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Spoleto: esecuzione di misure cautelari nei confronti di 7 persone responsabili a vario titolo di spaccio di cocaina


I Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Spoleto hanno dato esecuzione ad una
ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Spoleto,
su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo Claudio
CICCHELLA, nei confronti di 7 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai
fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti continuata e in concorso.
L’operazione è scattata – alle prime luci dell’alba – oltre che nella provincia di Perugia
anche in quelle di Fermo, Frosinone e Siena con il supporto di militari dei locali Comandi
Provinciali, della componente aerea del 16º Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti e del
Nucleo Cinofili di Pesaro.
Le indagini, avviate nel mese di aprile dello scorso anno e protrattesi sino alla primavera
del 2024, hanno consentito di identificare soggetti di origine albanese e italiana, di età
compresa tra i 19 e i 44 anni, che alimentavano e gestivano alcune piazze di spaccio tra
Spoleto e Foligno.
L’attività ha avuto il suo naturale sviluppo, a seguito del sequestro di 50 gr. di cocaina nei
confronti di uno degli indagati nel corso di servizi a contrasto dello spaccio. A riscontro
dell’assunto accusatorio nel mese di novembre 2023 è stato arrestato in flagranza di reato
un giovane “pusher” albanese operante nell’hinterland spoletino, da cui scaturiva il
sequestro di diverse dosi destinate allo spaccio e successivamente, nel mese di dicembre,
è stato arrestato uno degli indagati, attualmente sottoposto al regime cautelare degli
arresti domiciliari, per la detenzione di 100 grammi di cocaina destinati alla vendita al
dettaglio con il successivo sequestro di circa 3.000 €, ritenuto provento dell’attività di
spaccio.
Tali attività di riscontro consentivano di porre le basi informative per l’avvio di un’indagine
maggiormente articolata, direttamente condotta anche con l’ausilio di strumenti tecnici.
L’ipotesi accusatoria, suffragata da captazioni telefoniche ed ambientali, ha trovato degli
importanti sviluppi investigativi negli accertamenti condotti dai Carabinieri, con riscontri
acquisiti durante i servizi preventivi effettuati sul territorio con specifiche attività di
osservazione, controllo e pedinamento, nonché controlli su strada con il prezioso impiego
degli equipaggi dell’Aliquota Radiomobile in perfetta sinergia con le pattuglie delle Stazioni
Carabinieri.
L’attività svolta dagli investigatori, che si concludeva nel mese di marzo 2024, ha
permesso dunque di smantellare importanti “piazze” di spaccio sia nel Comune di Spoleto
che di Foligno. Gli indagati gestivano un’importante giro d’affari derivante dalla vendita
dello stupefacente.
In particolare gli albanesi dimoranti in Foligno, ora tutti in carcere, si approvvigionavano di
alcuni chilogrammi di cocaina al mese tramite un canale di rifornimento che riconduceva al
litorale marchigiano e che faceva riferimento ad un referente del posto, loro connazionale,
anch’egli ora in carcere.
Oltre ai sequestri operati, sono stati monitorati numerosi trasporti di partite di cocaina da
parte di alcuni degli indagati, ma anche molti episodi di detenzione e successiva cessione
della droga, per più kg di sostanza stupefacente che immessa sul territorio avrebbe avuto
un considerevole valore di mercato.
La cocaina, appena giunta a destinazione alla periferia del comune di Foligno, veniva
interrata tra la boscaglia e da lì, di volta in volta, dagli stessi prelevata per essere sottoposta, in appartamenti adibiti a veri e propri laboratori, al taglio e confezionamento in
dosi, che venivano poi distribuite in favore delle piazze di spaccio tra le vie del centro
storico dei comuni di Spoleto e Foligno, luoghi alla ribalta della stampa per la movida, proprio mediante l’impiego di pusher, utilizzati anche come vettori, in grado di rifornire
rapidamente i clienti al dettaglio.
Nel corso delle indagini i militari hanno rinvenuto, occultato in agro boschivo, un involucro
contenente circa 450 grammi di cocaina, nonché 500 grammi di marijuana sottoposti a
sequestro, che venduti al dettaglio avrebbero fruttato circa 60.000 €, riconducibile
all’attività illecita posta in essere dagli indagati.
Il GIP di Spoleto, considerata la gravità indiziaria in ordine ai reati ascritti, ricorrendo la
sussistenza delle esigenze cautelari – tra le quali il pericolo di reiterazione dei reati – valutata la pericolosità sociale ha emesso per 4 indagati la misura della custodia in
carcere, per 2 l’obbligo di dimora nel comune di residenza con obbligo di permanenza in
casa durante le ore notturne e per 1 il divieto di dimora nella Regione Umbria.
Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni domiciliari, veicolari e
presso n. 2 esercizi commerciali che hanno consentito di rinvenire e sequestrare diverse
dosi di stupefacente, bilancini e materiale per il confezionamento, nonché circa 40.000 € in
contanti, somma ritenuta verosimilmente provento dell’attività illecita.
L’attività illecita investigata, sulla base delle riscontrate prassi operative messe in atto e
tenuto conto del volume d’affari, era in via di espansione: specificatamente tale entità
autonoma, costituita dalla prevalente presenza di soggetti di origine albanese – di sicuro
carisma criminale -, si trovava al punto di svolta e assestamento verso la creazione di
un’organizzazione strutturata.
Il risultato conseguito costituisce l’esito della costante azione di prevenzione e repressione
dei reati in materia di stupefacenti da parte dei militari dell’Arma, sotto la costante
direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto.

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