A Pieve Santo Stefano Tevere in forma per il Palio dei Lumi

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Il fiume interessato da una importante operazione di manutenzione ordinaria con controllo della vegetazione e movimentazione dei sedimenti è pronto per accogliere anche la storica manifestazione di inizio settembre

Il tratto, più bello e sicuro, sarà “infuocato” dall’accensione dei due pagliai, come accade da quasi seicento anni

Sarà ancora una volta la scenografica cornice del Palio dei Lumi il Tevere a Pieve Santo Stefano: le sponde del fiume, come accade ormai da quasi seicento anni, infatti, la sera del 7 settembre, saranno “infuocate” dalla suggestiva accensione dei pagliai, uno degli eventi  inseriti nel programma della rievocazione storica dedicata alla  Madonna dei Lumi.

In attesa della rappresentazione, il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha concluso l’intervento di manutenzione ordinaria, programmato nel piano delle attività 2024, e ha già restituito al paese e alla sua comunità un tratto decisamente “in forma”, dall’aspetto più curato ma soprattutto più sicuro dal punto di vista idraulico.

“L’operazione è iniziata con lo sfalcio e il taglio selettivo della vegetazione, seguiti da un massiccio intervento di movimentazione dei sedimenti presenti, utilizzati per rinforzare e rincalzare le mura storiche di Pieve Santo Stefano, messe a rischio dalle piene degli ultimi inverni”, spiega l’ingegner Enrico Righeschi del settore difesa idrogeologica e referente dell’Unità Idrografica Omogenea Valtiberina.

“L’intervento è stato  concordato con il Genio Civile ed è stato condiviso anche nelle tempistiche  con il Comune di Pieve Santo Stefano. L’attività quindi si è concentrata nei mesi di luglio ed agosto, per coniugare la necessaria e programmata ricentratura dell’asse del Tevere con le celebrazioni che iniziano il 7 settembre e che hanno, tra i protagonisti, anche  il fiume. La processione, infatti, segue ancora oggi il percorso che aveva già nel 1589 e, all’altezza del lungo Tevere, si accompagna all’accensione di due grandi pagliai”, commenta la Presidente del Consorzio Serena Stefani. “Raccogliendo l’invito del Sindaco Claudio Marcelli, i lavori sono stati organizzati in modo da chiudere i cantieri in tempo. Se l’obiettivo del nostro Ente è la mitigazione del rischio idraulico, è altrettanto strategico acquisire i suggerimenti e le indicazioni degli amministratori locali, in modo da dare massima valorizzazione al territorio”, conclude Stefani.

Il Sindaco di Pieve S. Stefano Claudio Marcelli ricorda: “Sono ormai alcuni anni che insieme al Consorzio riusciamo a programmare e a decidere insieme i giusti interventi nel nostro vasto territorio, caratterizzato da un reticolo idraulico complesso. Come amministrazione crediamo che sia necessario continuare nel confronto per la sicurezza della nostra popolazione, in modo da impegnare al meglio le risorse disponibili”.

“L’intervento ha permesso di dare “ossigeno” alle fondazioni delle mura di difesa cittadine che il Tevere, piena dopo piena, tende a scalzare. Tutto è stato fatto nel massimo rispetto della biodiversità: prima e durante l’intervento  abbiamo avuto un confronto continuo con le guardie ittiche per valutare lo stato di salute della fauna presente. Dal punto di vista idraulico, si è cercato   di preservare le opere  e le mura di difesa, conservando  l’andamento sinuoso del corso d’acqua. Vista la tendenza all’erosione, abbiamo anche evitato di asportare le migliaia di metri cubi di sedimenti presenti e ci siamo limitati alla loro movimentazione, riutilizzandoli in alveo”, completa l’informazione l’ingegner Righeschi.

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