Montone – “Braccio 600”, inaugurato il nuovo percorso museale dedicato alla famiglia Fortebracci

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Un’esperienza immersiva capace di portare i visitatori lontani nel tempo ma vicini nello spazio, per rivivere la storia della famiglia Fortebracci, nonché scoprire le vicende e i luoghi dei loro trionfi e tragedie. E’ così che si presenta il “Museo multimediale dei Fortebracci” inaugurato sabato scorso al museo San Francesco di Montone, alla presenza del suo curatore, il prof. Marcello Simonetta, storico di fama internazionale, dell’amministrazione comunale e di un numeroso pubblico.


L’iniziativa rientra nell’ambito delle celebrazioni promosse dal Comune per il secentenario della morte di Braccio Fortebraccio.
“Il Museo è un esperimento unico – ha detto il prof. Simonetta -. Racconta la vita di Braccio da Montone e di suo figlio Carlo Fortebracci, utilizzando le molte rappresentazioni evocative messe in scena negli ultimi anni durante la settimana della Santa Spina, la rievocazione storica animata dalla competizione fra i tre rioni locali”.


Il percorso si sviluppa attraverso l’allestimento di quattro stanze: due per Braccio, con la cesura della battaglia di Sant’Egidio nel 1416, la conquista di Perugia e poi la morte nel 1424 a L’Aquila, e due per il figlio Carlo, con la cesura della Santa Spina, poi la cacciata da Montone e, infine, la distruzione della Rocca di Braccio nel 1478. C’è, inolte, un’altra sala contenente un loop di immagini fotografiche animate.
“Il Museo – ha precisato il professore nel corso della presentazione – è uno specchio per la comunità di Montone, vivace e orgogliosa del suo passato, vissuto come presente. Il lavoro è stato effettuato da me come consulente storico, attingendo anche all’archivio fotografico di Paolo Ippoliti, giornalista che da anni segue la Santa Spina.

La produzione e il montaggio sono di un’azienda perugina di riconosciuta professionalità. Ci tengo a sottolineare il prezioso contributo delle risorse locali, a cominciare dall’archivio comunale, passando per la Pro loco, senza dimenticare l’entusiasmo della comunità montonese e dei membri attivi dei rioni: registi, attori, scenografi e comparse”.

foto di PAOLO IPPOLITI

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