“Quando il 7 agosto del 2020 presentai il primo disegno di legge sulla “Famiglia, la natalità e il welfare aziendale” ritenevo fondamentale che l’Umbria approvasse una legge che riconoscesse la famiglia come cuore pulsante della nostra società. Oggi, dopo quattro lunghi anni di lavoro e tante sollecitazioni fatte alla Presidente Tesei, il Consiglio Regionale ha approvato un testo, a cui ho contribuito alla scrittura, che rende strutturali 30 milioni di euro di fondi regionali a sostegno della natalità, delle neo mamme, per conciliare vita lavorativa e famiglia, per sostenere l’attività scolastica e sportiva dei figli, ed anche contributi in favore delle giovani coppie, delle famiglie adottive e degli orfani. Rende strutturali tutti “bonus” di questi anni e davvero non si può dire che gli interventi di questi anni, in favore delle famiglie e della natalità siano stati pochi, si è davvero cambiato approccio rispetto al passato.
Essa non solo promuove la natalità, ma affronta l’inverno demografico con politiche concrete a sostegno della genitorialità e della vita familiare, introducendo misure che mirano a rimuovere gli ostacoli economici, sociali e culturali che troppo spesso scoraggiano la formazione di nuovi nuclei familiari.
Con questo testo, la Regione Umbria si impegna a sviluppare politiche che abbracciano un ampio ventaglio di ambiti fondamentali: dalla tutela della vita, alla salute, al diritto all’abitazione, fino all’istruzione, alla formazione e al lavoro. Questi settori sono interconnessi e necessitano di un approccio integrato per garantire che ogni famiglia sia messa nelle condizioni di crescere, prosperare e contribuire al benessere della collettività.
Nel testo di legge proposto all’approvazione dell’aula non c’è però alcun elemento di ridondanza o eccesso ideologico.
Investire nella famiglia significa investire nel futuro dell’Umbria. Riconoscere il valore delle relazioni familiari, sostenere le nuove generazioni e difendere la vita in tutte le sue fasi non è solo un dovere morale, ma una necessità strategica per garantire lo sviluppo e la tenuta del nostro tessuto sociale.
La legge proposta, non restringe diritti, non discrimina nessuna e nessuno, amplia facoltà, aumenta gli interventi in favore della Vita, senza ledere in alcun modo le prerogative della donna e della sua inappellabile decisione.
Papa Francesco lo scorso 10 maggio 2024 esortava i legislatori con queste parole – “In un’Italia dove l’età media è di 47 anni, in un’Europa che da “Vecchio continente” sta diventando sempre più un “continente vecchio”, in un mondo dove armi e anticoncezionali sono gli “investimenti che danno più reddito”, in una società dove le madri sono costrette a scegliere tra lavoro e figli, “urgono politiche efficaci, scelte coraggiose, concrete e di lungo termine” a favore della famiglia, oltre che “un impegno maggiore da parte di tutti i governi”. Concludeva poi il suo intervento rivolto ai giovani presenti: “Non arrendetevi, abbiate fiducia… Non rassegniamoci a un copione già scritto da altri, mettiamoci a remare per invertire la rotta, anche a costo di andare controcorrente! “.
Oggi con questa legge, approvata a maggioranza con alcuni miei emendamenti, non so se stiamo andando controcorrente, certamente è un passo IMPORTANTE nella giusta direzione!”