “Croce di Guerra al Valor Militare” con la seguente motivazione: «Durante la guerra di liberazione sopportò, con la fiera tenacia della sua gente, persecuzioni, deportazioni ed intense offese aeree e terrestri che causarono nomerose perdite tra la popolazione e gravi dolorose distruzioni. Tanto sacrificio, serenamente affrontato con indefettibile dedizione alla propria terra, contribuì ad esaltare e a rinsaldare la fede nei destini della Patria. Pieve Santo Stefano – Val Tiberina, luglio – agosto 1944.»
Ad 80 anni da questa immane distruzione Pieve Santo Stefano ha organizzato numerose manifestazioni ed eventi per non dimenticare, per raccontare alle nuove generazioni del male che l’uomo può causare e perchè ciò non possa accadere mai più.
Il programma vedrà il suo inizio sabato mattina alle ore 9.30 con l’apertura della mostra fotografica presso il Palazzo Pretorio di Pieve, organizzata dal Centro Studi Storici e ricerche archeologiche di Pieve Santo Stefano, alla presenza delle tante autorità invitate. La mostra rimarrà aperta fino al 1 Settembre.
Il programma prosegue nel pomeriggio di sabato 17 alle ore 17,30 presso il teatro Comunale Papini, con relatori l’Ing. Augusto Agostini sul tema della “linea Gotica” e il Dott. Giuliano Marcuccini che interverrà su ” i profughi pievani a Bagno di Romagna”.
Il giorno successivo, Domenica 18 alle ore 21, presso le Logge del Grano il Dottor Biagio Valenti parlerà di “Civiltà Rurale dall’Autarchia alla fine di un’epoca”, mentre la D.ssa Maria Elena Fanfani interverrà sul tema del “lavoro femminile”.
Venerdì 23 agosto, dalle ore 9, l’Amministrazione Comunale ed il consiglio Comunale, con il Sindaco Marcelli in testa, si recheranno sui luoghi degli eccidi nazisti di quella tragica estate ’44 per deporvi mazzi di fiori.
Sabato 24 agosto alle ore 17.30, presso il Teatro Comunale Papini il Dottor Andrea Bertocci presenterà “Pieve 1944, la guerra, i suoi sistemi, le violenze contro i Civili”.
Sempre Domenica 24, alle ore 21 presso le Logge del Grano, lo storico Tifernate Alvaro Tacchini parlerà del “passaggio del fronte a Pieve Santo Stefano”. Si va poi a Sabato 31 Agosto con la mostra di foto presso il Palazzo Pretorio sul tema: “i testimoni del tempo di guerra, fotografie dei pievani di venti anni fa”, curata da Luigi Burroni dell’Archivio Diaristico Nazionale.
Sempre sabato 31 agosto Stefano Leandro, della Commissione di lettura del Premio Pieve interverrà sul tema “zone di guerra, geografia di sangue”, a seguire concluderà la serie di appuntamenti Natalia Cangi, direttrice dell’Archivio Diaristico Nazionale sul tema “esperienze di un nuovo progetto”.
Tutto il programma è stato coordinato dal Centro studi storici e ricerche archeologiche della presidentessa Fioralba Errera, coadiuvata dal Comune di Pieve Santo Stefano assieme a numerose realtà culturali di Pieve Santo Stefano: Archivio Diaristico Nazionale, Pro Loco di Pieve Santo Stefano, Archivio fotografico “Lidio Livi”, Biblioteca Pannilunghi – Fontana, Centro della Civiltà Contadina “Dina Dini”, Filarmonica “Ermanno Brazzini”, ANPI sez. Sansepolcro, M&F Merletto di Maria Elena Fanfani.